martedì 27 agosto 2024

OMAGGIO A PAOLO PISANO

OMAGGIO A PAOLO PISANO

, La felice possibilità di ospitare una lunga lettera di Paolo Pisanò ha fatto ricomporre l’impaginazione per un’occasione che, certamente, non prova essere rimandata, lasciando il bilancio e le prospettive d’azione future al pros simo numero. Dir. - Redaz. 24059 Urgnano BG - Via Provinciale 455 - Tel. 035.893127/035.893091 Fax 035.893123 - email: italopilenga@europizzi.itwww.ultimacrociata.it C.C. Postale 31726201 - C.P. 609 - 20121 Milano Cordusio Intestato ASS. NAZ. FAMIGLIE CADUTI DISPERSI RSI «Camerata Gigante presente!» Alla prova del DNA individuati i resti del Capo della Provincia di Fiume Riccardo Gigante e del V.Brigadiere dei Carabinieri della RSI Alberto Diana. La lettera che Paolo Pisanò ha voluto pubblicare sul nostro pe riodico è densa di argomenti e di spunti, una lettera che deve farci riflettere. Ad una lettura superficiale sembrerebbe quasi un “atto di accusa” contro Giampaolo Pansa ma, ovviamente, non è così. Questa lettera è un grido di dolore, un grido di amo re, verso i nostri caduti, in nome di tutti i combattenti della RSI e di coloro che, quotidianamente, incarnano nell’azione quegli ideali. Del resto, Pansa non ha bisogno di presentazioni, né al cuna colpa può essergli imputata. Ognuno ha le sue idee ed è giusto che sia così. Non possiamo dimenticare il ruolo che ha avuto Pansa nel far conoscere ad un vasto pubblico, milioni di Italiani!, la tragedia delle vittime della Resistenza. E poco im porta se valenti camerati, come Giorgio Pisanò, hanno speso tutta la loro vita per fa conoscere questo dramma, iniziando molti anni prima di Pansa, in tempi drammatici, dove solo per aver sollevato una “obiezione storica” si correva il rischio di ricevere un proiettile in testa dai “gendarmi della memoria”. Oggi, si sa, tutto è più facile. Le armi della Resistenza, non più oliate, si sono arrugginite e non sparano più (almeno si spera). Ma l’odio antifascista, l’isteria fasciofoba, contraddistingue ancora l’agire di troppi “gendarmi della memoria”. Per cui, se non arriva il proiettile, può sempre arrivare una bastonata. Sem pre arriverà la discriminazione. La messa in quarantena. Il boi cottaggio sociale. L’attacco personale, gratuito, ingiustificato. I tempi cambiano, ma l’odio antifascista rimane lì, fermo gigan te in putrefazione di un male che non passa. E Pansa, che non viene dalle “fogne” dove gli antifascisti – democratici, sociali sti, liberali, comunisti, ecc. – ci vogliono confinare per sempre, ha rischiato e rischia come tutti noi. La sua generosità e la sua pietas non sono in discussione. Dobbiamo essere grati a lui se anche chi ci ha sempre disprezzato ha dovuto chinare il capo davanti alla realtà storica dei crimini della Resistenza. Perché sì, se a scrivere di queste cose era un fascista, anche se un fasci sta del calibro di Giorgio Pisanò, beh, queste cose non avevano nessun valore. I morti erano cancellati, i crimini – evidenti ed infami – mai avvenuti. Se lo diceva un fascista che il sole sorge va ogni mattina, a nessuno interessava nulla. Democratici, so cialisti, liberali, comunisti, ecc., tutti abbracciati nella formula dell’arco costituzionale antifascista, potevano ignorare, con i sorrisetti beffardi, il dramma e la tragedia di tanti Italiani, mas sacrati dall’odio politico solo perché fedeli ad una Idea. Pansa, un giorno, ha detto «No! Ora basta!». E tutti coloro che avevano ignorato i Pisanò di turno, dovettero fare i conti con la realtà dei fatti, tra fegati che scoppiavo e il fiele che scorreva a fiumi. Questa è l’Italia. Sogniamo un’altra Nazione, certamen te, ma non possiamo cambiare ciò che è. Per questo saremo grati per sempre a Pansa, che ha contribuito a far conoscere agli antifascisti il peso delle loro vergogne. PC


 

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