lunedì 22 marzo 2021

GLI USURAI DELLA TERRA E IL MALAFFARE BANCARIO

GLI USURAI DELLA TERRA E IL MALAFFARE BANCARIO



 Riedizione del classico politologico del 1926 di Luigi Magrone  "La malavita politico - bancaria contro lo Stato Fascista". Storia del tentativo finanziario  degli inizi 900 di strangolare l'Italia attraverso l'Usura Internazionale e storia anche del successivo tentativo mussoliniano di respingere l'aggressione al benessere degli Italiani. 

Tentativo quest’ ultimo  riuscito, perchè in quegli anni solo l'Italia rivalutò la sua moneta e realizzò uno stato sociale avanzatissimo, che è stato smantellato solo in anni recenti per volontà della parassitaria Unione Europea.

 Il libro esamina come le cricche finanziarie, a dominio ebraico, abbiano  dapprima impoverito l’ Italia e fin da suo sorgere combattuto l’ obiettivo fascista di una “ economia sociale” e non di rapina finanziaria.

 La lotta politico/giuridica all’ ebraismo da parte fascista avvenne solo  15 anni dopo l’inizio dell’  attacco ebraico/finanziario al sistema economico- politico fascista. Tutto ciò dovrebbe indurre il Lettore ad ovvie considerazioni celate dai detentori del Pensiero Unico Mondiale . prima di tutto , è evidente che non il Fascismo attaccò gli ebrei che non erano nel suo target politico di nemici nazionali.

Ma furono costoro, invece, attraverso la potentissima finanza ebraica a sferrare fin da subito un attacco violentissimo alla stato fascista neo – costituito, cercando di affamare gli Italiani attraverso le loro solite speculazioni bancarie.

Ancora, dovrebbe riflettere il Lettore sulla circostanza che per altri 15 anni il regime fascista non attaccò gli ebrei, pur avendone rintuzzato l’ attacco finanziario mortale attraverso la costituzione di una economia mista basata su un capitalismo controllato dallo Stato e non libero di agire contro lo Stato. Le grandi imprese economiche a gestione pubblica nascono in questo contesto storico.

Il vecchio trucco di accusare di  " antisemitismo" chi si vuole attaccare per biechi motivi, a certa gente è sempre riuscito alla grande...

Purtroppo oggi questa pagina di storia politica viene dimenticata e dimenticato il fatto che la grande finanzia bancaria ebraica attaccò il Fascismo non certo per difendersi da un “ razzismo “ che non esisteva, ma solo perché l’ Italia non stava cadendo preda delle sue speculazioni, come il resto del mondo occidentale : siamo negli anni del crollo di Wall Street e di una crisi economica epocale. 

Saggio di estrema attualità anche oggi, perché la situazione si ripete, con l’ unica differenza – fondamentale – che la classe politica italiana è oggi composta da camerieri del potere finanziario e bancario….

Come la politica potrebbe riuscire  a "salvare il Titanic" ea sconfiggere gli Usurai della Terra.

 Riedizione impreziosita da rari disegni satirici degli anni 20 e 30 che conferiscono il fascino unico degli "anni ruggenti" e ne fanno una edizione estremamente curata e conferiscono adeguato supporto iconografico a un testo in rotta di collisione assoluta con la “ narrazione” della storia economica d’ Italia imposta dal Pensiero Unico

 

( Seconda edizione riveduta e assolutamente integrale).


 

LINK UFFICIALE DEL LIBRO :

 

 

https://www.amazon.it/USURAI-DELLA-TERRA-Luigi-Magrone/dp/B08YQM9SM7/ref=sr_1_1?dchild=1&qid=1615794342&refinements=p_27%3ALuigi+Magrone&s=books&sr=1-1

 

 

 

 

 

                                                                                                                                             

martedì 16 marzo 2021

LA LEONESSA DALL'AFRICA ORIENTALE ALLA R.S.I.

 

 

 

LA LEONESSA DALL'AFRICA ORIENTALE ALLA R.S.I.

