STORIA 2020
L'altra memoria: l’accordo Haavata (Haavara Abkommen)
a cura di Caile Vipinas


Già, l'altra memoria! Quella relegata nel dimenticatoio della Storia per celare un evento che rivoluziona totalmente la vulgata sulla nascita del cd. Stato di Israele in Palestina. Chi fu il promotore di tale operazione negli anni Trenta del secolo scorso, le cui catastrofiche conseguenze, a livello umanitario e geopolitico, si ripercuotono in maniera drammatica, oggi più che mai, sui popoli del Vicino Oriente e su quello palestinese in particolare?
 Ne ha trattato ampiamente in un articolo sulla rivista storica americana The Barnes Review (vol. XI, n. 6, novembre/dicembre 2005) il prof. Guido Raimund, probabile pseudonimo del poeta e scrittore revisionista austriaco Gerd Honsik, scomparso nel 2018, e a lungo perseguitato e incarcerato dalla polizia del pensiero unico.
Di lui ha recentemente tracciato un bel ricordo Andrea Carancini (In morte di Gerd Honsik in https://www.andreacarancini.it/2018/04/morte-gerd-honsik/ ).
L'articolo di Raimund/Honsik (Founding Father of Israel?) fu poi pubblicato, con traduzione italiana di Alfio Faro (che qui riportiamo integralmente), su Rinascita, Quotidiano di Sinistra Nazionale, l'11 giugno 2006, a pag. 15.
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FOUNDING FATHER OF ISRAEL?
By Prof. Guido Raimund. The unknown founding father of the state of Israel is none other than Adolf Hitler. Under a pact called the Haavara Agreement (haavara meaning “moving one’s household”), the top Nazis collaborated with the Zionists in a plan to resettle Jewish people from the German lands to Palestine, where they would ultimately form the nucleus of modern Israel. So in fact, the “Final Solution” was not a plan to exterminate the Jews in Germany, but to resettle them peacefully in a new locale…
Il 7 agosto 1933 Adolf Hitler concluse un accordo con i rappresentanti dell'Agenzia Ebraica Mondiale. Il Patto fu chiamato "Accordo Haavara". Haavara in ebraico significa "Casa Mobile". Hitler considerava l'accordo della massima priorità per la sua amministrazione. Nel novembre 1933 era in piena attuazione e continuò fino ad almeno il 1942. Siccome ben pochi Ebrei volevano emigrare in Palestina, furono fatti sforzi notevoli per aprire le porte di altri Paesi, ma ciò era difficile: le Nazioni ricche non volevano emigranti ebrei, e quelle povere non erano attraenti.
Nell'estate del 1938 un Comitato Interstatale per i Rifugiati fu istituito con l'avvocato americano George Rublee come direttore. Nel gennaio 1939 (dopo la "Notte dei Cristalli"), Rublee e il governo tedesco siglarono un accordo in base al quale tutti gli Ebrei tedeschi potevano emigrare verso il Paese di loro scelta. Rublee stesso in seguito definì l'accordo "sensazionale", e lo era veramente. Per cui Hitler fu il padre fondatore dello Stato di Israele.
L'Accordo Haavara prova che Hitler collaborò con il Mossad per facilitare l'emigrazione degli Ebrei tedeschi in Palestina con tutti i loro averi, benché questo programma comportasse notevoli sacrifici per la Germania. Fu iniziato nel 1933 e portato avanti nel corso di otto anni.
Agli Ebrei poveri Hitler anticipò la somma di lire sterline 1000 a persona, che occorrevano loro per essere ammessi dalle autorità britanniche come emigranti in Palestina. Questo non era un aggravio per le autorità che lavoravano per la fondazione di uno Stato ebraico. Tuttavia i comuni cittadini tedeschi che avessero voluto lasciare il Paese non godevano di tale sostegno (Vom Boykott zur Entjudung di Avraham Barkai, storico israeliano). Si può quindi assumere che Hitler era l'unico statista al mondo che sosteneva efficacemente la creazione di uno Stato ebraico in Palestina nel corso di parecchi anni. I mezzi economici e organizzativi della Germania erano impegnati a portare avanti questa politica.
