venerdì 3 luglio 2015

INVASIONE DELLA SICILIA (9 LUGLIO/ 18 AGOSTO 1943)

INVASIONE DELLA SICILIA (9 LUGLIO/ 18 AGOSTO 1943)

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Ital.Sic. 43
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“IlCovo”, anniversario dell’invasione degli Alleati della Sicilia, vuole ricordare la misconosciuta lotta dell’Italia Fascista contro gli anglo-americani, in una fase storica dove ancora ufficialmente risultava che il nemico fosse invasore della nostra penisola e non “liberatore”. A causa di tale metamorfosi propagandistica orchestrata abilmente prima dagli anglosassoni e poi fatta propria acriticamente dalla repubblica antifascista, i tanti episodi di caparbio valore e sacrificio degli italiani in quella campagna, che costarono loro 4578 morti e oltre 30.000 feriti, furono colpevolmente accantonati nel dopoguerra in favore di quelli numericamente inferiori di diserzione di fronte al nemico, per legittimare la falsa immagine di un paese che non avrebbe visto l’ora di buttarsi fra le braccia dei propri avversari. La carneficina che nell’estate del 43 insanguinò la Sicilia dimostra invece come quella campagna militare non fu affatto una “passeggiata” per gli anglo-americani, che lamentarono perdite per oltre 25.000 uomini, e svela l’immagine inedita di un paese che sebbene prostrato da privazioni di ogni genere e martoriato da una serie infinita di bombardamenti devastanti, ancora sapeva e voleva reagire, benché la sproporzione di mezzi e forze in campo gli fosse nettamente sfavorevole. E’ significativo che i pochi sebbene gravi episodi di diserzione e sabotaggio vedessero come protagonisti più che altro le alte gerarchie in comando delle forze armate piuttosto che gli ufficiali di rango inferiore o la stessa truppa; in tal senso appare indicativo il criminale comportamento tenuto da alcuni ammiragli della Marina italiana, che avrebbe tenuto ben lontane le navi che avrebbero potuto contrastare le operazioni di sbarco alleate in Sicilia, in seguito ad un accordo siglato con le forze angloamericane nell’ambasciata di Lisbona con alcuni ammiragli italiani, desiderosi di far cadere prima possibile il Regime fascista; come altresì indicativo risulta evidente il ruolo fondamentale giocato nell’abbassamento dello spirito combattivo degli italiani proprio a causa di quella destituzione e arresto di Mussolini perpetrata dal reuccio savoiardo, che da decenni ci sentiamo raccontare dalla propaganda antifascista sarebbe invece stata accolta da tutti gli italiani con grande sollievo. Commuove ancor’oggi lo spirito combattivo di tutti quei semplici cittadini in divisa, non già militari di carriera, che in quelle tragiche giornate non esitarono un istante ad imbracciare un fucile od una mitragliatrice per opporsi agli enormi carri armati statunitensi ed alla marea di truppe messe in campo dall’avversario, che contro ogni previsione più di una volta dovette cedere all’impeto di quelli che nella propaganda bellica anglosassone venivano sprezzantemente definiti “italiani straccioni”. Fa rabbia constatare che di questi numerosi atti di eroismo così come dei molteplici crimini perpetrati dagli invasori a stelle e strisce contro militari e civili, la massa non abbia alcuna conoscenza, dando per buona una versione bugiarda dei fatti che vuole descrivere gli alleati come i “buoni liberatori”, dispensatori di caramelle e cioccolata!
IlCovo

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

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