giovedì 15 settembre 2016

REFERENDUM ED INGERENZE ESTERNE





Referendum ed ingerenze esterne



di Clemente Mario Pansa

Presto gli italiani saranno chiamati ad esprimersi, con un referendum, sulla riforma – o presunta tale – della Costituzione della Repubblica Italiana. Ripeto: Costituzione della Repubblica Italiana!

I cittadini elettori devono esprimersi con un «SI» se favorevoli alla riforma o con un «NO» se contrari.

Una riforma di tale specie, è più che ovvio riguardi gli affari interni di un Paese e, in ogni caso, qualsiasi tipo di votazione, è affare interno di un Paese.

Detto questo, non sono, in alcun modo, tollerate ingerenze o suggerimenti esterni su come il voto debba essere orientato.

Inopportuno quanto mai, quindi, l’intervento a gamba tesa dell’ambasciatore USA in Italia, John Phillips, intervento che ha più il suono di un ricatto piuttosto che l’espressione del proprio pensiero.

Sostanzialmente il “fenomeno” in questione dice che le aziende americane, se dovesse vincere il «NO», potrebbero anche non investire più in Italia.

E se non è questo un ricatto, qualcuno può spiegarmi, invece, cos’è?

Il povero ambasciatore ha già tanti problemi nel suo paese: Trump che sopravanza, la Clinton in discesa libera nei consensi… che si occupi di questo e lasci stare le vicende politiche interne di una Nazione che, benché abbia ceduto buona parte della sua sovranità a USA, Germania, Francia…, ha ancora il diritto ed il dovere di far decidere al suo popolo cambiamenti importanti e radicali del proprio assetto politico modificando o no la Costituzione.

E come se tutto ciò non bastasse, si infila nella “questione” referendum, anche l’agenzia di rating Fitch.

Molto singolare, inopportuno e sconcertante la sua dichiarazione: «Se prevalesse il NO, la vedremmo come uno choc negativo per l’economia e il merito del credito italiano.»

Dire di essere disgustati da queste prepotenti invasioni di campo, è usare un eufemismo.

Quello che, però, oltre ad indignare, preoccupala maggior parte dei cittadini Italiani è il silenzio assordante delle alte cariche dello Stato.

È probabile che alle alte cariche abbia fatto “piacere” essere stati supportati dai colonizzatori d’oltre Oceano, ma non devono dimenticare le «alte cariche dello stato» che la Costituzione non è stata ancora cambiata e prima ancora di affidare ufficialmente e completamente il Paese nelle mani dei colonizzatori, hanno il sacrosanto dovere di intervenire perché costoro chiedano immediatamente scusa agli Italiani per la loro ingerenza e che la smettano di intimorire gli elettori con ricatti nemmeno tanto velati e dire loro come debba essere indirizzato il voto.

A tale proposito, è bene ricordare alle «alte cariche dello stato» che tra i principî più importanti del Diritto Pubblico Internazionale che regolano la coesistenza pacifica tra gli Stati, vi è la Sovranità (peraltro sancita dall’art. 1 comma 2 della NON ANCORA MODIFICATA Costituzione della Repubblica Italiana) e la non ingerenza negli affari interni di altri membri della comunità internazionale.

Tali principî vennero sanciti nello Statuto delle Nazioni Unite nel 1945.

Poiché repetita iuvant, è il caso di ricordare alle «alte cariche dello stato» che il principio di non ingerenza negli affari interni di un Paese, nasce dalla Sovranità del Paese stesso e che tale principio è stato ripreso e ripetuto, ad Helsinki nel 1975, nell’Atto finale della CSCE [Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa].

Se le «alte cariche dello stato» avessero speso solo una minima parte delle parole che vomitano sulla immigrazione, su una integrazione che non ci sarà mai, sulla pelosa solidarietà, ma solo nei confronti degli immigrati, dimenticando i bisogni degli italiani, sulla pericolosa quanto inopportuna interferenza nei nostri affari da parte di elementi stranieri, forse avrebbero riacquistato dal popolo quel poco di credibilità che è loro rimasto, ma invece, hanno preferito il silenzio, dimostrando ancora una volta, caso mai ce ne fosse stata la necessità, il loro completo ed assoluto asservimento agli Stati Uniti e confermando, così, la loro fedeltà, la loro devozione e la loro ubbidienza al colonizzatore del 1945!

Che vergogna!

Ma il Popolo Italiano confida di poter fare piazza pulita di questo servilismo sciocco, votando compatti un bel «NO» al prossimo referendum, con buona pace dei vari renzi, napolitano, boldrini, grasso, boschi, verdini … (il minuscolo non è un errore!) e tutti quelli che non vedono l’ora di fare ufficialmente di questo Paese terra di conquista da parte di orde di invasori che di già spadroneggiano senza sottostare minimamente alle nostre regole.


                                                                 VOTA NO!
                                                                      




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