sabato 20 dicembre 2014

Gran Bretagna, ovvero il primo narco stato ( Come l’oppio invase la Cina )


 
Gran Bretagna, ovvero il primo narco stato
 
Come l’oppio invase la Cina
 
L’oppio è uno stupefacente che ha invaso il mondo, in origine veniva utilizzato presso le popolazioni  del  vicino e medio orientale, come antidolorifico e rimedio contro le malattie.
Il commercio di questa sostanza esplose in Asia durante il XVII secolo, quando i commercianti europei in Asia, iniziarono a fumare questa sostanza come rimedio contro la malaria.
Gli inglesi iniziarono a commerciare con la Cina alla fine dell’600, le merci britanicche non avevano profitto in oriente, ma trovarono un’immensa fonte di guadagno commerciando l’oppio, che veniva coltivato in India ( colonia inglese ) a scapito delle culture primarie come grano e riso. ( Questa politica causò la morte di 10 milioni di persone nella carestia del 1770 ).
Nel 1789 a seguito di questo commercio distruttivo, l’Imperatore Cinese dichiarò fuorilegge sia l’importazione che la coltivazione di oppio, ricorrendo alla pena di morte per i trasgressori. Questo decreto, servì a ben poco, avendo come unico effetto la creazione di cartelli malavitosi dediti a questo. Tra il 1800 e il 1840, l’importazione passò dalle 350 tnt. annue alle oltre 2.000. Di conseguenza la Cina soffrì di un grave deficit di bilancio per pagare l’importazioni stimate in oltre 100 mln di argento. Nel 1839, l’Imperatore Cinese, nominò un nuovo ed energico commissario a Canton per far fronte allo straripante commercio di oppio. Questi, si adoperò da subito a fermare l’illegale commercio, condizionando gli inglesi a firmare un’intesa nella quale si impegnano a eliminare il commercio di oppio la conseguente distruzione di 1.270 tnt di questo narcotico presente a  Canton e punire i possibili trasgressori inglesi, ma su quest’ultima clausola non fu trovato l’accordo. Nel luglio del 1839 un gruppo di marinai britannici uccise un cinese e distrusse un tempio nei pressi di Kowloon, creando un aperta conflittualità con i locali, aumentata anche dal rifiuto inglese di far giudicare i marinai da un tribunale locale. Il 3 luglio  al forte Chaundi  il capo militare cinese rifiutò di concedere lo sbarco delle merci europee di conseguenza i britannici bombardarono l’avamposto.
 Nel 1840 il governo inglese rafforzò la propria posizione nell’ Estremo Oriente occupando Hong Kong . I britannici chiesero all’Imperatore un’ armistizio e un’ indennizzo sulle perdite commerciali dovute al blocco. Il governo cinese dopo aver rifiutato tale proposta fu attaccato nei pressi dello Xiamen. L’anno successivo fu occupato l’importante avamposto di Bongue situato nei pressi di Canton. Nel gennaio del 1841 i cinesi furono sconfitti a Nigboe e Changoi, il nuovo governatore di Canton Quinsai, accettò la proposta di pace inglese, concedendo un’indennità di 6 mln. di dollari messicani e la creazione di nuovi trattavi economiche.
 L’imperatore cinese non firmò  tale accordo e  di conseguenza i britannici, riattaccarono le truppe asiatiche, arrivando a occupare gli avamposti nei pressi del fiume delle Perle. A metà del 1842 i britannici vinsero un’importante battaglia nel fiume Yangtze. Il 21 luglio fu occupata l’importante città di Zhejiang , all’incrocio tra il canale imperiale e lo Yangtze. Il 29 agosto l’Imperatore fu costretto alla resa. Il trattato di Nanchino firmato dalle potenze belligeranti, concedeva un’ indennizzo agli inglesi di 21 mln. di dollari messicani, apertura di 5 porti alle merci europee ( tra cui l’oppio ), tariffe doganali unitarie, godimento di extraterritorialità per le famiglie inglesi. Clausole simili, con validità di 12 anni  furono concesse ad americani e francesi.
Gli anni successivi videro un continuo rafforzamento del commercio europeo verso l’Impero Celeste, ma le clausole di Nanchino non erano troppo “favorevoli” per la Gran Bretagna.
Gli inglesi proposero una nuova revisione che comprendeva, l’apertura di tutta la Cina al commercio, legalizzazione del consumo dell’oppio, esenzione dei dazi sulle merci inglesi, soppressione della pirateria, permesso dell’ambasciatore britanicco di abitare nella capitale e l’utilizzo dell’inglese come prima lingua nei trattati.
L’Imperatore, di fronte a tale arroganza rifiutò immediatamente e non rinnovo i trattati commerciali con USA e Francia.
