lunedì 15 febbraio 2016

DALLE FORESTE GALERE DELLA MIA PATRIA

DALLE FORESTE GALERE DELLA MIA PATRIA

Il Diario dal carcere di  Luciano Franceschi, nome storico dell' indipendentismo veneto. Scritto in condizioni disagevoli, nel carcere di massima sicurezza di Padova, è un documento eccezionale sulla condizione carceraria in Italia e sui processi politici in corso nel " bel paese".

Il libro è edito a cura di Viviana Cattani, presidente del parlamento veneto indipendente e della associazione Veneteka di Venezia. 

Sue anche le note di carattere storico culturale che arricchiscono il testo. Le note di carattere giuridico sono invece dell' avvocato Edoardo Longo, il solo legale che volle difendere Franceschi al processo di Padova, quando voleva ricusare i giudici che lo processavano, in nome del diritto storico del Veneto all' indipendenza e contestare la legittimità a giudicare dello Stato italiano .

 Un libro eccezionale, da leggere come un romanzo.
Link ufficiale del libro :

" ANONIMA ESTORSIONI", OVVERO L' INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL DELINQUERE


“ Non è la commissione di una violazione deontologica che fa scatenare il meccanismo perverso dei processi disciplinari dei consiglio degli ordini forensi, ma il porsi contro questi centri di potere. Io purtroppo conosco questo meccanismo stritolatore”.

( avvocato Federico Ariis, davanti al tribunale di Pordenone )


“ Nelle vostre mani la giustizia è diventata veleno,
con le vostre sentenze calpestate i diritti delle genti.
Voi odiate chi in Tribunale vi accusa di ingiustizia e dice la verità.
Voi tormentate l’ uomo giusto,
accettate ricompense illecite
e impedite ai poveri di ottenere giustizia in Tribunale”.

( La Sacra Bibbia, Libro di Amos).

Cominciamo con il dire che “ Anonima estorsioni” non è un libro contro gli avvocati, anzi. Esso è in buona sostanza composto da dichiarazioni testimoniali autentiche proprio di avvocati.
Si tratta di dichiarazioni testimoniali autentiche di vittime delle prevaricazioni corporative delle cricche che controllano l’ avvocatura e reprimono l’ attività professionale di avvocati che “ disturbano “ gli appetiti gastrici dei comitati di affari che dominano l’ avvocatura e il mondo giudiziario stesso.
Questo libro vuole colpire le cupole mafiose che dominano e controllano l’ avvocatura, rendendola un docile strumento dei poteri forti e della lobby giudiziaria.
Queste cupole sono i consigli degli ordini di categoria e il loro mafioso concetto di giustizia  .
Questi organismi, costituiti durante l’ epoca fascista  , sopravvivono ancor oggi – con il loro arcaico bagaglio di norme irrispettose dei diritti primari dell’ individuo – perché sono un utile strumento della lobby giudiziaria e dei poteri forti per poter reprimere – attraverso un abuso sistematico dello strumento disciplinare forgiato in epoca fascista e supportato da autentici tribunali speciali quali sono quelli di categoria e attraverso la compiaciuta connivenza dell’ ambiente giudiziario più retrivo, forcaiolo ed illiberale – gli avvocati politically incorrects e sgraditi  alla lobby giudiziaria che adora solo gli avvocati yes – men ,che non disturbino i loro deliri di controllo sociale attraverso  la repressione penale incontrollata, deriva totalitaria attuale della magistratura italiana.
Nazioni estremamente civili e di lunga tradizione di rispetto dei diritti civili ( ad esempio l’ Inghilterra e gli Stati Uniti d’ America ) non conoscono questi fossili a mezza via fra un tribunale speciale e una caricatura – in peggio – della attuale inquisizione giudiziaria.
Come si verifica questo insieme di abusi sistematici su avvocati sgraditi al potere dominante ?

Non è difficile intuirlo…. difficile è documentarlo, dato il sistema di ritorsione prevaricatoria di queste cupole che, non dimentichiamo, si avvalgono della compiaciuta solidarietà delle lobby giudiziarie più socialmente perniciose, arroganti e manettare….
Ma il sottoscritto ha proprio voluto documentare questo purulento mondo di illegalità mafiose e corporative che alligna all’ ombra delle toghe giudiziarie.
Modestamente, rileggendo il libro prima di darlo alle stampe, credo proprio di esserci riuscito : un libro come questo è impossibile trovarlo.

