domenica 10 gennaio 2016

ECCIDIO DI PORZUS



Eccidio di Porzûs
 
Partigiani rossi contro Partigiani bianchi

Friuli 1945: partigiani comunisti fucilano una formazione della
Brigata Osoppo, costituita da partigiani cattolici, azionisti e indipendenti.

 
 
 I testi e le foto di Porzûs sono concesse gentilmente dal Webmaster di   www.porzus.net
 
Il 7 febbraio 1945 un gruppo di partigiani comunisti appartenenti ai GAP friulani delle Brigate Garibaldi, capeggiati da Mario Toffanin (Giacca), raggiunse il comando della Brigata Osoppo, situato presso le malghe di Porzûs, Friuli orientale, per arrestare e fucilare i membri.
L'accusa per tutti fu quella di osteggiare la politica dei partigiani iugoslavi capeggiati da Josip Broz Tito, la mancata distribuzione ad altri gruppi partigiani delle armi passate alla Osoppo dagli anglo-americani e trattare con tedeschi e fascisti della Decima Mas per impedire l'annessione del Friuli alla Jugoslavia.


Comandante della Brigata Osoppo era Francesco De Gregori detto "Bolla", zio del cantautore, che venne subito ucciso insieme al commissario politico del Partito d'Azione Gastone Valente (detto "Enea") e ad un giovane, Giovanni Comin (detto "Gruaro", che si trovava in zona perché voleva arruolarsi nella brigata). Altri sedici partigiani furono imprigionati e fucilati nei giorni successivi dopo processi sommari: tra questi Guido Ermes Pasolini, fratello di Pier Paolo. Ne vennero assolti soltanto due che passarono poi nei GAP.

Nel 1952, trentasei responsabili dell'eccidio, tra i quali il gappista Mario Toffanin nel frattempo scappato in Jugoslavia, furono condannati a 770 anni di carcere; furono poi liberati in seguito a varie amnistie.

Monsignor Aldo Moretti, partigiano "Lino", un fondatore della Osoppo ritroverà nel giugno 1945 i corpi dei partigiani uccisi, nel 1997 rilasciò una intervista a Famiglia Cristiana, in cui sostenne che già nell'autunno del 1944 vi erano stati attriti con i partigiani che facevano riferimento al PCI, che si erano messi al comando del IX Corpus jugoslavo di Tito e quelli di "Bolla", che avevano rifiutato di mettersi agli ordini dei titini e di lasciare la zona.

Giovanni Padovan, detto "Vanni", commissario politico della divisione Garibaldi-Natisone, a proposito della strage dichiarerà:
 "L'eccidio di Porzus e del Bosco Romagno, dove furono trucidati 20 partigiani osovani, è stato un crimine di guerra che esclude ogni giustificazione. E la Corte d'Assise di Lucca ha fatto giustizia condannando gli autori di tale misfatto. Benché il mandante di tale eccidio sia stato il Comando sloveno del IX Korpus, gli esecutori, però, erano gappisti dipendenti anche militarmente dalla Federazione del Pci di Udine, i cui dirigenti si resero complici del barbaro misfatto e siccome i Gap erano formazioni garibaldine, quale dirigente comunista d'allora e ultimo membro vivente del Comando Raggruppamento divisioni "Garibaldi-Friuli", assumo la responsabilità oggettiva a nome mio personale e di tutti coloro che concordano con questa posizione. E chiedo formalmente scusa e perdono agli eredi delle vittime del barbaro eccidio".

 Come affermò lo storico Marco Cesselli, questa dichiarazione l'avrebbe dovuta fare il Comando Raggruppamento divisioni "Garibaldi-Friuli" quando era in corso il processo di Lucca.
 


Porzùs: una triste storia legata ai tempi della 2° guerra mondiale


Porzùs è un paesino di montagna, composto da alcune case adagiate sul monte, lungo la strada che da Attimis conduce alle omonime Malghe di Porzus.

La maggior parte delle persone quando sente dire Porzus, pensa subito ai tristi e dolorosi fatti avvenuti alle Malghe il 7 febbraio 1945 e non all' evento celeste che ebbe come protagonista una semplicissima fanciulla del piccolo paese: Teresa Dush. E' innegabile che questa località è tristemente famosa per il massacro che vi fu consumato il 7 febbraio 1945: i «gappisti» - cosi si chiamavano questi gruppi speciali partigiani - di Mario Toffanin, detto «Giacca», giunsero alle malghe sotto sera. Erano un centinaio e s'erano ben preparati a recitare l'inganno. Dissero che erano dei patrioti sfuggiti per miracolo ai tedeschi. Accolti, uccisero dapprima due comandanti osovani ed un ragazzo, poi razziarono tutto, dai viveri agli orologi, alle penne stilografiche e portarono con sé diciannove prigionieri che ammazzarono dopo inutili interrogatori nei pressi del Bosco Romagno (località vicino Iplis a pochi km. da Cividale ) dal 18 al 20 febbraio, eccetto due che aderirono alle loro idee). Ma è pur vero che Porzus è anche e sopratutto ricordata per eventi legati alla fede Cristiana.
 
MALGHE DI PORZUS PORZUS
LA LAPIDE CHE RICORDA L'ECCIDIO

questa volta non è la solita sciagurata "azione di guerra",
i comunisti hanno eliminato 20 persone che combattevano con loro,  ma non per il comunismo;
 


hanno ottenuto vantaggi per il loro credo rosso
 
                                                                                                                                                    
                                                                                                                                                                    













































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