Gran Bretagna, ovvero il primo narco stato
Come l’oppio invase la Cina
L’oppio
è uno stupefacente che ha invaso il mondo, in origine veniva utilizzato
presso le popolazioni del vicino e medio orientale, come antidolorifico e
rimedio contro le malattie.
Il commercio di questa sostanza esplose in
Asia durante il XVII secolo, quando i commercianti europei in Asia,
iniziarono a fumare questa sostanza come rimedio contro la malaria.
Gli inglesi iniziarono a commerciare con la
Cina alla fine dell’600, le merci britanicche non avevano profitto in
oriente, ma trovarono un’immensa fonte di guadagno commerciando l’oppio, che
veniva coltivato in India ( colonia inglese ) a scapito delle culture
primarie come grano e riso. ( Questa politica causò la morte di 10 milioni
di persone nella carestia del 1770 ).
Nel 1789 a seguito di questo commercio
distruttivo, l’Imperatore Cinese dichiarò fuorilegge sia l’importazione che
la coltivazione di oppio, ricorrendo alla pena di morte per i trasgressori.
Questo decreto, servì a ben poco, avendo come unico effetto la creazione di
cartelli malavitosi dediti a questo. Tra il 1800 e il 1840, l’importazione
passò dalle 350 tnt. annue alle oltre 2.000. Di conseguenza la Cina soffrì
di un grave deficit di bilancio per pagare l’importazioni stimate in oltre
100 mln di argento. Nel 1839, l’Imperatore Cinese, nominò un nuovo ed
energico commissario a Canton per far fronte allo straripante commercio di
oppio. Questi, si adoperò da subito a fermare l’illegale commercio,
condizionando gli inglesi a firmare un’intesa nella quale si impegnano a
eliminare il commercio di oppio la conseguente distruzione di 1.270 tnt di
questo narcotico presente a Canton e punire i possibili trasgressori
inglesi, ma su quest’ultima clausola non fu trovato l’accordo. Nel luglio
del 1839 un gruppo di marinai britannici uccise un cinese e distrusse un
tempio nei pressi di Kowloon, creando un aperta conflittualità con i locali,
aumentata anche dal rifiuto inglese di far giudicare i marinai da un
tribunale locale. Il 3 luglio al forte Chaundi il capo militare cinese
rifiutò di concedere lo sbarco delle merci europee di conseguenza i
britannici bombardarono l’avamposto.
Nel 1840 il governo inglese rafforzò la
propria posizione nell’ Estremo Oriente occupando Hong Kong . I britannici
chiesero all’Imperatore un’ armistizio e un’ indennizzo sulle perdite
commerciali dovute al blocco. Il governo cinese dopo aver rifiutato tale
proposta fu attaccato nei pressi dello Xiamen. L’anno successivo fu occupato
l’importante avamposto di Bongue situato nei pressi di Canton. Nel gennaio
del 1841 i cinesi furono sconfitti a Nigboe e Changoi, il nuovo governatore
di Canton Quinsai, accettò la proposta di pace inglese, concedendo
un’indennità di 6 mln. di dollari messicani e la creazione di nuovi trattavi
economiche.
L’imperatore cinese non firmò tale accordo
e di conseguenza i britannici, riattaccarono le truppe asiatiche, arrivando
a occupare gli avamposti nei pressi del fiume delle Perle. A metà del 1842 i
britannici vinsero un’importante battaglia nel fiume Yangtze. Il 21 luglio
fu occupata l’importante città di Zhejiang , all’incrocio tra il canale
imperiale e lo Yangtze. Il 29 agosto l’Imperatore fu costretto alla resa. Il
trattato di Nanchino firmato dalle potenze belligeranti, concedeva un’
indennizzo agli inglesi di 21 mln. di dollari messicani, apertura di 5 porti
alle merci europee ( tra cui l’oppio ), tariffe doganali unitarie, godimento
di extraterritorialità per le famiglie inglesi. Clausole simili, con
validità di 12 anni furono concesse ad americani e francesi.
Gli anni successivi videro un continuo
rafforzamento del commercio europeo verso l’Impero Celeste, ma le clausole
di Nanchino non erano troppo “favorevoli” per la Gran Bretagna.
Gli inglesi proposero una nuova revisione che
comprendeva, l’apertura di tutta la Cina al commercio, legalizzazione del
consumo dell’oppio, esenzione dei dazi sulle merci inglesi, soppressione
della pirateria, permesso dell’ambasciatore britanicco di abitare nella
capitale e l’utilizzo dell’inglese come prima lingua nei trattati.
L’Imperatore, di fronte a tale arroganza
rifiutò immediatamente e non rinnovo i trattati commerciali con USA e
Francia.
