IL PROTOCOLLO HOSSBACH: LA DISTRUZIONE DI UN MITO
Il ‘Protocollo’
Hossbach: la distruzione di un mito, di Dankwart Kluge, Leoni am Starnberger
See (Baviera): Druffel Verlag, 1980. 168 pagine. DM 19.80. ISBN
3-80611003-4.
Da: The Journal of Historical Review, Autunno
1983 (Vol. 4, N° 3), pag. 372-375
Recensito da Mark Weber
Ci è stato ripetuto in tutte le salse che Hitler aveva
l’intenzione di conquistare il mondo, o almeno l’Europa. Al grande Tribunale
postbellico di Norimberga, gli Alleati vittoriosi provarono a dimostrare che
Hitler e i suoi “scagnozzi” si erano infilati in una sinistra “cospirazione per
arrivare ad una guerra di aggressione”. La più importante prova prodotta a
sostegno di questa accusa fu ed è un documento conosciuto come il “Protocollo
Hossbach” oppure “Memorandum Hossbach”.
Il 5 Novembre 1937, Hitler radunò alcuni alti ufficiali per
una conferenza presso la Cancelleria del Reich a Berlino: il Ministro della
Guerra Werner von Blomberg, il Comandante dell’Esercito Werner von Fritsch, il
Comandante della Marina Erich Raeder, il Comandante dell’Aviazione Hermann
Goering ed il Ministro degli Esteri Konstantin von Neurath. Era presente pure
l’assistente militare di Hitler, il Colonnello Conte Friedrich Hossbach.
Cinque giorni dopo, Hossbach scrisse una relazione non
autorizzata dell’incontro andando a memoria. Egli non prese alcuna nota durante
la conferenza. Hossbach, dopo la guerra, sostenne di aver chiesto a Hitler due
volte di leggere il memorandum, ma il Cancelliere rispose che non aveva il
tempo. A quanto pare, nessuno degli altri partecipanti era a conoscenza della
relazione del Colonnello sulla conferenza. Non considerarono quell’incontro
nemmeno tanto importante.
Alcuni mesi dopo la conferenza, Hossbach fu trasferito ad
altro incarico. Il suo manoscritto fu nesso in archivio assieme a molti altri
documenti e dimenticato. Nel 1943, l’ufficiale di stato maggiore tedesco
Colonnello Conte Kirchbach trovò il manoscritto mentre faceva delle ricerche in
archivio e ne fece una copia per se stesso. Kirchbach lasciò l’originale in
archivio e diede la sua copia a suo cognato, Victor von Martin, perché lo
tenesse al sicuro. Poco dopo la fine della guerra, Martin consegnò questa copia
alle autorità alleate di occupazione, che la usarono per presentare una
versione ampiamente modificata da usare come prova incriminante a Norimberga.
Frasi come quelle che citavano Hitler a dire: “ la questione tedesca può essere risolta solo con la forza “ furono
inventate e inserite. Ma la cosa più importante è che il documento presentato a
Norimberga è lungo meno della metà del manoscritto originale di Hossbach. Sia
l’originale scritto da Hossbach che la copia Kirchbach/Martin sono totalmente
(e convenientemente) scomparsi.
Secondo il documento Hossbach presentato a Norimberga e da
allora ampiamente citato, Hitler disse ai presenti le sue considerazioni
dovevano essere considerate come una sorta di “testamento finale” in caso di
sua morte. La parte più incriminante cita Hitler che dice che le forze armate
avrebbero agito al più tardi entro il 1943-45 per assicurare lo “spazio vitale”
(Lebensraum) di cui aveva bisogno la Germania. Tuttavia, se la Francia fosse
stata indebolita da una crisi interna prima di quel periodo, la Germania doveva
agire nei confronti della Boemia e della Moravia (allora appartenenti alla
Cecoslovacchia). Oppure se la Francia si fosse impegolata nella guerra
(probabilmente con l’Italia) da non essere in grado di agire contro la
Germania, in quel caso la Germania doveva prendere la Cechia e l’Austria
simultaneamente. I presunti riferimenti di Hitler allo “spazio vitale” tedesco
si riferiscono solo ad Austria e Cechia.
