Tramonti moderni con barcone
Il tramonto è uno dei soggetti
più ricorrenti nella storia dell’arte; ed anche uno dei più suggestivi.
Quasi tutti i pittori lo hanno trattato con diversi stili e diverse
inquadrature, ma sempre con grande partecipazione emotiva. Dal celebre
tramonto di Giorgione al Tramonto al Montmajour di Van Gogh, scoperto recentemente. Dall’atmosfera quieta, raccolta e quasi mistica del tramonto in cui si inquadra l’Angelus (o Preghiera della sera) di Jean Francois Millet a quello inquietante che fa da sfondo al celebre Urlo di Edvard Munch.
Scene che rappresentano momenti di vita visti sullo sfondo di uno degli
spettacoli più affascinanti della natura, il tramonto del sole. Poi il
tempo passa, i tramonti più o meno sono sempre gli stessi, belli e
coinvolgenti, ma cambiano gli scenari. Questa sotto, per esempio, è una
buona rilettura moderna del tramonto sul mare. Non più paesaggi naturali
o contadini in preghiera, ma un barcone di migranti in mare verso la
terra promessa, l’Europa. Potremmo intitolare l’opera “Tramonto con migranti“.
In realtà, il flusso inarrestabile di
migranti africani, arabi, asiatici, in gran parte musulmani, avrà
sull’Europa effetti e conseguenze devastanti per la nostra cultura,
l’economia, la sicurezza, la stabilità politica e sociale, usi e
costumi, tradizioni e morale; il nostro vecchio mondo sarà completamente
stravolto dall’arrivo di migranti con cultura, religione, tradizioni,
abitudini, completamente diverse che mai riusciranno ad integrarsi col
nostro mondo. L’integrazione è fallita dappertutto, come hanno dovuto
constatare, in ritardo ed a loro spese, paesi europei che prima di noi
hanno accolto grandi flussi migratori provenienti soprattutto da
territori coloniali. Ecco perché ora stanno cercando di rimediare, tardi
e male, chiudendo le frontiere, innalzando muri, schierando l’esercito,
bloccando i confini con lunghe recinzioni di filo spinato, o adottando
misure restrittive sugli ingressi.
Gli unici che non l’hanno ancora capito, o
fingono di non capire per qualche strano motivo, sono le anime belle
d’Italia: non solo non chiudiamo le frontiere, ma facciamo di tutto per
favorire e incentivare l’arrivo di migliaia di immigrati, considerandoli
preziose risorse, schierando le navi della Marina per andare a
prenderli direttamente alla partenza dalla costa libica, e stendendo il
tappeto rosso all’arrivo, con benedizione papale. I primi segnali di
questo lento, ma progressivo degrado sono evidentissimi; basta leggere
la cronaca quotidiana. Ed i nostri governanti, in preda a una ideologia
terzomondista ipocrita e cieca e ad un malinteso senso di fratellanza
universale a metà strada fra Vangelo e marxismo, che non vede le
possibili conseguenze in prospettiva, non riescono a fermare
l’invasione per incapacità, o meglio, forse non vogliono fermarla per
precisa volontà di perseguire un fine il cui senso sfugge ai cittadini,
impossibilitati a reagire, protestare o opporsi a questa scellerata
imposizione forzata dell’accoglienza. Ecco perché questa immagine va
letta non per quello che appare, ma per quello che rappresenta in
prospettiva futura. Più che tramonto con migranti, o tramonto sul mare,
più verosimilmente, potremmo chiamarla, ”Tramonto della civiltà occidentale“. Amen.
