La dittatura perfetta avra´ la sembianza di una democrazia, una prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno mai di fuggire. Un sistema di schiavitu´ dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitu´.
martedì 25 febbraio 2020
STORIA 2020
Da
italia sociale
STORIA 2020 L'altra memoria: l’accordo Haavata (Haavara Abkommen) a cura di Caile Vipinas
Già, l'altra memoria! Quella relegata nel dimenticatoio
della Storia per celare un evento che rivoluziona totalmente la vulgata
sulla nascita del cd. Stato di Israele in Palestina. Chi fu il promotore
di tale operazione negli anni Trenta del secolo scorso, le cui
catastrofiche conseguenze, a livello umanitario e geopolitico, si
ripercuotono in maniera drammatica, oggi più che mai, sui popoli del
Vicino Oriente e su quello palestinese in particolare?
Ne ha trattato ampiamente in un articolo sulla rivista storica americana The Barnes Review
(vol. XI, n. 6, novembre/dicembre 2005) il prof. Guido Raimund,
probabile pseudonimo del poeta e scrittore revisionista austriaco Gerd
Honsik, scomparso nel 2018, e a lungo perseguitato e incarcerato dalla
polizia del pensiero unico.
Di lui ha recentemente tracciato un bel ricordo Andrea Carancini (In morte di Gerd Honsik in https://www.andreacarancini.it/2018/04/morte-gerd-honsik/ ).
L'articolo di Raimund/Honsik (Founding Father of Israel?) fu poi pubblicato, con traduzione italiana di Alfio Faro (che qui riportiamo integralmente), su Rinascita, Quotidiano di Sinistra Nazionale, l'11 giugno 2006, a pag. 15. * * * FOUNDING FATHER OF ISRAEL? By Prof. Guido Raimund. The unknown founding
father of the state of Israel is none other than Adolf Hitler. Under a
pact called the Haavara Agreement (haavara meaning “moving one’s
household”), the top Nazis collaborated with the Zionists in a plan to
resettle Jewish people from the German lands to Palestine, where they
would ultimately form the nucleus of modern Israel. So in fact, the
“Final Solution” was not a plan to exterminate the Jews in Germany, but
to resettle them peacefully in a new locale…
Il 7 agosto 1933 Adolf Hitler concluse un accordo con i
rappresentanti dell'Agenzia Ebraica Mondiale. Il Patto fu chiamato
"Accordo Haavara". Haavara in ebraico significa "Casa Mobile". Hitler
considerava l'accordo della massima priorità per la sua amministrazione.
Nel novembre 1933 era in piena attuazione e continuò fino ad almeno il
1942. Siccome ben pochi Ebrei volevano emigrare in Palestina, furono
fatti sforzi notevoli per aprire le porte di altri Paesi, ma ciò era
difficile: le Nazioni ricche non volevano emigranti ebrei, e quelle
povere non erano attraenti.
Nell'estate del 1938 un Comitato Interstatale per i Rifugiati
fu istituito con l'avvocato americano George Rublee come direttore. Nel
gennaio 1939 (dopo la "Notte dei Cristalli"), Rublee e il governo
tedesco siglarono un accordo in base al quale tutti gli Ebrei tedeschi
potevano emigrare verso il Paese di loro scelta. Rublee stesso in
seguito definì l'accordo "sensazionale", e lo era veramente. Per cui
Hitler fu il padre fondatore dello Stato di Israele.
L'Accordo Haavara prova che Hitler collaborò con il Mossad per
facilitare l'emigrazione degli Ebrei tedeschi in Palestina con tutti i
loro averi, benché questo programma comportasse notevoli sacrifici per
la Germania. Fu iniziato nel 1933 e portato avanti nel corso di otto
anni.
Agli Ebrei poveri Hitler anticipò la somma di lire sterline
1000 a persona, che occorrevano loro per essere ammessi dalle autorità
britanniche come emigranti in Palestina. Questo non era un aggravio per
le autorità che lavoravano per la fondazione di uno Stato ebraico.
Tuttavia i comuni cittadini tedeschi che avessero voluto lasciare il
Paese non godevano di tale sostegno (Vom Boykott zur Entjudung di Avraham Barkai, storico israeliano).
