INVASIONE DELLA SICILIA (9 LUGLIO/ 18 AGOSTO 1943)
“IlCovo”, anniversario
dell’invasione degli Alleati della Sicilia, vuole ricordare la
misconosciuta lotta dell’Italia Fascista contro gli anglo-americani, in
una fase storica dove ancora ufficialmente risultava che il nemico fosse
invasore della nostra penisola e non “liberatore”. A causa di tale
metamorfosi propagandistica orchestrata abilmente prima dagli
anglosassoni e poi fatta propria acriticamente dalla repubblica
antifascista, i tanti episodi di caparbio valore e sacrificio degli
italiani in quella campagna, che costarono loro 4578 morti e oltre
30.000 feriti, furono colpevolmente accantonati nel dopoguerra in favore
di quelli numericamente inferiori di diserzione di fronte al nemico,
per legittimare la falsa immagine di un paese che non avrebbe visto
l’ora di buttarsi fra le braccia dei propri avversari. La carneficina
che nell’estate del 43 insanguinò la Sicilia dimostra invece come quella
campagna militare non fu affatto una “passeggiata” per gli
anglo-americani, che lamentarono perdite per oltre 25.000 uomini, e
svela l’immagine inedita di un paese che sebbene prostrato da privazioni
di ogni genere e martoriato da una serie infinita di bombardamenti
devastanti, ancora sapeva e voleva reagire, benché la sproporzione di
mezzi e forze in campo gli fosse nettamente sfavorevole. E’
significativo che i pochi sebbene gravi episodi di diserzione e
sabotaggio vedessero come protagonisti più che altro le alte gerarchie
in comando delle forze armate piuttosto che gli ufficiali di rango
inferiore o la stessa truppa; in tal senso appare indicativo il
criminale comportamento tenuto da alcuni ammiragli della Marina
italiana, che avrebbe tenuto ben lontane le navi che avrebbero potuto
contrastare le operazioni di sbarco alleate in Sicilia, in seguito ad un
accordo siglato con le forze angloamericane nell’ambasciata di Lisbona
con alcuni ammiragli italiani, desiderosi di far cadere prima possibile
il Regime fascista; come altresì indicativo risulta evidente il ruolo
fondamentale giocato nell’abbassamento dello spirito combattivo degli
italiani proprio a causa di quella destituzione e arresto di Mussolini
perpetrata dal reuccio savoiardo, che da decenni ci sentiamo raccontare
dalla propaganda antifascista sarebbe invece stata accolta da tutti gli
italiani con grande sollievo. Commuove ancor’oggi lo spirito combattivo
di tutti quei semplici cittadini in divisa, non già militari di
carriera, che in quelle tragiche giornate non esitarono un istante ad
imbracciare un fucile od una mitragliatrice per opporsi agli enormi
carri armati statunitensi ed alla marea di truppe messe in campo
dall’avversario, che contro ogni previsione più di una volta dovette
cedere all’impeto di quelli che nella propaganda bellica anglosassone
venivano sprezzantemente definiti “italiani straccioni”. Fa rabbia
constatare che di questi numerosi atti di eroismo così come dei
molteplici crimini perpetrati dagli invasori a stelle e strisce contro
militari e civili, la massa non abbia alcuna conoscenza, dando per buona
una versione bugiarda dei fatti che vuole descrivere gli alleati come i
“buoni liberatori”, dispensatori di caramelle e cioccolata!
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