Migranti, foto e tarocchi
Le bufale in rete si sprecano. Sono così tante che quasi non fanno più notizia. Pochi giorni fa abbiamo appreso che il premio Pulitzer 2016 per la fotografia è stato vinto dall’agenzia Reuters e dal New York Times per
un servizio fotografico sui migranti che tentano di attraversare
l’Europa. Una delle foto mostra un uomo ed una donna con un bambino
tra le braccia, a terra sui binari di una stazione di confine in
Ungheria, e dei poliziotti a lato che sembrano minacciarli con dei
manganelli. Questo si lasciava intendere; che l’uomo cercasse di
proteggere la donna a terra dalla violenza dei poliziotti. Ottima foto
che serve a provocare sdegno e denuncia nei confronti di chi, con la
violenza, cerca di impedire ai profughi “che scappano dalla guerra e dalla fame” di giungere in Europa. Poi, pochi giorni fa ecco la sorpresa.
La foto è vera, ma il messaggio che si lascia intendere è falso (La foto taroccata che vince il Pulitzer).
Infatti non sono i poliziotti ad aver buttato a terra la donna, ma è
stato lo stesso uomo a farlo. Lo si scopre grazie ad un video pubblicato
da Euronews (Guarda qui il video)
nel quale si vede l’uomo che scaraventa a terra la donna, gettandosi
poi addosso e rischiando di far male a lei ed al bambino; i poliziotti
intervengono per fermarlo. Non è la prima volta che si usano immagini
tagliate, modificate o false per sostenere tesi di comodo. Oggi questa è
l’informazione; un unico, grande, globale taroccamento.
Passano due giorni ed ecco un’altra scoperta. Questa volta ad opera del COISP,
sindacato di polizia, che su Twitter pubblica un’altra foto che da
tempo circola in rete e che fa discutere. Anche in questo caso la foto è
vera, ma il messaggio che se ne ricava lascia molti dubbi
sull’attendibilità di questi servizi e sulla buona fede di chi li usa
strumentalmente (Sui migranti ci prendono in giro).
La foto sembrerebbe, a prima vista,
riprendere una scena già vista spesso; dei naufraghi che indossano i
giubbini salvagente, in attesa di essere imbarcati sulle navi che li
hanno soccorsi. Sarà così?. Ma allora quell’uomo in alto a destra nella
foto perché sta in piedi sull’acqua e sembra toccare il fondo? Più che
legittima la risposta prospettata: o quell’uomo è alto 7 metri e,
quindi, tocca il fondo, oppure galleggia naturalmente sull’acqua per
qualche miracoloso evento, oppure…oppure quella foto è stata scattata
praticamente quasi a riva e quelli che usano queste foto per intenerire
il cuore delle anime belle nostrane a favore dell’accoglienza degli
immigrati ci prendono per il culo. Secondo me è buona la terza.
Niente di nuovo e sconvolgente. Che le
foto che circolano sui media molto spesso siano taroccate lo sappiamo da
tempo. Fin da quando si scoprì, dieci anni fa, che l’agenzia Reuters
taroccava con Photoshop le foto del conflitto israelo-libanese per
ingigantire gli effetti dei bombardamenti che non rispettavano nemmeno
le scuole e gli asili, e dimostrare quanto fossero “cattivoni” gli
israeliani che sparavano ai poveri Hezbollah che erano buoni, pacifici,
disarmati e indifesi. Poi si scoprì che i polveroni e le nuvole di fumo
che uscivano da quelle scuole non erano effetto delle bombe israeliane,
ma erano causati dagli stessi hezbollah che si rifugiavano proprio nelle
scuole che usavano come deposito di armi e da dove sparavano missili.
Ma questo Reuters non lo mostrava. E, guarda caso, anche questa foto che
ha vinto il Pulitzer 2016 è della Reuters. Sarà un caso?
Eccheccasoooo…direbbe Greggio. Non è la prima volta che riporto notizie
di taroccamenti mediatici, di bufale e di manipolazione delle notizie.
Ma c’è ancora qualcuno che crede a quello che si vede e si legge sui
giornali, in rete, sui social network, in televisione, nei telegiornali
di regime omologati al pensiero unico?
di Giano,
Ecco la bergogliata del giorno sui migranti: “Vi abbiamo trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono.”. Un dono un po’ “costoso“, verrebbe da aggiungere. Ma tanto, che gli frega; mica paga lui, pagano gli italiani.