Sarebbe stato troppo facile scrivere un dotto e cavilloso saggio sull’ uso distorto dei procedimenti disciplinari forensi per spiegare come essi siano solo degli strumenti per regolare il potere mafioso degli affari delle sporca avvocatura italiana.
Sarebbe stato anche perfettamente inutile al fine di far comprendere come questi procedimenti disciplinari non colpiscano  quasi mai gli avvocati corrotti e disonesti , ma puniscano solo gli avversari e/o concorrenti  scomodi delle logge di potere del mondo forense, nonché gli avvocati garantisti che si mettono di mezzo ai piani repressivi della magistratura penale politicamente allineata o più collusa con gruppi di potere territoriale.
Discettare di norme e spiegare la loro scorretta applicazione sarebbe stato un lavoro utile forse per qualche topo di biblioteca giuridica, ma non avrebbe reso visibile questo fenomeno di corruttela forense.
Infatti, molto colleghi che sapevano che mi stavo impegnando in questi libri di denuncia, dopo Toghe e forchette, mi volevano suggerire proprio questo modo cavilloso di  affrontare ed esporre il problema.
Non sono caduto nella trappola, bensì sia un profondo conoscitore di questi perversi meccanismi di illegalità, per averli provati sulla mia pelle per oltre vent’ anni….
Ho seguito invece l’ insegnamento del compianto prof. Signorelli, grande divulgatore del problema della malagiustizia in Italia, e vittima lui stesso di questo efferato cancro del sistema.
Mi spiegava il professore, quando iniziai nel 1995 a collaborare alla sua rivista Giustizia Giusta diventandone un referente, che valeva molto di più l’ esposizione di caso pratico di malagiustizia che non la spiegazione dei meccanismi astratti con cui l’ ingiustizia si compie e perpetra.
Aveva perfettamente ragione. Così sono andato negli anni a cercare casi di malagiustizia forense per comporre questo libro, che è in sostanza , una antologia di casi concreti, narrati in prima persona dai protagonisti.
Avevo, purtroppo, molto materiale che riguardava il sottoscritto, ma ho cercato di attingere il meno possibile al repertorio delle ingiustizie subite, per non essere accusato di protagonismo ( ?)  e  ho egualmente cercato nel vasto mondo delle illegalità giudiziarie e forensi casi che coinvolgessero altri professionisti, per dare più ariosità al lavoro.
Ne ho trovati molti, sinceramente.

E molti altri non sono venuti a galla perché gli avvocati sono riottosi a render pubbliche queste loro traversie, sovente molto dolorose umanamente, perché nell’ arido e mercantile mondo dell’ avvocatura render note queste vicende avrebbe potuto recar loro un danno all’ immagine professionale, o, addirittura, avrebbe potuto esporli a ritorsioni, anche molto pesanti.
Se la seconda preoccupazione è vera  e sensata  , la prima è solo una preoccupazione molto umana, ma non fondata : per chi non ha nulla da nascondere, render noto di esser stato vittima di una operazione di malagiustizia, non è un ‘ onta, ma un onore.
Non ne può discendere un danno né alla propria immagine, né al proprio lavoro,  anzi, può essere d’ aiuto perché nel futuro questi linciaggi mafiosi non abbiano più a verificarsi.
Ma ho voluto rispettare la riservatezza di questi colleghi e tutti questi casi sono rimasti nel cassetto.

Del resto, molte vittime di questi linciaggi su commissione vengono anche diffamati dai loro aggressori sui media ( come è capitato abbondantemente al sottoscritto), per cui , ormai, il danno alla immagine e alla riservatezza è stato fatto e render pubblica la verità di contro alla menzogna degli affaristi degli ordini forensi è un atto che rende giustizia alla loro vittime.
E molti di questi casi li troverete nel libro.