Quando Hitler arrivò al potere nel 1933, la Germania era
militarmente alla mercé di nazioni straniere ostili. Il riarmo era iniziato
lentamente e, agli inizi del 1937, a causa della penuria di materie prime, i
reparti delle tre forze armate subirono dei tagli. Scoppiarono furiose
polemiche fra i reparti in merito agli
stanziamenti disponibili.
Contrariamente a quanto suggerisce il protocollo Hossbach,
Hitler riunì la conferenza del 5 Novembre 1937 in parte per riconciliare i
litigiosi capi dei reparti militari e in parte per ravvivare il programma di
riarmo tedesco. La politica estera era solo una questione supplementare. Hitler
tentò di giustificare il bisogno di ricostruire la forza armata tedesca
presentando casi esagerati ed ipotetici di crisi estere che avrebbero richiesto
un azione militare, nessuna delle quali però avvenne. Hitler non annunciò alcun
nuovo corso nella politica estera tedesca, ne tantomeno un piano per una guerra
di aggressione.
A Norimberga, Goering testimoniò che Hitler gli disse
privatamente, appena prima della conferenza, che lo scopo principale della
conferenza stessa era quello “di mettere pressione sul Generale von Fritsch,
poiché (Hitler) non era soddisfatto del riarmo dell’esercito “. Raeder confermò
l’affermazione di Goering.
Come alcuni altri conservatori aristocratici e
tradizionalisti, Hossbach divenne un acerrimo oppositore di Hitler e del regime
Nazionalsocialista. Era intimo amico del Generale Ludwig Beck che venne
fucilato nel 1944 per la parte avuta nella cospirazione che tentò di
assassinare Hitler e di rovesciare il governo. Nonostante il suo diniego
postbellico, è di fatto certo che Hossbach preparò la sua versione distorta
della conferenza su pressione di Beck
per poterla usare al fine di screditare il regime di Hitler dopo aver messo in
opera un colpo di stato. Hossbach era anche vicino all’Ammiraglio Wilhelm
Canaris, capo del controspionaggio militare, e al Generale Ziehlberg, entrambi
i quali furono fucilati per i ruoli avuti nel complotto assassino del 1944. Già
nel 1938 Hossbach, Beck e Canaris erano a favore di un colpo di stato che rovesciasse
Hitler.
Il memorandum Hossbach viene spesso citato nelle opere
storiche famose come prova conclusiva dei progetti di Hitler per una guerra di
aggressione. Un buon esempio ne è il best-seller, ma inaffidabile, Rise and Fall of the Third Reich (ascesa
e tramonto del Terzo Reich), che presumeva che il protocollo riportasse “ il
punto di cambiamento decisivo nella vita del Terzo Reich”. Di questa conferenza critica, Shirer scrisse
che il dado era tratto. Hitler aveva comunicato la sua decisione irrevocabile
di entrare in guerra. Per il pugno di uomini che l’avrebbero diretta, non ci
potevano essere più dubbi. Come molti altri giornalisti germanofobi, Shirer
cita ingannevolmente il memorandum Hossbach come un documento affidabile. Egli
distorce persino l’effettiva importanza bellica dei partecipanti alla
conferenza. Dei cinque alti ufficiali presenti, tre (Bolmberg, Fritsch,
Neurath) persero i loro incarichi dopo pochi mesi dalla conferenza. Raeder fu
sostituito in qualità di Comandante della Marina nel Gennaio del 1943. Solo
Goering era veramente vicino a Hitler.
L’importante ruolo del fraudolento protocollo Hossbach at
Tribunale di Norimberga è un’altra schiacciante conferma dell’aspetto
illegittimo del processo-farsa di questa impresa giudiziaria eccessiva senza
pari nella storia. Sulla base del protocollo, che divenne il documento di
Norimberga 386-PS, l’accusa del Tribunale dichiarò: “ un influente gruppo di cospiratori Nazisti si riunirono con Hitler il 5
Novembre 1937 per discutere la situazione. Fu messo in evidenza ancora una
volta che la Germania doveva avere lo spazio vitale nell’Europa Centrale.