L'accordo Haavara è peraltro menzionato nella letteratura sulla Palestina sotto Mandato britannico, ma in modo da nascondere la sua importanza più che rivelarla. L'accordo fu raggiunto fra Hitler e il Mossad, il Governo-ombra della Palestina. Il suo obiettivo era l'emigrazione degli Ebrei in Palestina ed il trasferimento dei loro beni al loro nuovo Paese. Due banche ebraiche in Germania furono incaricate del trasferimento in base all'accordo.
Gli emigranti non-ebrei non ottennero alcunché del genere. Al contrario, dovevano pagare la cosiddetta ''tassa di fuga", che fu stabilita per scoraggiare il trasferimento di mezzi di produzione in altri paesi e rendere alla gente l'emigrazione in genere poco allettante.
Ma agli Ebrei tedeschi fu inoltre data l'opportunità di visitare la Palestina come turisti per saggiarne le risorse ed essere indotti a stabilirvisi. Il Governo di Hitler diede loro la necessaria valuta, cosa non concessa agli altri Tedeschi (Fonte: Werner Feichenfeld, Leo Beck Institute, 48-49).
Gli Ebrei tedeschi che arrivavano in Palestina potevano scegliere se ricevere l'equivalente dei loro beni in contanti o in immobili, affari o terreni coltivabili. Gli effetti di questa politica produssero quanto segue:
L'accordo Haavara rendeva possibile ad ogni Ebreo tedesco emigrare in Palestina durante gli anni dal 1933 al 1941 e trasferirvi tutti i suoi averi (inclusi macchinari e mezzi di produzione).
L'arrivo di emigranti dalla Germania cambiò l'infrastruttura economica del Paese (Palestina) e contribuì in modo decisivo al suo sviluppo. Come risultato la produzione economica raddoppiò e la sua qualità raggiunse i livelli europei (Fonte: Ludwig Pinner, Leo Beck Institute, Tubingen, 1972).
EMIGRAZIONE DEGLI EBREI TEDESCHI


L'accordo Rublee stabiliva le regole per quegli Ebrei che non volessero andare in Palestina ma in altri Paesi e continenti. Prevedeva inoltre aiuto finanziario dal Terzo Reich agli Ebrei poveri. Per quelli abbienti prevedeva il trasferimento dei loro beni verso i Paesi scelti come residenza. Tutti gli Ebrei oltre i 45 anni sarebbero stati lasciati indisturbati in Germania.
Quando l'avvocato statunitense George Rublee volle proporre questo piano al Governo tedesco fu Ernst von Weizsäcker, Segretario di Stato al Ministero degli Esteri, che si oppose ed usò la sua influenza per impedire a Rublee di mettersi in contatto con le appropriate autorità germaniche.
Il suo motivo fu puramente ideologico: cercò di mettere in dubbio l'autorità di Rublee chiedendogli se fosse, dopo tutto, "Ariano". Cosi von Weizsäcker si rivelò come inveterato antisemita, cercando di bloccare questo piano.
Hitler giunse infine a conoscenza di questo intrigo ma dovette intervenire due volte per superare la resistenza di questo antisemita di ferro che non voleva aver niente a che fare con "l'ebreo Rublee".
Fu, a proposito, Göring che portò la cosa a conoscenza di Hitler. Quest'ultimo intervenne con autorità e fece firmare l'accordo. Suo figlio Richard von Weizsäcker, che infine divenne Presidente della Repubblica Federale di Germania, causò altrettanta vergogna al suo Paese: lui personalmente con la sua società Boehringer, ricavò benefici finanziari dalla vendita della Dioxina, un'arma di distruzione di massa che fu esportata nel Vietnam disastrato dalla guerra. Centinaia di migliaia di persone furono uccise o ferite causa la sua avidità (Fonte: Der Spiegel).
Durante gli anni che seguirono la firma dell'Accordo, il Governo tedesco onorò fedelmente tutti i suoi obblighi stabiliti nel patto (Rolf Vogel, Ein Stempel hat gefehlt, 238).