Ve ne sono anche molti altri che nel tempo si sono accumulati e di cui sono stato informato, ma che non troverete in questo volume solo per esigenze editoriali di andare in stampa entro quest’ anno.
Penso, per esempio, alla vicenda di un consulente del tribunale della mia città, noto e stimato imprenditore, entrato in disgrazia agli occhi delle cricche forensi, da esse denunciato per una vicenda futile ed infondata, il cui giudizio venne assegnato ad un giudice non togato amico fraterno di un pezzo grosso del consiglio dell’ ordine forense , giudice che fece di tutto per compiacere l’ amico e condannare il malcapitato.
Penso al caso con cui un membro dell’ ordine forense tentava la corruzione di un testimone ( tentativo rimasto registrato durante una consulenza telefonica…) : alla denuncia penale che ne seguì, seguì anche una rapida archiviazione da parte di un pubblico ministero amico della cricca…..
Un altro caso meriterebbe da solo un libro, ma ne sono venuto a conoscenza solo recentemente, quando il libro era già in fase di composizione.

Troverà senz’ altro spazio in una futura edizione, attraverso la penna della vittima e dei documenti che conserva,   ma fin d’ora merita un accenno.

Si tratta della vicenda di un avvocato aggredito dal consiglio dell’ ordine della sua città per scalzarlo da una difesa politica che risultava particolarmente indigesta ai poteri forti della sua città, e in particolare alla nota lobby che non esiste…

Pur di arrivare a togliersi di torno lo scomodo collega , l’ ordine degli avvocati gli ordì una denuncia penale insensata e , tramite caudatari, avvicinò il cliente dell’ avvocato e , con minacce dallo spessore mafioso, lo convinsero ad abbandonare il suo legale , pena grosse ritorsioni economiche su di lui e della sua famiglia....

La vicenda è gravissima e non è ancora giunta a conclusione, ma ricalca un metodo estorsivo – criminale che è ampiamente illustrato e documentato nelle pagine di questo libro.

Alcune parole più da vicino sulla impostazione di questo libro per aiutare il lettore a dipanarsi in questi gironi infernali di orrori, abiezioni, crimini e autentiche efferatezze morali.

Tutte le dichiarazioni testimoniali che compongono questo libro sono rigorosamente autentiche, nel senso che narrano episodi e vicende realmente accadute.

Per molto tempo mi sono arrovellato su come conciliare assoluta verità delle dichiarazioni testimoniali raggiunte e loro pubblicazione al sicuro da facili ritorsioni tramite querele da parte dei soggetti ivi descritti.
Ha poca importanza che i fatti fossero vero e vi fossero testimoni pronti a ripeterli in tribunale  , ma l’ apertura di un procedimento penale a carico è sempre sgradevole a prescindere dal fatto che poi l’ esito è favorevole, se il processo non viene assegnato a qualche galantuomo in affari con la cricca forense….
Del resto, l’ obiettivo di questa raccolta non era certo collezionistico, ma  di rendere pubblico questo malaffare, che mi aveva anche violentemente colpito in prima persona, fin dai primi anni ’90.
Sapevo che gli ambienti forensi erano in stato di perenne allerta per via di questo libro : negli anni ‘ 90 talune di queste dichiarazioni circolarono negli ambienti di Pordenone come samizdat   semi-clandestino , successivamente altre vennero pubblicate sui miei blog e, a metà degli anni 2000, taluni di questi testimoni vennero da me convocati in tribunale e resero sotto giuramento le stesse dichiarazioni.
Io comunque non avevo fretta di pubblicare questo volume perché volevo raccogliere sempre più documentazione e, potendolo fare solo lei ritagli di tempo, il tempo scorreva, scorreva, e questo mio libro finiva sempre di più ad assomigliare alla tela di Penelope…
Ogni tanto sul web girava la voce che ne era imminente la pubblicazione e subito, come formiche impazzite, gli  Augusti Membri del Supremo Consesso Forense di Pordenone davano di matto e mi inchiodavano alla croce di qualcuno dei loro turpi ed immorali processi deontologici …..

