RENZI
IN ISRAELE
Renzi è andato in
Israele.
Come tutti i Primi
Ministri prima di lui.
Non stupisce: il
cameriere va a casa del padrone a fare atto di sottomissione, a prendere
ordini, a rinnovare le garanzie di ossequienza ed ad offrirsi come marionetta
teleguidata sul palcoscenico mondiale.
Come sempre, come
tutti.
E, nell’orgasmo
del servilismo più becero, il buon Matteo se ne è uscito con frasi che
probabilmente hanno stupito gli stessi ebrei. Ebrei sì, ma mica stupidi.
Fior da fiore:
Dal Corriere del 22 luglio u.s.:
- “Venire qui per me e per ogni europeo è come tornare a casa”. No! Casa sua, forse. Ma non casa degli Europei, che hanno altre origini e storia. Le nostre origini – non mi stancherò mai di ripeterlo – poggiano sul Pensiero Greco, sulla Legge e sul Gladio di Roma, sulla Grandezza sacrale e statuaria Germanica. E fortunatamente l’Europa ha rifiutato di certificare le proprie origini “giudaico-cristiane”. Semplicemente perché non è vero.
- “La sicurezza di Israele è anche la sicurezza dell’Italia e dell’Europa, abbiamo un destino comune da condividere” . Ancora no. No e poi no! Probabilmente non ci arriva neppure il Matteo, e non riesce a capire la essenziale differenza che si è ormai delineata fra Europa ed Occidente. Lui parla ancora, da cameriere ubbidiente, da servo sciocco, come se non fosse in atto un capovolgimento di valori, di schieramenti, di strategie. Da una parte l’Occidente, incarnato nella Nato da Gran Bretagna, Canada, USA ed Israele, e dall’altro la nuova Europa, dall’Atlantico agli Urali. La dissennata politica Israel-Americana in Medio Oriente, arrivata a distruggere due stati, Iraq e Siria, ed a creare, per interposta persona, il cosiddetto “Califfato – da orecchio – a orecchio”, ne è la dimostrazione più chiara, ma non la sola.
- “Oggi siamo tutti Davide contro nemici barbari che usano la religione per portare terrore, miseria e morte”. Siamo all’apogeo, allo zenit della prostrazione. Una frase del genere detta in un paese che è il maggior stupratore menefreghista delle risoluzioni dell’ONU, un paese che usa proiettili al fosforo contro civili, bambini compresi, nel lager di Gaza, un paese che manda i carri ad arare fognature e rete idrica per annientare la popolazione civile, suona armonica come lo stridore di denti nell’inferno dantesco
Certo il Matteo
Renzi conosce la potenza dell’ebra
Goldman Sachs e conosce la sua capacità di…….. “persuasione”, sia in Italia
che in Vaticano. Certo ricorda l’atto di sottomissione di Fini quando volle
diventare Ministro degli Esteri (“Il Fascismo è il male assoluto” tradì
bestemmiando il “monegasco” Gianfranco). Certo Renzi è stato mandato da Obama a
rassicurare che il termine delle sanzioni all’Iran non comporta pericolo per lo
stato ebraico. Ma mai un servitore è
stato più realista del re, come il Matteo.
Che oltretutto non ne capisce. L’Iran è abitato da popolazione in larga parte
ariana (uno degli attributi dello Scià), e che è una grande potenza nell’area.
Ci sarà inevitabile una guerra fra Israele ed Iran. Gli ebrei hanno dalle 80
alle 2/300 bombe atomiche. Ma non ammettono che altri ne abbiano. E gli USA,
zitti. Per fortuna c’è Putin….
Assisteremo nei
prossimo cinque o dieci anni ad una crescita accelerata di frizioni, di scontri
dapprima localizzati, da incidenti e stragi in tutta l’area Medio Orientale,
come avvenne (previsto) nei Balcani. Fino a che….
La fregatura per
noi è che siamo a due passi. E ci sembrerà che i barconi degli invasori fossero
allegre scampagnate, pic nic fuori porta.
Urge (e si
avvicina!) ora più che mai la creazione della Fortezza Europa.
Destino comune con
Israele? No, grazie. No, mai. Il
nostro destino è Europeo, non semita (cioè o ebreo o arabo).
Europa, erwache! Il vecchio grido diventa ogni giorno più
forte, più condiviso, più diffuso. Non ci credete? Fino a dieci anni fa era
impensabile: oggi è comune, allargato, multiforme.
Europa, erwache!
Fabrizio Belloni
Cell. 348 31 61
598
Giovedì 23 luglio
2015.
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