Il 10 agosto 1856, nei pressi di Canton un pattuglia cinese arrestò i membri di una nave inglese dedita al contrabbando. I membri dell’equipaggio in aperta violazione del trattato di Nanchino furono arrestati. Nello stesso periodo un missionario francese fu ucciso, in una zona di non competenza. Gli europei risposero all’incidente inviando una forza di spedizione che attacco un forte presso Guanzhou. L’esercito cinese ridotto al minimo a seguito della rivolta interna dei Taiping, oppose una minima resistenza. Inglesi, francesi, americani e russi formarono una coalizione per spartirsi il bottino dell’Impero Celeste. I francesi inviarono dei militari, mentre gli ultimi due solo dei delegati politici. Le forze anglo transalpine guidate dal generale Seymour, occuparono Guanzhou a metà del 1857. Il governatore Ye Minchen fu catturato e obbligato alla resa. La commissione alleate decise di ristabilire il governatore alla guida della provincia, ma solo come rappresentante fantoccio delle nazioni belligeranti, mentre gli europei mantennero il controllo della città di Guanzhou. Nel maggio del 1858 i cinesi furono nuovamente sconfitti presso la città di Tianjin e obbligati a firmare un nuovo trattato.
La Cina si vedeva costretta a concedere l’apertura di altri undici porti, i membri della coalizione dovevano avere un’ ambasciatore a Pechino ( città chiusa per gli europei ), navigazione libera sul Fiume Giallo, diritto degli europei di viaggiare nelle zone interne, pagamento di 4 mln. di dollari d’indenizzo. Il 28 maggio i cinesi firmarono un nuovo trattato con i russi, che comportava la cessione dei territori a Sud del Fiume Amur fino al bacino idrico di Agun. ( l’attuale frontiera ).
Nel giugno dello stesso anno l’Imperatore si fece convincere da alcuni ministri ad intavolare una nuova e vigorosa resistenza contro le truppe d’occupazione.  I cinesi furono rafforzati dall’invio di un nuovo e vigoroso corpo di spedizione proveniente dalla Mongolia. L’anno successivo un contingente militare anglo francese composto da 2.200 soldati e 21 navi partì da Shiangai in direzione Tianjin con il compito di trasportare i delegati all’ambasciata di Beijng. Nei pressi dell’avamposto di Dagu alla foce del fiume Hai, i cinesi bloccarono la spedizione fluviale, obbligando gli invasori a procedere via terra senza scorta militare. Il 25 giugno la spedizione europea bombardò il forte “ribelle”, ma trovò un’accanita e vigorosa resistenza, che fece perdere agli anglo francesi 4 navi. Il convoglio in netta minoranza fu salvato solamente dall’arrivo di una spedizione americana, che gli permise una pacifica ritirata. ( Quest’ultimo intervento fu un’aperta violazione del trattato sino americano ).
Nell’estate del 1860, fu creato un nuovo corpo militare composto da 17.000 soldati e quasi 200 navi.
La spedizione conquistò le città di Dailan e Yantai. Il 21 agosto fu occupato il forte di Dangu e successivamente furono occupate le città limitrofe. L’ Imperatore si vide nuovamente costretto a intavolare trattative. Le relazione si ruppero a seguito dell’arresto dell’inviato britannico Portess. La spedizione europea si scontrò aspramente contro la cavalleria mongola nei pressi di Zhangjian. I cinesi che avevano un equipaggiamento inadeguato furono facilmente sconfitti.  A Baliquao un nuovo contingente composto da 10.000 soldati cinesi fu annientato. Gli invasori entrarono nella capitale il 6 ottobre, saccheggiando e distruggendo tutto. L’Imperatore abbandonò la capitale e si rifugiò in Manciuria. Il 18 ottobre il fratello stipulò l’accordo di pace. Le clausole furono opprimenti, i cinesi furono obbligati a risarcire nuovamente gli anglo francesi con 8 mln.di dollari, cedere agli inglesi la penisola di Kowloon, legalizzare il commercio dell’oppio, pieni diritti ai cittadini cristiani, rinnovo del trattato precedente di Tianjin.
A seguito della sconfitta, il commercio di sostanze oppiacee passò dalle 6.700 alle 35.000 tnt annue, i consumatori rappresentavano il 27% della popolazione adulta maschile, quasi uno su tre.
Queste attività illecite, arricchirono enormemente le famiglie massoniche inglesi,  che avevano investito in tale attività come la Matheson, Sutherland, Jardine e Barling. La Cina fu invasa dalla droga fino al 1949, quando al potere giunse Mao, che riuscì a liberare la nazione da una condizione neo coloniale, ponendo le basi per una nuova rinascita nazionale.


                                                          
                                                                                                                                                  

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