 

Cosi' venne denominata la XV legione CC.NN. di Brescia da , cui,quale reparto di linea proviene il XV Btg. CC.NN. "Leonessa".Il XV Btg. CC.NN. di Brescia, partecipo' inquadrato nella 114ª legione CC.NN. "Garibaldina", di cui faceva parte il XIV Btg. CC.NN. di Bergamo, alla Campagna Etiopica (1935/36) - Divisione XXVIII ottobre.

Alla campagna del fronte greco-albanese (1940/41) parteciparono i due Btg. (Bergamo e Brescia) inquadrati nella Legione CC.NN. "Leonessa"

Nel giugno 1941 vengono costituiti a Roma i Btg. "M".

I Battaglioni "M" erano formati da reduci da diversi fronti e da giovani volontari. Il 1° ottobre 1941 gli Ufficiali, sottufficiali e legionari della Legione "Leonessa" vennero insigniti della "M" rossa. Il 1° gennaio 1942 il Console Graziano Sardu costituì il "Gruppo CC.NN. Leonessa di Btg. "M" di cui facevano parte il XIV Btg. Bergamo, XV Btg. Brescia ed il XXXVIII Btg. di Asti.Il Gruppo CC.NN. "23 marzo" del quale faceva parte anche la legione CC.NN. "Valle Scrivia" venne destinato al fronte russo in data 26 giugno 1942. Sul fronte russo operò anche la legione CC.NN. "M" Tagliamento.

Il 13 dicembre 1942 il Gruppo Leonessa arriva a Orebischi distante 3 Km dal Don. La mattina i Btg. "M" della Leonessa attaccano le posizioni russa a quota 192 cantando l'inno dai battaglioni "M". La Compagnia Mitraglieri aggregata al 14° Btg. formata di 191 Legionari subì le sorti del 14° Btg. che perse 156 Legionari tra caduti, dispersi e feriti. La Compagnia Mitraglieri aggregata al 15° Btg. subì maggiori perdite. Nel combattimento cadde il Seniore Comincioli comandante del Battaglione. La Compagnia Anticarro e la Compagnia Mortai subirono le sorti delle Divisioni Cosseria e Ravenna. La Leonessa dal 1935 al 1943 venne più volte citata nei bollettini di guerra e il Duce la citò nel suo discorso del 10 giugno 1941, dopo la campagna di Grecia.

 

 


 

 

 

I COMANDANTI DELLA LEONESSA

 

Africa Orientale (1935-36)

Legione "Garibaldina" : Comandante Console Ricciotti Giovanni

  • Btg. "Bergamo" (Garibaldino) : Comandante Seniore Morali Enrico

  • Btg. "Brescia" (Leonessa) : Comandante Seniore Busalacchi Giuseppe

 

Albania (1940-41)

Legione "Leonessa": Comandante Console Bozzi Carlo

  • Btg. "Brescia": Comandante Seniore Cossandi Rodolfo

  • Btg. "Bergamo": Comandante Seniore Aliata Carlo

 

Russia (1942-43)

Gruppo CC.NN. "M" Leonessa: Comandante Console Sardu Graziano

  • Btg. M "Brescia" : Comandante Seniore Comincioli Giacomo

  • Btg. M "Bergamo" : Comandante Seniore Albonetti Fortunato

  • Btg. M "Asti" : Comandante Seniore Vannini

 

Repubblica Sociale Italiana (1943-45)

Gruppo Corazzato "M" Leonessa Comandanti:

  • Tenente Colonnello Tesi Ferdinando fino al 15.X.1943;

  • Vice Comandante Maggiore Swich Priamo;

  • Tenente Colonnello Swich Priamo dal 15.X.1943 al 5.V.1945;

 


 

 

 

COSTITUZIONE DEL GRUPPO CORAZZATO "M" LEONESSA

La costituzione del Gruppo Corazzato "M" Leonessa ha inizio a Montichiari in provincia di Brescia dopo il trasferimento da Roma.

Vi affluiscono nuovi giovanissimo volontari ad un buon numero di ufficiali del disciolto esercito regio. Il comando del Gruppo venne tenuto fino al 15 ottobre dal Tenente Colonnello Ferdinando Tesi il quale da tale data fu chiamato dal Ministro dell'Economia Tarchi per assumere un importante incarico presso quel dicastero.