La dichiarazione di guerra da parte della Gran Bretagna contro la Germania (che comportava il blocco della Germania) rese impossibile continuare l'impegno Rublee.
COLLABORAZIONE MOSSAD/GESTAPO/SS
La dirigenza del Mossad e quella del Terzo Reich condividevano l'obiettivo di creare lo Stato per gli Ebrei. Perfino dopo lo scoppio della guerra, il Mossad de Aliyah Bet ("Ufficio della seconda immigrazione") ancora cercò per lungo tempo di organizzare l'emigrazione degli Ebrei validi in collaborazione con il Terzo Reich e contro la volontà dei dirigenti del Mandato britannico in Palestina.
Sulla televisione austriaca (ORF), l'ex Sindaco di Gerusalemme Teddy Kollek, originario di Vienna, raccontò una volta a Helmut Zlik, ex-Sindaco di Vienna, di un'iniziativa del genere, che lo portò durante il corso della guerra, a incontrare Adolf Eichmann in via Principe Eugenio a Vienna.
I "Protocolli di Wannsee" - per decenni misinterpretati come contenenti la prova dell'esistenza di un programma per uccidere tutti gli Ebrei - in realtà contengono una cifra importante: il numero degli Ebrei che lasciarono la Germania nella cornice degli Accordi di Rublee e del Patto ''Haavara'' fu di 570.000 persone (di cui un terzo andò in Palestina).
CONCLUSIONE
La stragrande maggioranza degli Ebrei tedeschi lasciò la Germania fra il 1933 e il 1941 grazie ad una iniziativa dei Sionisti e del Mossad che collaborarono al programma con il Governo Nazionalsocialista della Germania. Essi erano liberi di partire e portare con sé tutti i loro averi: nel caso dei poveri, con l'aiuto finanziario del Terzo Reich.
Hitler forzò la resistenza contro questi accordi. Essa provenne da due direzioni: per ragioni pratiche, vi era opposizione nei circoli economici che contrastavano il trasferimento di mezzi di produzione verso la Palestina. Per motivi ideologici la resistenza proveniva da circoli antisemiti e persone come Ernst von Weizsäcker.
Nei fatti, l'immigrazione degli Ebrei dalla Germania e il trasferimento dei loro beni, incoraggiato da Hitler, permise agli Ebrei in Palestina di creare il loro proprio Stato.
Se questi fatti e conclusioni fossero conosciuti da un largo pubblico, i detrattori di Hitler, così come i suoi segreti estimatori, comincerebbero a riconsiderare le loro attuali opinioni. A molti di essi un mondo rovinerebbe addosso. Ma in conseguenza della seconda guerra mondiale, tutti i testimoni della collaborazione fra il Mossad e i Nazionalsocialisti furono accusati di genocidio. A seguito di processi condotti con traballanti argomenti (Norimberga, il processo Eichmann), furono uccisi o ridotti al silenzio dalla persecuzione mondiale. Dieci di essi morirono uno dopo l'altro in Sudamerica causa misteriosi infarti (Fonte: Wiesenthal: "Recht, nicht Rache").
Il Patto "Haavara" è la prova di otto anni di sforzi di Hitler contro la resistenza dall'interno e dall'esterno intesi a creare lo Stato ebraico. Questo articolo si basa su un libro della storica tedesca Ingrid Weckert, Auswanderung der Juden aus dem Dritten Reich (Emigrazione degli Ebrei dal Terzo Reich) pubblicato da Vrij Historisch Onderzoeck, e sulle ventiquattro fonti già menzionate. La signora Weckert non è responsabile per le conclusioni da me qui dedotte.

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NOTA FINALE
Di notevole interesse furono il padre del futuro Presidente statunitense, e il padre del futuro Presidente tedesco, che quasi silurarono questo Accordo: Joseph Kennedy, Ambasciatore statunitense in Gran Bretagna, ed Ernst von Weizsäcker, Segretario di Stato del Ministero degli Esteri tedesco e padre dell'attuale Presidente della R. F. di Germania.
Hitler intervenne personalmente nel processo negoziale e salvò l'accordo inviando il Presidente·della Reichsbank Hjalmar Schacht a Londra per negoziare con Rublee.