mercoledì 1 febbraio 2017

FOIBE


Una vergognosa verità nascosta a   NOI ITALIANI

Introduzione
Sicuramente tutti avrete sentito parlare di "làger", di "campi di sterminio", di "campi di concentramento" e di "Auschwitz"; parole che, a priori, senza spiegazioni, sono etichettate come orribili accadimenti avvenuti durante il fascismo ed il nazismo. Poche persone però conoscono le foibe, oppure città come Bassovizza, Opicina, Borovnica, Maribor, Aidussina e tanti altri paesi della Jugoslavia. Non sono località di campeggiatura o di vacanza ma sono stati luoghi di tortura e di sterminio che hanno visto vittime, tra il ’43 ed il ’46, moltissimi soldati fascisti e nazisti, da parte dei partigiani slavi e italiani ( ..e questa è una grande vergogna!!) e dei titini. Le vittime sono state migliaia ed il numero preciso non si è saputo in passato e mai si saprà, neanche in futuro poiché questo evento è stato nascosto a NOI ITALIANI per oltre 50 anni, periodo in cui venivano fuori “gli orrori” dei campi di concentramento nazisti, orrori che erano “adornati” di menzogne e bugie collettive. Ma che cosa sono le foibe?

Le foibe
 
“Foiba” deriva dal latino “fovea” che significa “fossa”. La foiba è un tipo di dolina costituita da un avvallamento imbutiforme sul fondo del quale si trova comunemente un inghiottitoio. Proprio in queste fosse, in Istria inizialmente e successivamente in Jugoslavia, avvenivano le stragi. I titini, in collaborazione con i partigiani, si recavano casa per casa, con le liste di proscrizione, a prelevare fascisti e nazisti per torturarli e seviziarli. Alla fine di queste barbarie i corpi martoriati e alcuni ancora agonizzanti, venivano gettati in queste fosse, profonde a volte anche due o trecento metri, e venivano abbandonati indegnamente. Il numero dei morti, come si è detto, è sconosciuto ma sicuramente sono state migliaia le vittime di questa infamia e molte le persone che, sopravvissute, vivono con il ricordo di questo bruttissima esperienza.

Chi era Tito? (uno sprazzo di storia)

Tito è lo Pseudonimo di Josip Broz (Kumrovec, Croazia 1892 - Lubiana 1980), uomo politico di origine croata, presidente della Iugoslavia (1953-1980). Costui dopo la seconda guerra mondiale costituì uno stato comunista indipendente dall'URSS, divenendo il leader delle nazioni non allineate.
Durante la prima guerra mondiale prestò servizio come sottufficiale nell'esercito austriaco. Ferito e fatto prigioniero dai russi, all'epoca della Rivoluzione del 1917 simpatizzò per i bolscevichi, abbracciandone la causa. Tornato in Croazia (divenuta parte del Regno di Serbia, Croazia e Slovenia, in seguito Regno di Iugoslavia), partecipò all'organizzazione clandestina del Partito comunista. Dopo aver scontato una condanna in carcere (1928-1934) e avere assunto lo pseudonimo di Tito, andò a Mosca a lavorare per il Comintern, il futuro Cominform (vedi Internazionale socialista). Rimandato nel 1937 in Iugoslavia per epurare la locale Lega dei comunisti, Tito fu in quel periodo fedele sostenitore della politica del Comintern e criticò la dominazione serba sulle altre etnie iugoslave. Nel 1941 creò una forza di Resistenza partigiana interamente iugoslava, che si batté contro gli occupanti nazisti e i loro alleati fascisti della Croazia, gli ustascia di Ante Pavelic. Nel 1942 istituì un governo provvisorio a maggioranza comunista, che lo portò a scontrarsi con i cetnici, un movimento di resistenza serba che lottava per la restaurazione della monarchia. Dopo alcuni vani tentativi per riconciliare i gruppi rivali, nel 1944 gli Alleati diedero il proprio appoggio a Tito, che riuscì a respingere le forze nemiche fino in Austria e a occupare l'Istria.
Alla fine della guerra, Tito riunì sotto il proprio governo tutto il paese (pur riconoscendo le etnie regionali), senza indire un referendum che scegliesse tra la restaurazione della monarchia o la costituzione della repubblica, instaurando così una dittatura fondata sul partito unico.
Agli inizi fedele seguace di Stalin, quando il leader sovietico criticò alcune sue decisioni Tito respinse qualsiasi ingerenza nella sua linea politica. Come conseguenza, nel 1948, la Lega dei comunisti iugoslavi venne espulsa dal Cominform; Tito allora, invece di adeguarsi, scelse la resistenza, propugnando una "via nazionale al socialismo" che si fondava su forme di autogestione nelle industrie, nuovi programmi economici più liberisti e un parziale decentramento del potere governativo.
Tito è stato elogiato, e ancora oggi lo è, per il suo impegno politico nei paesi slavi, ma non viene giudicato per la persona che rappresenta veramente… Una persona senza ritegno… Un assassino!!

Perché “una verità nascosta”?

 
Vi chiederete come mai nei libri di storia delle scuole medie, superiori e università non sono citati questi avvenimenti e queste stragi, ma la risposta è tanto facile quanto incomprensibile. Di fatti il periodo seguente alla seconda guerra mondiale è stato un periodo prevalentemente anti-fascista e anti-nazista, che era mirato soprattutto a denunciare ciò che era accaduto nei campi di concentramento in Germania ed in Italia, colpevolizzando quindi tutta l’attività fascista e nazista avvenuta precedentemente. E’ “ovvio”, quindi, che non potevano essere messi in evidenza, o ricordati, quei fatti che potevano essere sconvenienti a tutti i comunisti, socialisti o comunque a tutte quelle persone che avevano ideali anti-fascisti, e proprio per questo si è preferito tacere e nascondere tutta la verità con grande vigliaccheria per più di cinquanta anni.
Molte persone attendono ancora che venga fatta giustizia e tra queste, oltre a NOI ITALIANI di buon senso, anche moltissimi familiari degli “infoibati” che vedono ancora oggi l’indifferenza più assoluta delle autorità competenti. Come se non bastasse l’INPS eroga 29.149 pensioni nell' ex Jugoslavia spendendo circa 200miliardi l'anno. Fra questi vecchietti che hanno diritto alla "minima" si annidano alcuni " presunti" responsabili della pulizia etnica perpetrata dai partigiani comunisti del maresciallo Tito contro gli italiani alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Crimini di guerra che hanno fatto sparire per sempre, nelle foibe, migliaia di persone e hanno provocato un esodo di 350 mila istriani, fiumani e dalmati. Una tragedia che ha segnato la storia del nostro Paese. Fino ad oggi abbiamo sborsato oltre 5mila miliardi e non sono servite denunce, interrogazioni parlamentari e inchieste della magistratura a bloccare questa vergogna.
Le più sentite condoglianze..
IlRas porge le sue più sentite condoglianze a tutti i familiari delle vittime che in quegli anni di guerra e lotte interne hanno sacrificato la loro vita per il bene della patria. E' proprio il ricordo che manterrà vive queste persone valorose nei nostri cuori... senza il ricordo, tutto è perduto!



   DA IL RAS BLOG





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