mercoledì 12 novembre 2014

I NOSTRI EROI !!!



Addio a Luigi Gorrini, il pilota della Rsi che terrorizzò gli alleati

Addio a Luigi Gorrini, il pilota della Rsi che terrorizzò gli alleati


«Quello che ho fatto allora, con la Repubblica (Sociale, ndr), sono pronto a rifarlo anche adesso perché ero convinto di essere dalla parte del giusto. Noi non avevamo alcun partito, noi difendevamo le città italiane dai bombardamenti dei “liberatori”, le nostre case e il nostro onore. La guerra sapevano tutti che era persa con El-Alamein. Ma ripeto, quello che ho fatto allora … quelle tonnellate di bombe in meno che abbiamo evitato alle nostre città, questo è un innegabile merito storico. Io non abbasso gli occhi di fronte a nessuno: l’ho fatto e lo rifarei. Pensavo però che dopo tutto quello che successe l’Italia andasse in mano a gente onesta…». Chi parlava così, in un’intervista di qualche anno fa, è l’asso dell’Aviazione nazionale repubblicana Luigi Gorrini, scomparso l’8 novembre scorso là dove era nato, ad Alseno in provincia di Piacenza.

«Ci opponemmo ai liberatori che sganciavano bombe sulle nostre città»

Gorrini, famoso in tutto il mondo nell’ambiente aeronautico, è Medaglia d’Oro al Valor militare, ha due Medaglie di Bronzo della Rsi, nonché due Croci di Ferro tedesche, di Prima e Seconda classe. Ha abbattuto una ventina di aerei nemici e ne ha danneggiati molti altri. Lui e gli altri dell'”Asso di Bastoni” erano il terrore dei bombardieri americani “fortezze volanti”. La sua vita è stata un’autentica, appassionante, avventura: fu amico di Adriano Visconti, capo dell’aviazione repubblicana, che lo volle a tutti i costi nella sua squadriglia. Dopo la guerra fu incarcerato, perseguitato e alla fine dovette ricominciare la carriera da zero. La Medaglia d’Oro gli arrivò solo nel 1958 e ovviamente solo per gli atti compiuti prima dell’8 settembre. E per i gradi dovette aspettare la pensione. Dopo la guerra continuò a frequentarsi con i grandi assi dell’aviazione mondiale: l’inglese Peter Townsend, col quale si erano sparati in aria, con il tedesco Adolf Galland, il francese Henri Clostermann e molti altri. Di tutti aveva la stima e il rispetto, anche dei piloti che combatterono dall’altra parte.

Foti: Dedicare una base militare alla nostra Medaglia d’Oro

C’è un episodio che vale la pena di essere ricordato: il 18 luglio 1943, il giorno del bombardamento di San Lorenzo a Roma, Gorrini insieme con altri piloti, nella proporzione di uno contro cento, come sempre, aveva saputo che su uno degli aerei alleati era imbarcato Clark Gable come mitragliere: «Cercai a lungo l’aereo con le sue insegne, ma non mi riuscì di trovarlo…». Il suo conterraneo, l’ex parlamentare piacentino Tommaso Foti (FdI-An), nel ricordare l’eroe, invita le istituzioni ad un gesto di gratitudine verso il sergente maggiore Gorrini, appoggiando la richiesta al ministero della Difesa di dedicare una base aerea dell’Aeronautica militare alla Medaglia d’Oro che si oppose con coraggio e abnegazione ai bombardamenti sulle nostre città.

MUORE IL LEONE DELLA FOLGORE ATTILIO ROGNOLI

                                    (CONGEDATIFOLGORE.COM)     


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ANCONA
Il Presidente della sezione ANPD’I Marco Andreani annuncia la scomparsa del Leone della Folgore

ATTILIO ROGNOLI


classe 1921 e residente a Senigallia (AN) – Reduce di El Alamein, dove ha combattuto con il 186° Reggimento Paracadutisti Folgore ed inquadrato nel VII° Battaglione ed effettivo alla 19^ Compagnia, impiegata durante l’epica Battaglia con il Raggruppamento “Ruspoli” a quota 105, di fianco alla 6^Compagnia “Grifi”. Dopo la cattura è rimasto in un campo di concentramento vicino ad Alessandria d’Egitto ed è stato impiegato dagli Inglesi, al recupero delle salme dei nostri Caduti nell’area della Battaglia, sino al rimpatrio. AVEVA ACCETTATO LA NOSTRA SPILLA CONIATA SOLO PER I LEONI DELLA FOLGORE
Il Paracadutista Rognoli ci aveva fatto l’ onore di accettare la spilla in oro e argento coniata in 52 pezzi, raffigurante il gagliardetto divisionale della Folgore , custodito al Sacrario. Gli fu consegnata il 21 dicembre del 2011 dai suoi paracadutisti anconetani. Appuntata la spilla, ci inviò un saluto sull’attenti, col Basco calzato. Non poteva farci regalo più grande. Noi, commossi, lo ricordiamo con il suo sguardo aperto, fiero, forte. Ci fermiamo per un minuto a salutarlo, in silenzio, sull’attenti. A lui non piaceva il clamore.
Il 21 Dicembre, dopo la consegna, il paracadutista Marco Andreani scriveva:

Ha chiesto che il nostro scambio di auguri per le prossime festivita’, venisse esteso a tutti i Paracadutisti d’Italia dalle pagine del “nostro” giornale telematico.
FOLGORE!
Marco Andreani
Presidente sezione ANPdI di Ancona
Foto sotto: 19 Agosto 2011- Il Leone della FOLGORE Attilio Rognoli, durante una visita al 186mo Reggimento.
Lo accolse il comandante di distaccamento Colonnello Enrico Pollini . Quel giorno, il Leone Rognoli raccontò uno degli episodi di El Alamein che lo avevano coinvolto. Ecco il ricordo del Colonnello Pollini::
—-Attilio si è poi rivolto ai paracadutisti dicendo:” Non vergognatevi mai di quello che siete,siate sempre fieri di essere paracadutisti!!!”strappando un caloroso applauso ai militari inquadrati e poi ha raccontato vari episodi di guerra, ne cito uno: “ogni mattina un cannone inglese da 88 ci martellava le posizioni e a noi la “cosa” non ci piaceva, così andammo dal Tenente dicendo che dovevamo fare qualcosa per eliminarlo e così io (Attilio ndr) dissi che potevamo seguire le orme del traino all’alba quando ancora la sabbia era umida e minarle prima che il sole e vento facessero sparire il tutto. Bene così ci preparammo e di notte uscìì in pattuglia e mettemmo delle mine sotto quelle impronte e poi andammo via ritornando nelle nostre linee senza che gli inglesi si accorgessero di niente. La mattina dopo, il cannone tirò un colpo e poi saltò in aria con tutto il traino e munizioni.”

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