giovedì 26 marzo 2020

CHI ERANO I PARTIGIANI


Chi erano i partigiani

Infami assassini codardi stupratori di bambine: imboscate sparando alle spalle ragazzini di 15 o 16 anni perché fedeli a una Idea e volontari a Salò per difendere la Patria dai plutocrati americani e dalla barbarie comunista ancora più feroce nella concezione del capitalismo oligarchico
la storia la scrivono i vincitori: la verità la saprai solo dai vinti;
‘i vinti non dimenticano’ è il titolo del nuovo libro di Giampaolo Pansa: lo si legge con il cuore in mano, ogni pagina è una fossa di cadaveri e donne ridotte a carne sulla quale il macabro pedaggio dell’odio, un viaggio nella memoria negata, quella della guerra civile altrimenti celebrata nella retorica della resistenza: si può dichiararsi comunisti e credere in un regime barbaro? ecco la contraddizione che la retorica antifascista non è più in grado di nascondere;
Pansa dunque, la bestia nera per i conformisti: gli storici, specie quelli rossi, non mi sopportano, non gradiscono l’invasione di campo, io sono il bambino che ha gridato “il re è nudo”, “nuda è la verità ufficiale” e non possiede affatto quelle “braghe di gloria”;
‘i vinti non dimenticano’ non può piacere costituzionalmente, sbugiarda la ragione sociale della Repubblica nata nel sangue, nel fango e nella vergogna della resistenza;
“questo libro l’ho scritto per rimediare, come potevo, a un’ingiustizia: l’esclusione dalla storia italiana di tante migliaia di fascisti che avevano aderito alla Repubblica di Salò;
per la cultura dominante (quella comunista) non dovevano ricordare, parlare, esistere;
ma la mia colpa più grande, insieme a quella di aver dato voce ai fascisti, è un’altra”;
quale?
“porre il problema del Pci e del suo obiettivo nella guerra civile: asservire l’Italia all’Unione Sovietica, una verità storica che non può essere contestata, ma sempre inaccettabile per la retorica partigiana: anche nella sinistra che si dichiara riformista questa verità, semplice e banale, è ancora un tabù;
chi osa affermarla è un falsario, un fascista, un eversore, un nemico”;
Giorgio Napolitano?
“gli sono grato per una dichiarazione che fece in mia difesa nel 2006 dopo che a Reggio Emilia, alla presentazione della ‘Grande Bugia’ alcuni presunti democratici guidati da un funzionario di Rifondazione comunista all’hotel Astoria issarono un lenzuolo di color sangue con sopra scritto: ‘triangolo rosso, nessun rimorso’; se non è deficienza questa…
questa volta sarà più dura, il libro è ancora più scandaloso, chissà cosa succederà alle presentazioni;
“presentare questo libro in incontri pubblici? questa è l’epoca delle aggressioni;
ho capito meglio la sinistra di oggi studiando quella di ieri, le tante sinistre odierne sembrano al tappeto, sul punto di sparire ma non hanno perso l’arroganza dei vincitori del 1945;
me ne sono reso conto anche sul piano personale;
dopo l’uscita de ‘il sangue dei vinti’ nell’autunno 2003, mi hanno accusato di tutte le nefandezze possibili, la prima quella di avere scritto il falso per ingraziarmi Silvio Berlusconi”;
cosa è successo a Pansa che, da un decennio a questa parte, ha improvvisamente convertito l’editoria al revisionismo?
“niente di improvviso, anzi;
mi occupo della guerra civile da sempre, ho scritto la mia tesi di laurea intorno allo stesso argomento, ho voluto completare il ciclo iniziato con ‘il sangue dei vinti’;
dopo solo due mesi dall’uscita, infatti, mi erano arrivate all’Espresso, dove lavoravo, più di duemila lettere, il 90 per cento delle quali scritte da donne e in tutte quelle pagine tra le righe sofferte e anche sgrammaticate, tornava sempre lo stesso tema: caro dottor Pansa, ho letto il suo libro, ma non ho trovato la mia storia, ora gliela racconto;
ecco, qui ci sono le storie che non avevo scritto in quel libro e nei libri successivi e quindi Toscana, Venezia Giulia, Trieste, Gorizia e Fiume;
poi Emilia, Liguria e Piemonte senza dimenticare quanto è costata la guerra sul versante degli alleati: le vittime dei bombardamenti angloamericani, più numerose di quelle delle rappresaglie tedesche e gli stupri dei partigiani compiuti in provincia di Siena;
le bombe degli alleati?
un tabù, ancora più del portone chiuso del 25 aprile;
i milanesi pensano che Gorla sia una fermata della metropolitana: il 20 ottobre 1944 gli americani bombardarono la scuola elementare nel quartiere di Gorla: 703 morti di cui 200 bambini;
chissà gli anatemi…
“io alzo le spalle di fronte a tutti gli anatemi, vado per la mia strada e sorrido di fronte al fatto che la sinistra non mi ha più invitato a nessuno dei suoi dibattiti e mi ha escluso persino da quella parte di tv pubblica che ancora oggi controlla”;
niente Fabio Fazio?
“niente Rai tre;
la verità è che la sinistra e la tv rossa non sono più decisive per il successo di un libro;
sino a oggi ‘Il sangue dei vinti’ ha venduto quasi un milione di copie e anche i libri successivi hanno avuto tantissimi lettori”;
i libri si vendono e fanno scandalo: l’eredità della resistenza è tutta nel terrorismo, non potrà piacere all’Italia ufficiale questo libro;
“sì: assolutamente;
le Br si dichiaravano esplicitamente eredi della resistenza;
e in questo libro vi sono anche i temi che la retorica resistenziale ha sempre considerato inesistenti: la ferocia brutale dei partigiani;
nel Piacentino v’era un lager destinato a prigionieri fascisti che lì venivano torturati e massacrati e poi il connotato della nostra guerra partigiana: il terrorismo politico tramato per la violenta eliminazione dei fascisti, nella maggior parte civili e innocenti che non erano in grado di difendersi”;
famiglie massacrate  per rapinarle delle poche cose, adirittura le fei di matrimonio!
ASSASSINI!

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