martedì 19 luglio 2022

TORRI CADENTI ED EBREI DANZANTI

TORRI CADENTI ED EBREI DANZANTI

 


Relativamente agli attacchi alle Torri Gemelle c’è un aspetto pesantemente trascurato e quasi sconosciuto al pubblico italiano: il cosiddetto caso dei Dancing Israelis o High Fivers.

L’11 settembre 2001 alle ore 8.46, pochi minuti dopo che il primo aereo aveva colpito il World Tarde Center, nel parcheggio del Doric Apartment Complex a Union City (New Jersey), vennero arrestati cinque uomini di nazionalità israeliana. I 5 cittadini stranieri furono ammanettati, perché visti da più testimoni scattare fotografie della tragedia, celebrare la distruzione della prima torre con balletti e darsi il “cinque” in segno di approvazione. Uno dei principali testimoni oculari, interrogato dall’FBI, vide il furgone degli israeliani nel parcheggio già alle 8.00 del mattino di quel giorno. Questi uomini rispondevano ai nomi di Sivan Kurzberg, Paul Kurzberg, Oded Ellner, Yaron Shimuel e Omar Marmari e al momento dell’arresto risposero agli agenti di essere turisti israeliani in vacanza negli Stati Uniti dove erano impiegati nella società di traslochi Urban Moving Systems di Weehawken, NJ. (https://it.scribd.com/document/46173840/Dancing-Israelis-Police-Report

Nel rapporto dell’FBI sull’11/09 è invece indicato chiaramente che i cinque arrestati “stavano conducendo una missione di sorveglianza del Mossad e che il datore di lavoro citato serviva da copertura”. Inoltre, sempre nel medesimo rapporto, c’è scritto che Sivan Kurzberg aveva effettuato un sopralluogo al Doric Apartment Complex già il 10 settembre 2001 alle ore 15.00 circa e che, con un altro uomo di nazionalità straniera, si era qualificato come “operaio edile” ad uno degli inquilini. Un altro testimone ha dichiarato che un furgone della Urban Moving Systems era presente sotto al complesso di appartamenti e che i presunti traslocatori avevano accenti stranieri. L’FBI ha riportato inoltre che il famoso furgone era privo di attrezzature utilizzate nell’attività quotidiana di una società di traslochi e che all’interno erano state trovate tracce di esplosivo. Durante la perquisizione nei locali della ditta, l’FBI ha rinvenuto un “numero insolitamente elevato di computer rispetto al numero di dipendenti di una piccola impresa” e verificato “diversi pseudonimi e alias collegati alle sue operazioni”. Il proprietario dell’azienda, il cittadino israeliano Dominik Otto Suter, era fuggito in Israele il 14 settembre 2001, due giorni dopo l’interrogatorio dei federali.

(https://archive.org/details/DancingIsraelisFBIReport )

71 giorni dopo l’arresto, i 5 israeliani sono stati scarcerati, caricati su un aereo e rimpatriati in Israele. L’autorizzazione per il rilascio è stata firmata direttamente dall’allora procuratore generale degli USA John Ashcroft, successivamente divenuto uno dei principali consulenti a contratto per Gerusalemme. Lo stesso governo israeliano ha successivamente riconosciuto che i cinque erano stati effettivamente coinvolti in “attività di intelligence clandestina negli Stati Uniti”. Nonostante ciò, tutto veniva chiuso nel dimenticatoio.

Un ulteriore aspetto di quei giorni, mai raccontato, è il rapporto investigativo-giornalistico redatto da Carl Cameron di Fox News dal quale emerge che durante tutto il 2001 negli Stati Uniti sono stati arrestati dalle autorità federali ben 140 cittadini israeliani. L’indagine era relativa allo smascherare “un’operazione organizzata e progettata per penetrare le strutture di governo americano” e il resoconto evidenziava come la maggior parte degli arrestati avesse prestato servizio nell’esercito israeliano e che lavorasse per società israeliane specializzate in intercettazioni. Secondo Cameron, gli investigatori federali USA sospettavano fortemente che il Mossad fosse a conoscenza con largo anticipo degli attacchi dell’11/09.

Benjamin Netanyahu ha sempre affermato che gli attacchi al World Trade Center hanno rafforzato il legame tra i due popoli, evidenziando che gli USA dopo l’attacco avrebbero sperimentato il terrore che Israele conosceva da decenni. “So cos’è l’America. L’America è qualcosa che può essere facilmente influenzata. Spostata nella giusta direzione… Non ci ostacoleranno, l’80% degli americani ci sostiene” questa una conversazione dell’ex premier israeliano registrata e divenuta di dominio pubblico. Nel suo libro del 1995 Fighting Terrorism: how democracies can defeat domestic and international terrorism, aveva teorizzato un attacco nucleare al World Trade Center da parte di militanti sciiti.

Secondo il quotidiano israeliano Maariv, Netanyahu avrebbe dichiarato all’indomani dell’attentato: “Stiamo beneficiando di un evento e questo è l’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono”. Ariel Sharon disse un giorno: “In America comandiamo noi, che piaccia oppure no. E loro lo sanno”.  

Emiliano Calemma

                                                                                                                                                                              

 

Nessun commento:

Posta un commento