Il Comando da tale data venne assunto dal Vice Comandante Maggiore Priamo Swich successivamente promosso Tenente colonnello.

Oltre il Comando e i servizi venne costituita quasi subito la 1ª Compagnia il cui comando venne affidato al Capitano Aristide Lissa, bresciano.

Per l'addestramento la Compagnia venne dislocata a Carpenedolo poco distante da Montichiari.

Il Comando della 2ª Compagnia venne affidato al Capitano Zerbio anch'egli bresciano.

Occorreva dotare, perche' fosse ancora reparto corazzato, il Gruppo di mezzi corazzati e di automezzi. Il Comando Generale della G.N.R. (ma nell'ottobre 1943 era ancora M.V.S.N.) aveva manifestato l'ipotesi di trasformare il Gruppo (non ancora corazzato per mancanza di carri) in un Battaglione O.P. (Ordine Pubblico). Se tale disegno non ebbe pratica attuazione lo si deve al Comandante Swich ed altri Ufficiali.

Nei Depositi dei disciolti reggimenti carristi, carri armati di fabbricazione italiana (M13, M14, M15 ed L3) dovevano pur esserci o comunque in qualche zona dovevano essere nascosti.

Dagli ufficiali provenienti dai reggimenti carristi dell'esercito arruolatesi volontari nella "Leonessa" venne organizzato, naturalmente consenziente l'indimenticabile Comandante Swich, un servizio di informazione e di perlustrazione presso i depositi carristi dell'Alta Italia (Bologna, Vercelli, Verona, Siena in particolare) e presso l'Ansaldo e la Fiat.

I risultati furono soddisfacenti. I carri armati c'erano, come anche gli autocarri e il carburante ed in alcuni depositi anche armi ben oleate (specie mitra).Venne organizzata l'officina affidata al Tenente Soncini. Ebbe inizio una vera e propria "razzia" che ufficialmente veniva chiamata "requisizione" o "recupero" nei depositi ed anche fuori da questi specie in campagna dove i mezzi e le armi erano stati "imboscati". Due ufficiali provenienti dall'esercito si distinsero in modo particolare: il Tenente Loffredi Loffredo ed il Tenente Ferraris Giovanni (fucilato a Lecco nell'Aprile 1945).

La ricostruzione del Gruppo che inizialmente si articolò su due Compagnie, sul plotone comando e nei servizi nel suo organigramma di uomini e nella dotazione dell' armamento e dei mezzi era completato alla fine di gennaio 1944. L' organico venne successivamente rafforzato con l'afflusso di giovani volontari.

Il 1° febbraio 1944 in occasione del giuramento alla R.S.I. il Gruppo completamente motorizzato e con un discreto numero di carri armati sfilò per le vie di Brescia applaudito. Il Generale Ricci volle ricevere al Comando Generale tutti gli ufficiali ed una rappresentanza di sottufficiali e legionari per manifestare il suo compiacimento. Il 1° marzo 1944 il Gruppo venne destinato a Torino a rinforzo del Comando provinciale della G.N.R. Zona d' impiego il Piemonte. Le donne fasciste di Montichiari in una commovente cerimonia offrirono al gruppo il gagliardetto di combattimento.

Il gruppo continuò ad aumentare di uomini e di mezzi ed anche di artiglieria. Dal giugno 1944 e fino al gennaio 1945 si registrò un continuo afflusso di volontari, i giovanissimi provenivano dalle "Fiamme Bianche" e i giovani ufficiali provenivano dalle scuole allievi ufficiali della G.N.R. Grazie a questi afflussi di volontari ed alle "razzie" che continuavano ad essere effettuate l'organico della Leonessa risultò di 4 compagnie, oltre a quella Comando-Distaccamento di Milano (Compagnia di Formazione), due reparti distaccati, uno presso il Comando generale della G.N.R. ed uno di rinforzo al Battaglione "M" Venezia Giulia anch'esso operante in Piemonte, ed una batteria motorizzata.

Il Comandante Swich e con lui gli ufficiali stabilirono u rappotro di fraterno cameratismo con i legionari.

Il rancio era uguale sia per gli ufficiali sia per i legionari. Era il rancio legionario. Quando la "Leonessa" giunse a Torino ai primi di Marzo del 1944, la città era quasi assediata.

