La situazione geopolitica del Vicino Oriente e dell’Europa, mentre incombe il
pericolo di uno scontro tra Iran e Arabia Saudita
Amani Sadat per ItaliaSociale ne ha parlato con lo scrittore e giornalista Giulietto Chiesa
A.S.: Come percepisce la tensione di queste ultime settimane fra
Iran e Arabia Saudita. Lo scontro secondo lei è soltanto religioso come ci
vogliono fare credere o soprattutto politico? Questa situazione a chi giova?
Giulietto Chiesa:
Sicuramente la componente religiosa
è presente ma lo scontro è principalmente geopolitico. Questa zona è molto
importante, è il punto dove si incrociano gli interessi economici, politici e
storici del mondo.
Senza dubbio il potere della famiglia saudita si sente compromesso dall’Iran.
Nell’ultimo periodo, prima di questi fatti, stavamo assistendo ad una storica
apertura dell’occidente verso l’Iran, che fino a quel momento era stato
completamente isolato dal contesto mondiale. Come dire, un tentativo positivo di
riallacciare i rapporti dell’Iran con l’occidente che stava bene a pochi. Questo
naturalmente spiega il motivo della provocazione saudita attraverso l’esecuzione
dell’imam sciita. Questa provocazione non ha nulla di improvvisato, è stata
concepita a sangue freddo per rompere il disegno antiamericano e impedire che
l’Iran torni a far parte del contesto internazionale. La provocazione è partita
da un paese, quello saudita, che dal dopo guerra ad oggi, è semplicemente uno
strumento nelle mani degli Stati Uniti.
In secondo luogo non dimentichiamo che l’Arabia Saudita ha subito una forte
sconfitta sul piano militare dalla Russia che combatte in Siria contro l’Isis e
che ha impedito la catastrofica caduta del governo di Bashar Hassad sconvolgendo
i precedenti “equilibri”. Adesso bisogna aspetta la controffensiva. Siamo come
dico sempre alla vigilia della guerra.
A.S.:
Ecco rispetto a guerra e conflitti, è opportuno secondo lei
parlare di “scontro fra imperialismi”, dove le nazioni principalmente
coinvolte sono Cina, Russia e Stati Uniti?
Giulietto Chiesa: Assolutamente no, questo non è uno
scontro fra imperialismi ma è un attacco unilaterale, da parte dell’impero,
quello americano, verso il resto del mondo ed è quindi imperiale non
imperialista. Esiste un solo dominio politico in questo momento, ed è appunto
quello americano, chiaramente in decadenza.
A.S.:
Israele fa parte di questo disegno politico? Che ruolo ha?
Giulietto Chiesa: Certo, Israele è parte integrante
di questo impero e la sua influenza è decisiva e enormemente importante per le
scelte degli Stati Uniti. La sua stessa esistenza politica è un focolaio di
guerra, e questo rimarrà un dato di fatto, finché non si deciderà a convivere
civilmente con i vicini arabi.
A.S.: Di cosa parliamo quando ci riferiamo ad ISIS?
Giulietto Chiesa: parliamo di un prodotto di
ispirazione e organizzazione occidentale dei servizi segreti e finanziato dai
denari di Arabia Saudita e Qatar, ma che nulla centra con
l’islam.
A.S.:
La situazione interna agli Stati Uniti ora?
Giulietto Chiesa: L’America è profondamente divisa,
non esiste una mono élite. Da un lato abbiamo Obama, con una linea più “morbida”
mentre dall’altra troviamo i GOP (Grand
Old Party)
ovvero i repubblicani, che stanno
arrivando al potere e che rappresentano pericolo e fonte di guerra per tutti
indistintamente. Sono letteralmente dei dementi irresponsabili, dementi molto
forti e molto ricchi legati al potere bancario e militare. Per questo prevedo un
aggravamento.
A.S.:
La situazione in Europa invece?
Giulietto Chiesa: Anche l’Europa è divisa, è in
balia del destino, destino creato dagli Stati Uniti e dai suoi vassalli del
golfo.
La paura del terrorismo islamico
ormai ha invaso l’Europa, ma ripeto non è da
imputare all’Islam. Le versioni che ci vengono date a riguardo sono totalmente
false e distorte, così è stato per Charly Hebdo e così è per l’attentato di
Parigi del 13 novembre. Lei sa che le indagini su Charlie Hebdo sono state
fermate e chiuse invocando il segreto militare dal ministro dell’interno
francese Cazeneuve? Questo conferma le mie considerazioni, che ho
esaurientemente chiarito nel mio nuovo libro che uscirà in Francia presto, il
libro parlerà delle falsificazioni sui due attentati di Parigi.
Comunque credo che il paragone con l’11 settembre sia proprio necessario e
essenziale perché questi attentati sono di matrice interna agli stati in cui
sono avvenuti. Servizi segreti deviati e una classe politica venduta al soldo
delle multinazionali ha apertamente dichiarato guerra all’intera umanità. Il
governo francese presieduto da Hollande è responsabile di un crimine
internazionale. I morti di Parigi devono chiedere conto al loro stesso governo.