Riconobbero che tale conquista avrebbe probabilmente incontrato resistenza la
quale doveva essere abbattuta con la forza e che la loro decisione avrebbe probabilmente
portato ad una guerra generale “. Il pubblico accusatore americano Sidney
Alderman disse al Tribunale che il memorandum (“uno dei documenti più
eccezionali e rivelatori di tutti quelli sequestrati”) toglieva ogni ombra di
dubbio circa la colpa dei dirigenti tedeschi per i loro crimini contro la pace.
Esso fu anche la base per la conclusione dei giudici di Norimberga che la
“cospirazione tedesca mirante all’entrata in guerra fu presa alla conferenza
del 5 Novembre 1937. Il documento fu decisivo nel condannare Goering, Neurath e
Raeder per il ruolo avuto nella cospirazione criminale”. Il falso protocollo
Hossbach era fin troppo tipico del genere di prova usata dagli Alleati
vittoriosi a Norimberga per legittimare la
carcerazione e l’assassinio giuridico dei dirigenti della Germania
sconfitta.
Non c’è alcun dubbio che il protocollo Hossbach abbia alcun
valore come documento storico. Dopo la guerra sia Hossbach che Kirchbach
dichiararono che la versione dell’accusa americana è diversa dal documento manoscritto
che ricordavano. Hossbach testimoniò inoltre a Norimberga di non poter
confermare che la versione dell’accusa corrispondesse totalmente al manoscritto
che scrisse nel 1937. E nelle sue memorie ammise che, comunque, Hitler non
profilò nessun tipo di “piano di guerra” all’incontro. A Norimberga, Goering,
Raeder, Blomberg e Neurath (Fritsch era morto) denunciarono tutti il protocollo
Hossbach come un grossolano travisamento della conferenza. Il protocollo parla
solo della prima parte della conferenza, distorcendone quindi il suo vero
aspetto. Il memorandum si conclude con la semplice frase: “ La seconda parte della conferenza trattava di questioni inerenti gli
armamenti “. Nessun dettaglio in merito. Nel 1968 Victor von Martin
qualificò il memorandum con queste
parole: “ Il protocollo presentato al
Tribunale di Norimberga fu messo insieme in un modo tale da cambiare totalmente
il significato dell’originale e può essere definito soltanto come una rozza
contraffazione “.
Quando scrisse l’appassionante studio: The Origins of the Second World War (le origini della seconda guerra
mondiale), A.J.P. Taylor ritenne il memorandum Hossbach un documento affidabile
dell’incontro del 5 Novembre 1937. Tuttavia, in un supplemento, chiamato
“Ripensamenti”, aggiunto ad altre edizioni, il rinomato storico britannico
ammise che all’inizio si era fatto “trasportare” dalla “leggenda” del
documento. La presunta importante conferenza era invece “un insieme di
questioni interne”. Il protocollo stesso, faceva notare Taylor “ a
parte l’auspicio di un incremento degli armamenti, non contiene direttive
miranti ad azioni belliche “. Egli osservò mestamente che “ coloro che credono nei processi politici
possono continuare a citare il memorandum Hossbach “. H.W. Koch, un docente
all’Università di York, in Inghilterra, smantellò ulteriormente la leggenda in
un articolo del 1968 che terminava dicendo che l’infame protocollo sarebbe “inammissibile in qualsiasi altro tribunale
eccetto quello di Norimberga”.
Dankwart Kluge ha dato un valido contributo alla
comprensione delle origini della Seconda Guerra Mondiale. Il suo studio rimarrà
per anni come la più autorevole analisi di una grande frode documentaria.
Questo interessante lavoro include il testo completo del protocollo Hossbach
come appendice, quattro foto ed una esauriente bibliografia. L’autore nacque
nel 1944 a Breslau (Wroclaw) nella Slesia. Dal 1974 ha lavorato come avvocato a
Berlino Ovest. Kluge ha fatto un lodevole lavoro raggruppando il materiale
proveniente non solo da tutte le fonti documentarie disponibili, ma anche da
numerose interviste private e corrispondenze con testimoni chiave. Kluge
difende la sua causa in modo avvincente, sebbene lo stile narrativo sia un po’
fiacco. Questo importante studio non lascia dubbi sul fatto che il tanto
reclamizzato protocollo sia una revisione truccata di una copia non certificata
di un originale non autorizzato, che è poi scomparso. Harry Elmer Barnes, al
quale è dedicata l’opera, ne sarebbe stato entusiasta.
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