Alla fine, dopo l’ esperimento della pubblicazione sui blog grazie alla rivoluzione informatica degli anni 2000 , ho trovato la formula giusta per contemperare  dovere di verità ( mio principale interesse, perché la verità conferma la mia tesi ) , necessità di cautela da morsi del serpente in toga e anche … necessità letteraria  di non pubblicare solo aridi verbali di tipo giudiziario.
Così, a fronte delle dichiarazioni testimoniali resemi, con il consenso dei testimoni, ho stilato una versione letteraria delle stesse, dove ho cambiato completamente i nomi dei protagonisti , ho modificato vari particolari secondari delle vicende, conservandone i soli fatti salienti ( le dinamiche delle  truffe, dei ricatti e delle estorsioni forensi ) e ho aggiunto passaggi di tipo letterario, per catturare l ‘ attenzione del Lettore. Questo genere di passaggi , necessari per la trasposizione antologica delle dichiarazioni , è opera chiaramente della mia penna, ma non il testo centrale e documentale che è assolutamente veridico.
Qua e là ho anche inserito nel libro  talune mie analisi sull’ argomento e una intervista diretta all’ avv. Delcroix, lasciando per qualche pagina l’ impostazione generale del libro.

Alla fine sono emersi vari capitoli, ciascuno con una vicenda a sé. Non so se dal punto di vista letterario essi risulteranno gradevoli, ma è certo che sono interessanti, per il marciume, quasi demoniaco, che denunciano e che è tutto assolutamente vero.

Che, poi, i protagonisti di queste sordide vicenda non si possano riconoscere in esse, è molto utile sotto il profilo legale, ed è anche del tutto indifferente.



Infatti, le vicende qui narrate assurgono ad archetipi  di condotte scandalose e criminali delle toghe dell’ avvocatura di regime e poco importa che sia stato tizio o caio a porle in essere.
Inoltre, è triste sottolineare come, nel corso di questi quasi 25 anni decorsi dai primi episodi narrati in questa antologia, molti dei protagonisti delle stesse sono morti  e il tempo ha sepolto il ricordo e l’ attualità delle loro antiche gesta , che certo eroiche non erano. Anzi : tutto il contrario.

E’ sopravvissuta una loro vittima ( il sottoscritto ) che consegna a tutti   il ricordo di questa avvocatura indegna di un paese civile.

Avvocatura  che, al di là dei suoi singoli esponenti, è ancora ben viva e delinque gioiosamente anche oggi.
Un ultimo appunto per il Lettore.

Fra un capitolo e l’ altro di questo libro, ho inserito delle documentazioni tutte particolare.

Si tratta di documenti autentici che ricordano altre vicende simili a quelle trattate in questo libro, ma diverse, e che sono state esposte negli altri libri che io ho dedicato all’ argomento.

Questi documenti sono altre dichiarazioni testimoniali originale, articoli di stampa, Lettere molto significative ,  interpellanze svolte in Senato dall’ onorevole Antonio Serena che negli anni ’90 segnalava inutilmente questi scandali nelle aule parlamentari.

E’ particolarmente interessante La interpellanza dell’ Onorevole Brigandì della Lega Nord che riporto nel libro,  perché mette colpisce il perno dell’ uso illegale dello strumento disciplinare.
Mi riferisco al vezzo criminale di molti consigli degli ordini infarciti di politicanti i quali, qualora qualche collega a loro avverso possa essergli di un certo fastidio in ambito politico a loro o alle loro lobbies di riferimento , tentano ( riuscendoci ) di farlo fuori attraverso processi disciplinari insensati da lo loro stessi istruiti e giudicati. Con condanne micidiali finali.
E’ esattamente quanto è successo al sottoscritto, aggredito per queste ragioni da un consiglio dell’ ordine i cui componenti erano tutti politicamente schierati ed attivissimi , oltre che aggredito da costoro  su incarico di settori della magistratura, in quanto avvocato poco accomodante.
Questi documenti sono già stati in parte pubblicati in altri miei libri , in parte sono inediti, ma li ho tutti raccolti qui perché sono altre voci e altri documenti che danno spessore a questo  atto di accusa nei confronti della corruzione dell’ avvocatura di regime.
Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato a questo volume rendendo le loro testimonianze aiutandomi così anche a sopportare meglio il peso di una persecuzione personale da me subita per oltre vent’ anni, nella più totale indifferenza del mondo forense e giudiziario della mia sfortunata città, che meriterebbe dei protagonisti del mondo della giustizia migliori.
E più onesti.
Avvocato Edoardo Longo

338.1637425

longolegal@libero.it


                                                                                                                                                

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