Il 10 agosto 1856, nei pressi di Canton un
pattuglia cinese arrestò i membri di una nave inglese dedita al
contrabbando. I membri dell’equipaggio in aperta violazione del trattato di
Nanchino furono arrestati. Nello stesso periodo un missionario francese fu
ucciso, in una zona di non competenza. Gli europei risposero all’incidente
inviando una forza di spedizione che attacco un forte presso Guanzhou.
L’esercito cinese ridotto al minimo a seguito della rivolta interna dei
Taiping, oppose una minima resistenza. Inglesi, francesi, americani e russi
formarono una coalizione per spartirsi il bottino dell’Impero Celeste. I
francesi inviarono dei militari, mentre gli ultimi due solo dei delegati
politici. Le forze anglo transalpine guidate dal generale Seymour,
occuparono Guanzhou a metà del 1857. Il governatore Ye Minchen fu catturato
e obbligato alla resa. La commissione alleate decise di ristabilire il
governatore alla guida della provincia, ma solo come rappresentante
fantoccio delle nazioni belligeranti, mentre gli europei mantennero il
controllo della città di Guanzhou. Nel maggio del 1858 i cinesi furono
nuovamente sconfitti presso la città di Tianjin e obbligati a firmare un
nuovo trattato.
La Cina si vedeva costretta a concedere
l’apertura di altri undici porti, i membri della coalizione dovevano avere
un’ ambasciatore a Pechino ( città chiusa per gli europei ), navigazione
libera sul Fiume Giallo, diritto degli europei di viaggiare nelle zone
interne, pagamento di 4 mln. di dollari d’indenizzo. Il 28 maggio i cinesi
firmarono un nuovo trattato con i russi, che comportava la cessione dei
territori a Sud del Fiume Amur fino al bacino idrico di Agun. ( l’attuale
frontiera ).
Nel giugno dello stesso anno l’Imperatore si
fece convincere da alcuni ministri ad intavolare una nuova e vigorosa
resistenza contro le truppe d’occupazione. I cinesi furono rafforzati
dall’invio di un nuovo e vigoroso corpo di spedizione proveniente dalla
Mongolia. L’anno successivo un contingente militare anglo francese composto
da 2.200 soldati e 21 navi partì da Shiangai in direzione Tianjin con il
compito di trasportare i delegati all’ambasciata di Beijng. Nei pressi
dell’avamposto di Dagu alla foce del fiume Hai, i cinesi bloccarono la
spedizione fluviale, obbligando gli invasori a procedere via terra senza
scorta militare. Il 25 giugno la spedizione europea bombardò il forte
“ribelle”, ma trovò un’accanita e vigorosa resistenza, che fece perdere agli
anglo francesi 4 navi. Il convoglio in netta minoranza fu salvato solamente
dall’arrivo di una spedizione americana, che gli permise una pacifica
ritirata. ( Quest’ultimo intervento fu un’aperta violazione del trattato
sino americano ).
Nell’estate del 1860, fu creato un nuovo corpo
militare composto da 17.000 soldati e quasi 200 navi.
La spedizione conquistò le città di Dailan e
Yantai. Il 21 agosto fu occupato il forte di Dangu e successivamente furono
occupate le città limitrofe. L’ Imperatore si vide nuovamente costretto a
intavolare trattative. Le relazione si ruppero a seguito dell’arresto
dell’inviato britannico Portess. La spedizione europea si scontrò aspramente
contro la cavalleria mongola nei pressi di Zhangjian. I cinesi che avevano
un equipaggiamento inadeguato furono facilmente sconfitti. A Baliquao un
nuovo contingente composto da 10.000 soldati cinesi fu annientato. Gli
invasori entrarono nella capitale il 6 ottobre, saccheggiando e distruggendo
tutto. L’Imperatore abbandonò la capitale e si rifugiò in Manciuria. Il 18
ottobre il fratello stipulò l’accordo di pace. Le clausole furono
opprimenti, i cinesi furono obbligati a risarcire nuovamente gli anglo
francesi con 8 mln.di dollari, cedere agli inglesi la penisola di Kowloon,
legalizzare il commercio dell’oppio, pieni diritti ai cittadini cristiani,
rinnovo del trattato precedente di Tianjin.
A seguito della sconfitta, il commercio di
sostanze oppiacee passò dalle 6.700 alle 35.000 tnt annue, i consumatori
rappresentavano il 27% della popolazione adulta maschile, quasi uno su tre.
Queste attività illecite, arricchirono
enormemente le famiglie massoniche inglesi, che avevano investito in tale
attività come la Matheson, Sutherland, Jardine e Barling. La Cina fu invasa
dalla droga fino al 1949, quando al potere giunse Mao, che riuscì a liberare
la nazione da una condizione neo coloniale, ponendo le basi per una nuova
rinascita nazionale.
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