dall' avvocato Edoardo Longo.
I NUOVI KULAKI
Mentre i mentecatti
scioperano per lo ius soli, il paese è sempre più alla deriva. Non c’è bisogno
di scioperare per farsi venir fame…. Ci sono milioni di Italiani che fanno già
la fame …
.
Le famiglie che vivono
grazie ad un reddito da lavoro autonomo sono quelle più a rischio povertà . Nel
2015, infatti, il 25,8 per cento dei nuclei familiari di questa categoria è
riuscita a vivere stentatamente al di sotto della soglia di rischio povertà
calcolata dall’Istat.
Praticamente una su
quattro si è trovata in seria difficoltà economica.
Per i nuclei in cui il
capofamiglia ha come reddito principale la pensione, invece, il rischio si è
attestato al 21 per cento, mentre per quelle che vivono con un
stipendio/salario da lavoro dipendente il tasso si è fermato al 15,5 per cento
In buona sostanza, i
dati presentati dall’Ufficio studi della CGIA ci dicono che la crisi ha colpito
soprattutto le famiglie del cosiddetto popolo delle partite Iva:ovvero dei
piccoli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti, dei liberi
professionisti e dei soci di cooperative. Il ceto medio produttivo, insomma, ha
pagato più degli altri gli effetti negativi della crisi e ancora oggi fatica ad
risalire la china, visto che di “ Ripresa” non si può parlare, quando il ceto
medio produttore di reddito è alla fame…..
“A
differenza dei lavoratori subordinati – fa notare il
coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – quando un autonomo chiude definitivamente l’attività e non dispone di alcuna misura di sostegno al
reddito. Perso il lavoro ci si rimette in gioco e si va alla ricerca di una
nuova occupazione. In questi ultimi anni, purtroppo, non è stato facile
trovarne un altro: spesso l’età non più giovanissima e le difficoltà del
momento hanno costituito una barriera invalicabile al reinserimento, spingendo
queste persone verso forme di lavoro completamente in nero”.
Molti sono stati spinti
pure al suicidio : si tenga presente che i giornali eseguono gli ordini del
padrone ( assassino) e censurano ormai
da anni, come accade anche in Grecia, le
notizie dei suicidi del lavori autonomi, negozianti e piccoli imprenditori a
causa della incipiente povertà.
Nessuno fa lo sciopero
della fame per il loro assassinio “ bianco”…. Nessuno impone dall’ alto dei
pulpiti vaticani alcun moto di solidarietà , “ misericordia” e “ accoglienza” ,
anzi vengono pure additati come orridi peccatori e criminali evasori fiscali,
mentre – se non pagano qualcuna delle immonde centinaia di tasse imposte dal “
sistema Italia” – lo fanno per non morire di fame loro ed i loro figli.
Mi ha confidato un
piccolo commerciante cattolico osservante di essersi confessato da un sacerdote
cattolico ( del “ nuovo corso “ vaticano, evidentemente ) e ha ammesso ,contrito, di
aver compiuto piccole evasioni fiscali per sopravvivenza : si è sentito negare
la assoluzione dal sacerdote, concessagli solo dopo la solenne promessa di non
evadere più “ a costo di far patire la fame ai figli piccoli”.
Il poveretto, sotto
timore di essere cacciato dal confessionale e di finire all’ inferno per questo
, disse proprio così, fece proprio questo proposito ...e il sacerdote non trovò nulla da replicare,
evidentemente approvando il “ buon”
proposito del reprobo evasore.
E’ quindi moralmente
corretto far patire la fame ai propri
figli ( quel negoziante non incassava più di 700 – 800 euro al mese ..)
per riempire le tasche ai politici corrotti del “ sistema Italia” e per far
ingrassare le cooperative vaticane e sinistre
con il lucroso traffico dell’ importazione di negri, la cui utilità sociale è
pari a zero ?
L’ episodio è
rigorosamente vero. Va soggiunto che il poveretto ha continuato ad evadere per
non togliere il cibo di bocca ai figli , solo che ora non osa più tornare in Chiesa e si sente
un dannato che cammina in terra….Complimenti ! Siete riusciti a rendergli la
vita in terra un inferno e pure a
togliergli la speranza del Paradiso in Cielo ! Miracoli della nuova pastorale vaticana appaiata al sinistrismo buonista e comunistoide e del suo discernimento “ misericordioso”…
I lavoratori autonomi
sono i nuovi “ kulaki”, cioè le nuove vittime di una ideologia comunista ed
euro- plutocratica, come lo furono i
“kulaki”, il ceto medio che Stalin fece sterminare in Russia per imporre la
collettivizzazione comunista. In questa circostanza storica non hanno neanche
l’ aiuto spirituale della Chiesa, in tutt’ altre faccende affaccendata….
E i suicidi aumentano.
L’ importante è pagare le tasse….
Dalla CGIA fanno notare
che, al netto dei collaboratori coordinati continuativi, dal 2008 ai primi 6
mesi di quest’anno lo stock di lavoratori autonomi (ovvero, i piccoli
imprenditori, gli artigiani, i commercianti, i liberi professionisti, i coadiuvanti
familiari, etc.) è diminuito di 297.500 unità (-5,5 per cento). Sempre nello
stesso arco temporale, la platea dei lavoratori dipendenti presenti in Italia è
invece aumentata di quasi 303.000 unità (+1,8 per cento) .
Prosegue il
coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo:
“Fino
ad una decina di anni fa aprire una partita Iva era il raggiungimento di un
sogno: un vero status symbol. L’opinione pubblica collocava questo
neoimprenditore tra le classi socio-economiche più elevate. Oggi, invece, non è
più così: per un giovane, in particolar modo, l’apertura della partita Iva
spesso è vissuta come un ripiego o, peggio ancora, come un espediente che un
committente gli impone per evitare di assumerlo come dipendente”. (CGIA
Mestre 7 ottobre 2017).
La fortuna oggi è il
pubblico impiego : parassita fra i parassiti, felice, nel blu dipinto di blu, succhiando il sangue
altrui…..
E sia Rivoluzione, una
buona volta, se in Italia non si è già tutti " rane bollite"....
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