I distaccamenti partigiani più avanzati erano a pochi chilometri da Torino; frequenti le puntate dei partigiani lungo l'autostrada Torino - Milano, che rendevano difficile l'approvvigionamento alimentare di Torino e di Milano ed il transito (quel poco che allora c'era) civile e commerciale.

Il Legionario Giulio Bartuli - classe 1924 - che con il brigadiere Donati, il caporalmaggiore Tomei Petronio ed il legionario Carta Antonio di Nuoro giunse alla "Leonessa".

 

 

«Al comando fui presentato dal Tenente Lena, ufficiale addetto, al Comandante Swich il quale mi accolse cordialmente. L'uomo suscitava immediata simpatia e sicurezza. Un comandante un autentico Comandante. Conobbi subito gli altri ufficiali : Lissa (che cadde in combattimento pochi giorni dopo il mio arrivo al reparto), Bodda, Soncini, Loffredi, Morandi, Zerbio, Dente, Rescazzi, Cocomello, Savoia, Carchini, Ferrari, Ferraris, Catani, Gioni, Stabile, Sanfelice, Govoni. I legionari li chiamavano "Padri" della "Leonessa" perché erano stati i più fervidi collaboratori con il Tenente Lena ed il Maggiore Ruocco del Comandante Swich nella costituzione del Gruppo Corazzato "M" Leonessa.

Io con Donati, Tomei e Carta provenivo dalla Panzerausbildung Abteilung (la scuola carristi tedesca di Montorio Veronese) e debbo dire che lo spirito di cameratismo e la professionalità degli uomini della "Leonessa" non erano affatto inferiori a quelli della scuola tedesca. Ricordo ancora altri ufficiali (alcuni giunti poco prima di me), sottufficiali e legionari : Tirelli, Zenobi, Camaiora, Tufani Zucchi, Olivari, Zanovello, Rinetti, Nepumoceno, Mattei, Zaninelli, Visconti, Calvi, Fumarola, Pilloni.

Nel giugno e nel luglio 1944 partecipai a tre azioni di "recupero" ami e munizioni comandate dai Tenenti Loffredi e Dente. La prima all'Arsenale Militare di Piacenza che doveva essere attaccato dai partigiani e che furono da noi preceduti

Recuperammo dieci mitraglieri da 20, 18 mitragliatrici Breda per carri armati, radioriceventi e trasmittenti, un buon numero di granate ordinarie e perforanti da 47/32 e 47/40 unitamente ad un carro comando M14/41, senza torretta, con doppia apparecchiatura radio ed armato con n.1 mitragliera da 13,7.

A Formigola d'Adda dopo uno scontro a fuoco con una pattuglia partigiana, ci impossessammo di un deposito con un notevole quantitativo di carburante". Così si armava la "Leonessa" ».

 

 

Un altro giovanissimo ufficiale il S.Tenente Romano proveniente dalla Scuola Allievi Ufficiali della G.N.R. di Vicenza così ricorda il suo "impatto" con "Leonessa" ai primi di giugno 1944.

"Ebbi subito la sensazione di un reparto disciplinato ed efficiente. Il Tenente Colonnello Swich era un uomo di ferro, ma di grande umanità : due medaglie d'argento al V.M., due promozioni per merito di guerra; Il Comandante della Scuola Allievi Ufficiali maggiore Bandini quando fui assegnato alla "Leonessa" mi disse : Ricordati che costituisce titolo d'onore essere Ufficiali della "Leonessa".

Alla "Leonessa" si restava se si era capaci e disciplinati. La selezione politica e fisica era scrupolosa sia per gli ufficiali sia per i legionari.

Prima di essere assegnati alle Compagnie gli ufficiali ed i legionari che non erano già provvisti  di patentino facevano un breve corso di guida sugli automezzi e sui carri.

Un'azione condotta im Val d'Aosta nell'agosto 1944 raggiunse un duplice risultato : il recupero di materiale bellico e la rioccupazione della Valle d'Aosta il cui capoluogo era restato isolato per qualche mese.