Si può quindi assumere che Hitler era l'unico statista al mondo che
sosteneva efficacemente la creazione di uno Stato ebraico in Palestina
nel corso di parecchi anni. I mezzi economici e organizzativi della
Germania erano impegnati a portare avanti questa politica.
L'accordo Haavara è peraltro menzionato nella letteratura sulla
Palestina sotto Mandato britannico, ma in modo da nascondere la sua
importanza più che rivelarla. L'accordo fu raggiunto fra Hitler e il
Mossad, il Governo-ombra della Palestina. Il suo obiettivo era
l'emigrazione degli Ebrei in Palestina ed il trasferimento dei loro beni
al loro nuovo Paese. Due banche ebraiche in Germania furono incaricate
del trasferimento in base all'accordo.
Gli emigranti non-ebrei non ottennero alcunché del genere. Al
contrario, dovevano pagare la cosiddetta ''tassa di fuga", che fu
stabilita per scoraggiare il trasferimento di mezzi di produzione in
altri paesi e rendere alla gente l'emigrazione in genere poco
allettante.
Ma agli Ebrei tedeschi fu inoltre data l'opportunità di
visitare la Palestina come turisti per saggiarne le risorse ed essere
indotti a stabilirvisi. Il Governo di Hitler diede loro la necessaria
valuta, cosa non concessa agli altri Tedeschi (Fonte: Werner
Feichenfeld, Leo Beck Institute, 48-49).
Gli Ebrei tedeschi che arrivavano in Palestina potevano
scegliere se ricevere l'equivalente dei loro beni in contanti o in
immobili, affari o terreni coltivabili. Gli effetti di questa politica
produssero quanto segue:
L'accordo Haavara rendeva possibile ad ogni Ebreo tedesco
emigrare in Palestina durante gli anni dal 1933 al 1941 e trasferirvi
tutti i suoi averi (inclusi macchinari e mezzi di produzione).
L'arrivo di emigranti dalla Germania cambiò l'infrastruttura
economica del Paese (Palestina) e contribuì in modo decisivo al suo
sviluppo. Come risultato la produzione economica raddoppiò e la sua
qualità raggiunse i livelli europei (Fonte: Ludwig Pinner, Leo Beck
Institute, Tubingen, 1972).
EMIGRAZIONE DEGLI EBREI TEDESCHI
L'accordo Rublee stabiliva le regole per quegli Ebrei che
non volessero andare in Palestina ma in altri Paesi e continenti.
Prevedeva inoltre aiuto finanziario dal Terzo Reich agli Ebrei poveri.
Per quelli abbienti prevedeva il trasferimento dei loro beni verso i
Paesi scelti come residenza.
Tutti gli Ebrei oltre i 45 anni sarebbero stati lasciati indisturbati in Germania.
Quando l'avvocato statunitense George Rublee volle proporre questo piano al Governo tedesco fu Ernst von Weizsäcker,
Segretario di Stato al Ministero degli Esteri, che si oppose ed usò la
sua influenza per impedire a Rublee di mettersi in contatto con le
appropriate autorità germaniche.
Il suo motivo fu puramente ideologico: cercò di mettere in
dubbio l'autorità di Rublee chiedendogli se fosse, dopo tutto, "Ariano".
Cosi von Weizsäcker si rivelò come inveterato antisemita, cercando di bloccare questo piano.
Hitler giunse infine a conoscenza di questo intrigo ma dovette
intervenire due volte per superare la resistenza di questo antisemita di
ferro che non voleva aver niente a che fare con "l'ebreo Rublee".
Fu, a proposito, Göring che portò la cosa a conoscenza di
Hitler. Quest'ultimo intervenne con autorità e fece firmare l'accordo.
Suo figlio Richard von Weizsäcker, che infine
divenne Presidente della Repubblica Federale di Germania, causò
altrettanta vergogna al suo Paese: lui personalmente con la sua società
Boehringer, ricavò benefici finanziari dalla vendita della Dioxina,
un'arma di distruzione di massa che fu esportata nel Vietnam disastrato
dalla guerra. Centinaia di migliaia di persone furono uccise o ferite
causa la sua avidità (Fonte: Der Spiegel).
Durante gli anni che seguirono la firma dell'Accordo, il
Governo tedesco onorò fedelmente tutti i suoi obblighi stabiliti nel
patto (Rolf Vogel, Ein Stempel hat gefehlt, 238).