Siamo
di fronte ad una vera invasione di afroislamici che sta creando seri
problemi all’Europa e sta mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e
la stabilità politica ed economica dell’Unione europea. Tanto che si
comincia ad erigere muri, reticolati, schierare l’esercito, chiudere le
frontiere, rivedere gli accordi sulla libera circolazione, stabilire
quote di accoglienza, e prendere tutte le iniziative possibili per
cercare di arginare il flusso migratorio. Perfino la Svizzera, il che è
tutto dire, minaccia di schierare i carri armati alla frontiera per
evitare l’ingresso di migranti (Svizzera: carri armati al confine con l’Italia).
Tutti hanno capito, finalmente ed anche se in ritardo, che
l’immigrazione incontrollata è una bomba che esploderà con effetti
devastanti per l’occidente. E già ne stiamo pagando il conto salato con
aumento della criminalità, disordini causati dalle continue proteste
degli immigrati, pericolo di attentati terroristici ed elevatissimi
costi economici.
Gli unici che sembrano non averlo capito e
vivere fuori dal mondo sono i cattocomunisti di casa nostra: Renzi,
Mattarella, Boldrini, Kyenge, gli sciacalli che sull’accoglienza dei
migranti speculano incassando milioni di euro e dicono che “Sono preziose risorse“, i buonisti militanti per i quali accogliere mezza Africa è un’operazione umanitaria, ed il Papa per il quale gli immigrati “Sono un dono“,
ed ogni giorno lancia appelli per l’accoglienza (a spese nostre,
s’intende). Cattocomunisti e Papa sono in sintonia, pensano allo stesso
modo, usano le stesse parole. O i comunisti sono stati folgorati sulla
via di Damasco, come Paolo, e si sono convertiti (Bertinotti loda Comunione e Liberazione),
oppure il Papa è diventato comunista (cosa che sospettiamo da tempo).
Oppure sono entrambi solo molto confusi e farebbero bene a fare un
periodo di ritiro spirituale, tanto per rinfrescarsi le idee.
Gli immigrati sono un dono? Ma sa quanto
ci costa questo dono? Ci costa miliardi di euro che l’Italia potrebbe
usare per alleviare le difficoltà degli italiani, dei pensionati al
minimo, dei disoccupati, dei giovani, dei precari, per migliorare la
scuola, la sanità, la sicurezza sociale, i trasporti, invece che per
pagare il soggiorno dei disperati africani in hotel 3 stelle con
piscina, Wi-Fi, vitto, alloggio, abbigliamento, biancheria, ricariche
telefoniche, TV con antenna satellitare, assistenza sanitaria e
sindacale, corsi di lingua e corsi professionali per formazione lavoro
(quello che non c’è nemmeno per gli italiani). Questo significa essere
completamente fuori di testa; Papa compreso. Oppure significa far parte
di quella schiera di sciacalli che hanno capito, come disse Buzzi, che
con gli immigrati ed i rom, si fanno più soldi che con la droga.
Proprio tre giorni fa (Droghe papali)
Bergoglio ha ricevuto la visita ufficiale di Evo Morales, presidente
della Bolivia, il quale ha portato in dono tre libri sui benefici
dell’uso della coca, consigliando al Papa di farne uso per difendersi
dallo stress. Non sarà che Bergoglio ha seguito il consiglio e sta
esagerando con l’uso “terapeutico” della coca? In ogni caso, viste le
continue sciocchezze che continua a sparare a ritmo quotidiano (specie
sull’accoglienza dei migranti) ho la sensazione che soffra di qualche “leggerissimo disturbo“,
direbbe Fantozzi. Dovrebbe preoccuparsi per la salute e farsi vedere da
uno bravo; per la sua tranquillità, ed anche per la nostra.