L'azione venne diretta dal Comandante Swich che ebbe due validi collaboratori : i Tenenti Lena e Ferraris. Essa era stata preceduta da una ricognizione "in loco" che il Comandante Swich affidò al S.Tenente Romano Oreste essendo il più giovane ufficiale (19 anni). Romano fingendosi "sbandato" si infiltrò tra i partigiani per raccogliere notizie che effettivamente raccolse e che furono utilissime. Il S.Tenete Romano poi partecipò alle azioni facendo da "guida" in avanguardia alla colonna.

Il materiale bellico era imboscato nel seminterrato di un grande albergo di S.Vincent e fra l'altro vennero rinvenuti otto trattori SPA della Fiat a doppie ruote motrici e direttrici. Alle più importanti azioni di "recupero" di mezzi motocorazzati (azioni che talvolta avvenivano in zone ove erano presenti nuclei partigiani) partecipava anche il Comandante del reparto Officina Tenente Soncini con i suoi meccanici per le prime sommarie riparazioni "in loco" onde rendere efficienti i mezzi recuperati.

Per un reparto motocorazzato era di vitale importanza assicurarsi il rifornimento di carburante. E la "Leonessa" se lo assicurò. Nel luglio 1944 un reparto della "Leonessa" se lo assicurò. Nel luglio 1944 un reparto della "Leonessa" per una serie di azioni antiguerriglia venne dislocata nella zona dell'Appennino Emiliano fra Parma, Piacenza e la Val Trebbia. Il reparto al comando del Capitano Bodda e dopo che questi fu ferito, dal Tenente Loffredi doveva controllare la zona e aveva anche la funzione di presidiare i pozzi di petrolio di Montechino che fra il 1939 e il 1942 erano stati ivi installati dall'Agip.

Il greggio prelevato dai pozzi veniva trasportato per mezzo di autocarri in fusti da 200 litri. Dopo una sosta a Piacenza la colonna motorizzata, di notte, al fine di evitare gli attacchi aerei, su pontoni predisposti dal genio pionieri della Wermacht attraversava il Po per raggiungere Milano ove la Oleobliz procedeva alla distillazione del greggio la maggior parte del carburante restava alla "Leonessa" e comunque in quantità tale da assicurare il funzionamento dei mezzi motocorazzati in dotazione al Gruppo. Il resto andava alla Wermacht ed alle Forze Armate italiane.

Un efficiente deposito carburanti venne organizzato a Milano con annesso servizio assegnazione carburante ai diversi reparti della "Leonessa".

Il servizio di assegnazione carburante ai reparti venne affidato al Brigadiere Pizzini Ugo che lo svolse egregiamente.

Ai primi di aprile del 1945 i pozzi petroliferi di Montechino furono sottoposti ad un prolungato attacco di cacciabombardieri anglo-americani.

Le attrezzature subirono gravissimi danni. L'ultimo carico di greggio da Piacenza a Milano fu compiuto fra il 19 e il 20 aprile del 1945 sotto continui attacchi aerei e di pattuglie partigiane.

Un reparto quello della "Leonessa" nel quale il grado ricoperto stava ad indicare maggiore responsabilita' ed esempio per i Legionari.

I reparti della "Leonessa" dislocati in diverse localita' della R.S.I. (Piemonte, Lombardia, Emilia) erano continuamente visitati dal Comandante Swich accompagnato dal Tenente Domenico Lena suo ufficiale addetto con una scorta di pochi Legionari. L'autista del Comandante era Medolago Albino ed il motociclista Baccinelli Valeriano .

Fra i "veci" della "Leonessa" si registrarono numerosi caduti: il Capitano Lissa, il Tenente Ferraris, il Sottotenente Cappelli, l'Aiutante Capo Battaille Ernesto, il Brigadiere Pilloni, il Vicebrigadiere Fumarola, il Brigadiere Berini ed il figliolo Arnaldo diciottenne, il Brigadiere Alessandri, il Tenente Giorgio Savoia.

Feriti il Capitano Bodda, i Tenenti Ferrari, Morandi, Govoni Nello, Cocomello, Stabile, Catani, Motta.

Altrettanto generoso e' stato il contributo di sangue dei "giovani".