La dichiarazione di guerra da parte della Gran Bretagna contro
la Germania (che comportava il blocco della Germania) rese impossibile
continuare l'impegno Rublee.
COLLABORAZIONE MOSSAD/GESTAPO/SS
La dirigenza del Mossad e quella del Terzo Reich condividevano
l'obiettivo di creare lo Stato per gli Ebrei. Perfino dopo lo scoppio
della guerra, il Mossad de Aliyah Bet ("Ufficio della seconda
immigrazione") ancora cercò per lungo tempo di organizzare l'emigrazione
degli Ebrei validi in collaborazione con il Terzo Reich e contro la
volontà dei dirigenti del Mandato britannico in Palestina.
Sulla televisione austriaca (ORF), l'ex Sindaco di Gerusalemme
Teddy Kollek, originario di Vienna, raccontò una volta a Helmut Zlik,
ex-Sindaco di Vienna, di un'iniziativa del genere, che lo portò durante
il corso della guerra, a incontrare Adolf Eichmann in via Principe
Eugenio a Vienna.
I "Protocolli di Wannsee" - per decenni misinterpretati come
contenenti la prova dell'esistenza di un programma per uccidere tutti
gli Ebrei - in realtà contengono una cifra importante: il numero degli
Ebrei che lasciarono la Germania nella cornice degli Accordi di Rublee e
del Patto ''Haavara'' fu di 570.000 persone (di cui un terzo andò in
Palestina).
CONCLUSIONE
La stragrande maggioranza degli Ebrei tedeschi lasciò la
Germania fra il 1933 e il 1941 grazie ad una iniziativa dei Sionisti e
del Mossad che collaborarono al programma con il Governo
Nazionalsocialista della Germania. Essi erano liberi di partire e
portare con sé tutti i loro averi: nel caso dei poveri, con l'aiuto
finanziario del Terzo Reich.
Hitler forzò la resistenza contro questi accordi. Essa provenne
da due direzioni: per ragioni pratiche, vi era opposizione nei circoli
economici che contrastavano il trasferimento di mezzi di produzione
verso la Palestina. Per motivi ideologici la resistenza proveniva da
circoli antisemiti e persone come Ernst von Weizsäcker.
Nei fatti, l'immigrazione degli Ebrei dalla Germania e il
trasferimento dei loro beni, incoraggiato da Hitler, permise agli Ebrei
in Palestina di creare il loro proprio Stato.
Se questi fatti e conclusioni fossero conosciuti da un largo
pubblico, i detrattori di Hitler, così come i suoi segreti estimatori,
comincerebbero a riconsiderare le loro attuali opinioni. A molti di essi
un mondo rovinerebbe addosso. Ma in conseguenza della seconda guerra
mondiale, tutti i testimoni della collaborazione fra il Mossad e i
Nazionalsocialisti furono accusati di genocidio. A seguito di processi
condotti con traballanti argomenti (Norimberga, il processo Eichmann),
furono uccisi o ridotti al silenzio dalla persecuzione mondiale. Dieci
di essi morirono uno dopo l'altro in Sudamerica causa misteriosi infarti
(Fonte: Wiesenthal: "Recht, nicht Rache").
Il Patto "Haavara" è la prova di otto anni di sforzi di Hitler
contro la resistenza dall'interno e dall'esterno intesi a creare lo
Stato ebraico. Questo articolo si basa su un libro della storica tedesca
Ingrid Weckert, Auswanderung der Juden aus dem Dritten Reich
(Emigrazione degli Ebrei dal Terzo Reich) pubblicato da Vrij Historisch
Onderzoeck, e sulle ventiquattro fonti già menzionate. La signora
Weckert non è responsabile per le conclusioni da me qui dedotte.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------- NOTA FINALE Di notevole interesse furono il padre del futuro Presidente
statunitense, e il padre del futuro Presidente tedesco, che quasi
silurarono questo Accordo: Joseph Kennedy, Ambasciatore statunitense in
Gran Bretagna, ed Ernst von Weizsäcker, Segretario di Stato del
Ministero degli Esteri tedesco e padre dell'attuale Presidente della R.
F. di Germania. Hitler intervenne personalmente nel processo negoziale e salvò
l'accordo inviando il Presidente·della Reichsbank Hjalmar Schacht a
Londra per negoziare con Rublee.
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