Perché il Fascismo fa ancora
paura
(agli
antifascisti. .)
Sono passati 65 anni da quando i più forti eserciti delle più ricche
nazioni del mondo ( e certamente non la resistenza dei partigiani italiani )
vinsero la guerra ed abbatterono il Fascismo in Italia eppure pare che esso sia ancora idealmente vivo e
vegeto.
Lo testimoniano non un’illusoria convinzione di parte di chi ha mantenuto
intatti quegli ideali senza cedere alle sirene del liberalcapitalismo, ma
proprio gli stessi avversari che continuamente danno l’allarme e continuamente
usano tutti i vastissimi mezzi di comunicazione che il potere mette a loro
disposizione per denigrarlo, infangarlo e diffamarlo anche usando le menzogne
più ridicole e più palesemente idiote!
Sembra quasi un grido disperato di chi sta soccombendo di fronte ad una
forza della natura che lo assedia e lo minaccia da ogni parte e contro la quale
si sente impotente.
Per parte sua il Fascismo non ha né i mezzi di comunicazione di massa, né
gli appoggi politici di cui gode l’antifascismo e non riesce, né potrebbe,
contrattaccare con un minimo di efficacia la campagna mediatica denigratoria che
l’antifascismo conduce a suo danno.
Ma questi elementi danno la chiave di lettura ad un fenomeno sociale e
politico di straordinaria rilevanza perché, se la logica ha ancora un senso, il
fatto che dopo una guerra persa e dopo 65 anni di persecuzioni e di
denigrazioni, il Fascismo preoccupi ancora i suoi avversari per la sua vitalità
ha dei significati che trascendono la pura cronaca dei fatti e che invece
investono l’oggettività dei valori che il Fascismo propugna e che nessuna
campagna denigratoria può eliminare o sminuire.
Ad ulteriore sostegno di questa tesi sta un altro fatto innegabile ed
indiscutibile e cioè la realtà anagrafica che fa si che quasi tutti i vecchi
fascisti che vissero gli anni del Fascismo siano oramai defunti e perciò i
fascisti di oggi sono individui cresciuti dopo la disfatta, nel clima di
persecuzione e di calunnie e ciò nonostante hanno aderito a quegli
ideali.
Segno inequivocabile che quegli ideali hanno ancora oggi, e nonostante
tutto, un’attrattiva che seduce coloro che hanno la forza e l’intelligenza di
sapere superare gli stereotipi della propaganda e di esercitare una libera ed
indipendente capacità critica personale per raggiungere delle convinzioni che
siano frutto del proprio pensiero e non del condizionamento del supermercato
delle idee preconfezionate.
Perché Fascismo ha voluto dire e vuole dire tutt’ora, il superamento
della lotta di classe ( e dello stesso concetto di classe ) che viene sostituita
nel corporativismo dalla sinergia tra le categorie riuscendo a coniugare i
concetti di equità sociale e di pace sociale salvaguardando l’individualità di
ciascuno in una visione collettiva che si identifica nello Stato Organico ed
etico!
Fascismo vuole dire dare preminenza all’uomo ed ai suoi valori spirituali
rispetto al denaro ed ai valori materiali che invece dominano la società di oggi
senza riuscire a dare, nonostante un’apparente soddisfazione delle necessità
materiali che il consumismo procura, un reale appagamento ed una tranquillità
interiore.
Sono queste, esigenze dell’animo umano che nessun regime, nessuna
ideologia, nessun governo possono soffocare o nascondere troppo a lungo e che,
in un modo o nell’altro, rispuntano fuori come necessità vitali ed
insopprimibili.
Questo forse è quello che più fa paura agli antifascisti che sono invece
gli epigoni del materialismo marxista e liberalcapitalista che sono solo
apparentemente diversi, ma che sono concettualmente eguali nell’obbiettivo, uno
di accaparrarsi e l’altro di condividere, i beni materiali infischiandosi o
addirittura negando i valori spirituali
dell’umanità.
Ma anche sul piano dell’equità sociale il confronto non regge se
contestualizziamo le condizioni di partenza della società e le conquiste
raggiunte.
Durante il Fascismo furono fatte leggi che rivoluzionarono i rapporti tra
i lavoratori e le Imprese, tra la società e la famiglia, tra i giovani e la
scuola, tra i cittadini ed il diritto alla pensione ed alla salute, tra il
territorio e la sua salubrità, tra la proprietà terriera e i contadini e tra i
cittadini e la legge.
Alcuni esempi: Parchi nazionali, tutela lavoro donne e fanciulli,
assicurazione invalidità e vecchiaia, riforma della scuola Gentile, riforma dei
codici, opera dopolavoro, carta del lavoro, libretto del lavoro, INPS. INAM,
Bonifiche dell’agro Pontino, Acquedotti Pugliese, del Monferrato e del Perugino,
Opera nazionale maternità ed infanzia, Aree industriali, Assegni famigliari,
orario di lavoro a 8 ore giornaliere, legge urbanistica, lotta ( vera) alla
mafia, case popolari, socializzazione delle imprese, ecc.
ecc.
Certamente, per chi riesce a ragionare con la propria testa, risulta
difficile sostenere un confronto con quanto poco fatto dal 1945 ad
oggi.
A parte un sacco di chiacchiere, il potere dei padroni è aumentato e
quello dei lavoratori è diminuito, ogni conquista raggiunta faticosamente con
scioperi e sacrifici viene presto vanificata da aumenti del costo della vita e
da diminuzione del potere di acquisto, NESSUNA legge significativa ha apportato
miglioramenti costanti ai lavoratori né ha spostato i rapporti di lavoro a loro
favore, la precarietà sta diventando regola e la disoccupazione giovanile
aumenta a causa dell’inettitudine dei governi a difendere gli interessi
nazionali in un mondo globalizzato dalla volontà del capitalismo internazionale
a realizzare maggiori profitti investendo in Paesi dove non esistono tutele per
il lavoro e per la salute, la famiglia sta diventando sempre di più un’entità
formale priva di significati e di quei legami che si estrinsecavano in una serie
di doveri e di diritti reciproci.
In più assistiamo ad una massiccia complicità tra malavita, mafie e
politica che da anni inonda le cronache tanto che l’attuale governo ha voluto
una apposita legge per impedire la scoperta e la divulgazione di tanto
scandaloso malaffare!
Ed allora si capisce tutta l’acrimonia, tutta la rabbia, tutto l’odio
verso un Fascismo che non vuole morire e che anzi rinasce ad ogni persecuzione
ad ogni campagna di calunnie, ad ogni menzognero tentativo di falsare la
storia.
Non ci fanno paura perché sappiamo con certezza di avere
ragione.
Dopo qualsiasi notte, anche la più nera e profonda, alla fine il sole
sorgerà di nuovo ..!!
Alessandro Mezzano
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