La Francia che ha subito quello che ha subito è un paese terrorista che ha
attaccato indebitamente e a più riprese la Libia e la Siria.
A.S.: Riguardo alla disinformazione?
Giulietto Chiesa: Il nostro problema in Europa è la
non presenza di una vera democrazia. Noi crediamo di essere il regno della
democrazia ma non lo siamo più. Anche in Italia la democrazia è in crisi, il
senso democratico quello della nostra costituzione viene sistematicamente
svilito e modificato. Vede fino ad oggi l’occidente è stato invaso da
un’informazione “mainstream”, che dava spazio a una sola versione dei fatti. Per
esempio è ormai evidente come tutta l’informazione sull’Iran era ed è
estremamente menzognera. L’Iran non è uno stato terrorista come con tutta
evidenza hanno voluto farci credere per molto tempo.
A.S.: Come dobbiamo inquadrare i fatti di Colonia? Per esempio la
Merkel non esclude la via delle espulsioni rapide e dice "Verità o danno a
maggioranza”. La strumentalizzazione di questo episodio, fin troppo
paradossale per essere considerato spontaneo, a che conseguenze crede ci
porterà?
Giulietto Chiesa:
Naturalmente si mostrano le presunte
cause e si oscurano i conseguenti effetti. Coloro che si sono resi responsabili
dei fatti di Colonia sono persone disperate spesso miserabili, molti sono capri
ispiratori usati da forze più potenti di loro. Sono profughi e migrati di una
guerra che noi abbiamo creato. È un confronto fra due culture diverse che non si
conoscono e che per certi versi non si amano, ed è proprio su questo che si
innesta il flusso nefasto dei provocatori occidentali, provocatori che sono di
vitale importanza al disegno. Sono provocatori che raccontano menzogne su
menzogne ingrandendo episodi modesti e oscurando episodi di vitale importanza.
La narrazione in voga in queste settimane è con tutta evidenza una narrazione
estremamente mentitrice e gravemente distorsiva dei fatti reali, che dice con
chiarezza che c'è chi vuole far salire l'isteria e la paura fra gli europei,
perché come sappiamo la paura è lo strumento principale di manipolazione degli
individui. I media strumentalizzano questi fatti per creare un clima islamofobo
funzionale alla creazione del consenso verso politiche che con il pretesto di
difendere l'identità nazionale e l'ordine pubblico in realtà calpestano i nostri
diritti civili e sociali.
Questo episodio non dovrebbe costituire la prima notizia all’ordine del giorno.
Vi è un agenda precisa, io parlo da giornalista; in questa agenda troviamo al
primo punto una notizia che vale cinque, per esempio, mentre al decimo punto la
notizia che ne vale mille. E allora la nostra attenzione va a problemi secondari
a discapito di quelli principali e essenziali. Ogni giorno vediamo italiani che
violentano donne italiane e europei che violentano donne europee ma questo però
passa in secondo piano. Io penso che quando il confronto sarà su metri analoghi
potremmo allora discutere di questo.
I seminatori di odio verso i migrati non affrontano mai importanti e essenziali
domande, come chi ha creato le basi di questo enorme flusso migratorio? Qual è
il vero motivo di ciò che accade oggi?
Io credo che tutto ciò sia la conseguenza finale di molte nostre decisioni, come
per esempio quella di liberare il flusso incontrollato dei capitali. Se io
sposto ingenti capitali da una parte all’altra del mondo è naturale che ciò
strangoli la crescita e aumenti la povertà di molte altre nazioni (la
maggioranza ovviamente). Gli occidentali per secoli hanno ripulito queste
nazioni dalle loro risorse, venduto armi, finanziato e concepito guerre, sono
stati motivo di povertà e disoccupazione per queste popolazioni. La
globalizzazione è questo, dall’altra parte del mondo avremo milioni e milioni di
persone che rimarranno senza terra, senza lavoro e senza futuro. Poi ci stupiamo
se milioni di persone si trovano oggi fuori dal luogo dove sono nate e cresciute
ma ciò è la normale conseguenza. Ecco i fatti di Colonia devono essere
inquadrati in quest’ottica.
“Giulietto Chiesa è un giornalista, politico e scrittore
italiano, attivista nel campo dei diritti umani combatte da anni contro la
disinformazione e i centri di potere. È presidente dell'associazione MegaChip e
sostiene da anni Pandora TV, un nuovo canale di controinformazione e denuncia
delle guerre Nato.
È stato parlamentare europeo e membro della commissione istituita dall’unione
europea per le indagini sugli atti di violazione delle norme internazionali ad
opera della CIA. Al riguardo ha scritto un libro, “Le carceri segrete della CIA
in Europa”, dove in base all’inchiesta da lui affrontata, racconta e denuncia la
violazione dei diritti umani da parte dei servizi segreti di molti Stati
Europei.
Esperto di globalizzazione e informazione, è autore di numerose letture fra cui,
“Afghanistan anno zero”, “Barack o Bush“ e da ultimo “Invece della catastrofe”.
Presto sarà in uscita un suo nuovo libro sulle falsificazioni dell’attentato di
Charly Hebdo”.