giovedì 12 ottobre 2017

I NUOVI KULAKI

 dall' avvocato Edoardo Longo.

I NUOVI KULAKI


Mentre i mentecatti scioperano per lo ius soli,  il paese è sempre più alla deriva. Non c’è bisogno di scioperare per farsi venir fame…. Ci sono milioni di Italiani che fanno già la fame …
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Le famiglie che vivono grazie ad un reddito da lavoro autonomo sono quelle più a rischio povertà . Nel 2015, infatti, il 25,8 per cento dei nuclei familiari di questa categoria è riuscita a vivere stentatamente al di sotto della soglia di rischio povertà calcolata dall’Istat.

Praticamente una su quattro si è trovata in seria difficoltà economica.

Per i nuclei in cui il capofamiglia ha come reddito principale la pensione, invece, il rischio si è attestato al 21 per cento, mentre per quelle che vivono con un stipendio/salario da lavoro dipendente il tasso si è fermato al 15,5 per cento

In buona sostanza, i dati presentati dall’Ufficio studi della CGIA ci dicono che la crisi ha colpito soprattutto le famiglie del cosiddetto popolo delle partite Iva:ovvero dei piccoli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti, dei liberi professionisti e dei soci di cooperative. Il ceto medio produttivo, insomma, ha pagato più degli altri gli effetti negativi della crisi e ancora oggi fatica ad risalire la china, visto che di “ Ripresa” non si può parlare, quando il ceto medio produttore di reddito è alla fame…..

“A differenza dei lavoratori subordinati – fa notare il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – quando un autonomo chiude definitivamente l’attività  e non dispone di alcuna misura di sostegno al reddito. Perso il lavoro ci si rimette in gioco e si va alla ricerca di una nuova occupazione. In questi ultimi anni, purtroppo, non è stato facile trovarne un altro: spesso l’età non più giovanissima e le difficoltà del momento hanno costituito una barriera invalicabile al reinserimento, spingendo queste persone verso forme di lavoro completamente in nero”.



Molti sono stati spinti pure al suicidio : si tenga presente che i giornali eseguono gli ordini del padrone ( assassino) e  censurano ormai da anni, come accade anche in Grecia,  le notizie dei suicidi del lavori autonomi, negozianti e piccoli imprenditori a causa della incipiente povertà.

Nessuno fa lo sciopero della fame per il loro assassinio “ bianco”…. Nessuno impone dall’ alto dei pulpiti vaticani alcun moto di solidarietà , “ misericordia” e “ accoglienza” , anzi vengono pure additati come orridi peccatori e criminali evasori fiscali, mentre – se non pagano qualcuna delle immonde centinaia di tasse imposte dal “ sistema Italia” – lo fanno per non morire di fame loro ed i loro figli.

Mi ha confidato un piccolo commerciante cattolico osservante di essersi confessato da un sacerdote cattolico ( del “ nuovo corso “ vaticano, evidentemente ) e ha  ammesso ,contrito, di aver compiuto piccole evasioni fiscali per sopravvivenza : si è sentito negare la assoluzione dal sacerdote, concessagli solo dopo la solenne promessa di non evadere più “ a costo di far patire la fame ai figli piccoli”.

Il poveretto, sotto timore di essere cacciato dal confessionale e di finire all’ inferno per questo , disse proprio così, fece proprio questo proposito  ...e il sacerdote non trovò nulla da replicare, evidentemente approvando il “ buon” proposito del reprobo evasore.

E’ quindi moralmente corretto far patire la fame ai propri  figli ( quel negoziante non incassava più di 700 – 800 euro al mese ..) per riempire le tasche ai politici corrotti del “ sistema Italia” e per far ingrassare le cooperative vaticane e sinistre con il lucroso traffico dell’ importazione di negri, la cui utilità sociale è pari a zero ?

L’ episodio è rigorosamente vero. Va soggiunto che il poveretto ha continuato ad evadere per non togliere il cibo di bocca ai figli , solo che  ora non osa più tornare in Chiesa e si sente un dannato che cammina in terra….Complimenti ! Siete riusciti a rendergli la vita in terra  un inferno e pure a togliergli la speranza del Paradiso in Cielo ! Miracoli della nuova pastorale vaticana appaiata al sinistrismo buonista e comunistoide  e del suo discernimento “ misericordioso”…
I lavoratori autonomi sono i nuovi “ kulaki”, cioè le nuove vittime di una ideologia comunista ed euro-  plutocratica, come lo furono i “kulaki”, il ceto medio che Stalin fece sterminare in Russia per imporre la collettivizzazione comunista. In questa circostanza storica non hanno neanche l’ aiuto spirituale della Chiesa, in tutt’ altre faccende affaccendata….

E i suicidi aumentano. L’ importante è pagare le tasse….



Dalla CGIA fanno notare che, al netto dei collaboratori coordinati continuativi, dal 2008 ai primi 6 mesi di quest’anno lo stock di lavoratori autonomi (ovvero, i piccoli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, i liberi professionisti, i coadiuvanti familiari, etc.) è diminuito di 297.500 unità (-5,5 per cento). Sempre nello stesso arco temporale, la platea dei lavoratori dipendenti presenti in Italia è invece aumentata di quasi 303.000 unità (+1,8 per cento) .

Prosegue il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo:

“Fino ad una decina di anni fa aprire una partita Iva era il raggiungimento di un sogno: un vero status symbol. L’opinione pubblica collocava questo neoimprenditore tra le classi socio-economiche più elevate. Oggi, invece, non è più così: per un giovane, in particolar modo, l’apertura della partita Iva spesso è vissuta come un ripiego o, peggio ancora, come un espediente che un committente gli impone per evitare di assumerlo come dipendente”. (CGIA Mestre 7 ottobre 2017).

La fortuna oggi è il pubblico impiego : parassita fra i parassiti, felice, nel blu dipinto di blu,  succhiando il sangue altrui…..

E sia Rivoluzione, una buona volta, se in Italia non si è già tutti " rane bollite"....

Reporter 
 
                                                                                                                                      

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