Il primo caduto della "Leonessa" e' stato il S.Tenente Cappelli nel combattimento in Val Pellice (Marzo 1944), l'ultimo in ordine di tempo il Caporal Maggiore Pecis, nel Novembre 1945, all'Ospedale Militare di Taranto, in seguito a malattia contratta nel campo di concentramento in Algeria, ove era stato internato con altri militari della R.S.I., purtroppo seguito dal S.Tenente Roberto Petruzzi - Pinerolo - trucidato dopo il rientro dal campo di Pisa il 13 febbraio 1946.

La "Leonessa" si caratterizzo' anche sul piano umano.

Al gruppo originario dei bresciani, si unirono quelli dei "romani ciociari", dei mantovani, dei lombardi in genere, degli emiliani, dei veneti, dei toscani; numerosi fratelli e parenti militanti nei reparti.

Ne citiamo alcuni: i fratelli Armando e Mario Gioni , i fratelli Cirio, Evaristo e Valeriano Baccinelli, ed ancora i fratelli Giorgio e Giovanni Carchini, Nello e Renato Govoni, Orlando e Quasimodo Rocchi , Antonio e Tommaso Stabile, i due fratelli Gavarini, il capitano Lissa con il nipote Mazzoleni Leonardo, i due fratelli Pasotti, il Maggiore Zerbio ed il figliolo diciassettenne Gianmichele, e poi il brigadiere Berini Giuseppe ed il figliolo diciottenne Armando (entrambi caduti in combattimento), il Brigadiere Zanghi Tullio con il figliolo diciassettenne Tiziano, Zanovello con due figlioli , i fratelli Romano e Petronio Tomei , i fratelli Cesare e Marcello Mainardi, e il Capitano Cappelli e il nipote S.Tenente Cappelli Valerio.

 


 

martedì 9 marzo 2021

IL GROTTESCO DELLA STORIA

IL GROTTESCO DELLA STORIA

 

 

Quando nel 1939 Hitler invase la Polonia per rivendicare il territorio di Danzica, da sempre tedesco ed abitato quasi esclusivamente da tedeschi, le grandi democrazie, Inghilterra, Francia ed America, si scandalizzarono, solidarizzarono con i polacchi ed  insorsero a difesa di quello stato facendo scoppiare la  seconda guerra mondiale, coinvolgendovi milioni di persone e causando milioni di morti.

Le truppe tedesche entrarono in Polonia il 1 Settembre 1939 e da quella data gli Alleati entrarono in guerra contro la Germania.

Il 17 Settembre 1939, l’URSS, che con la Germania aveva firmato il patto Molotov-Ribbentrop, invase a sua volta la Polonia e la incamero’ nonostante la Polonia non fossa MAI stata russa ne abitata da russi !

Questa volta peró nessuno insorse, nessuno si scandalizzó, nessuno si sognó di dichiarare guerra all’URSS che anzi, poco dopo, divennne alleata degli Alleati nella guerra contro Germania, Italia e Giappone con buona pace dei Polacchi, della democrazia e della libertá…!!!.

Questi sono FATTI incontrovertibili che dimostrano, seppure ce ne fosse bisogno, che la difesa dell’indipendenza della Polonia era soltanto una scusa per dichiarare la guerra e che le vere motivazioni di ció erano ben altre che non la difesa della democrazia e della libertá.

I motivi veri erano, come sempre, economici per la insostenibile concorrenza dei prodotti tedeschi e giapponesi sul mercato mondiale e la crescente superiorità’ delle loro tecnologie e politici a causa  delle rivoluzionarie innovazioni sul piano sociale e dei rapporti capitale-lavoro che sconvolgevano i progetti di sfruttamento e di massimo profitto cui il capitalismo mondiale era abituato e che queste novitá ponevano in pericolo.

Giá nella prima guerra mondiale, quando in Germania non c’era nessuna dittatura, ne nessuna democrazia da difendere, l’America era venuta a portare la guerra per difendere i suoi interessi economici e strategici ed ora stava facendo la medesima cosa di allora.

Sono piú di settanta anni che ci raccontano favolette e ci prendono per i fondelli ..

A quando poi, finalmente  la veritá?

 

Alessandro Mezzano