CAPITALISMO E COSTITUZIONE
Bernard Ebbers, padrone della WORD COM, l’azienda della “nuova economia” che fece un buco di Undici miliardi di dollari, appropriandosi anche dei soldi dei fondi pensione dei dipendenti, è stato condannato da un tribunale USA a 25 anni di carcere per falso in bilancio, truffa ed appropriazione indebita.
Avendo allora un’età di 63 anni, la sua condanna equivaleva all’ergastolo..!
In coda, per sentenze analoghe per analoghi reati, vi sono Kennet Ray della ENRON, grande amico e finanziatore di Bush, Dennis Korzlowsky e Mark Swartz della TYCO, mentre John Rigas della ADELPHIA ( cavi), ha già avuto una condanna a 15 anni di carcere.
Questa la cronaca, sulla quale si possono fare alcune interessanti considerazioni:
1° In materia finanziaria, quando la legge USA colpisce, colpisce duro e senza riguardi per amicizie politiche importanti ed il “Falso in bilancio” e le truffe correlate sono considerate, in America, reati gravissimi.
Nasce spontaneo il confronto con l’Italia dove il “falso in bilancio” è stato depenalizzato dal casino delle ''libertà'', dove la truffa è considerato un reato minore e dove i primi imputati del “bidone” della PARMALAT potranno ricorrere al patteggiamento e ricevere una condanna ad un paio di anni di carcere che, con i benefici previsti dalla legge, si ridurranno ulteriormente con la possibilità di rientrare nella “condizionale” o, tutt’al più nella condanna a pene “alternative”.
In pratica, tutto finirà, in modo Italico, a “tarallucci e vino”…
2° Il sistema capitalista ha sì regole e controlli, ma con maglie talmente larghe, in nome della libertà di mercato, che episodi gravissimi, come quelli condannati recentemente dai tribunali USA si ripetono di frequente grazie anche alla complicità degli esperti del settore, se è vero, come è vero, che gli analisti finanziari interpellati nel 1998 dalla più prestigiosa rivista finanziaria Americana, dicevano: “..la Word Com è qui per restare ed i suoi titoli sono un investimento intelligente per chiunque..”
Nel 98, i titoli salirono dell’85%, nel 2002 la società fece bancarotta..!!
Come sempre, le condanne arrivano in ritardo e si chiude la stalla quando i buoi sono tutti fuggiti..
Ma almeno in America si chiude la stalla e si condannano i Bancarottieri truffaldini mentre in Italia non solo gli organi di controllo, come la Banca d’Italia, non controllano, non solo le banche si disfano dei titoli spazzatura vendendoli fraudolentemente ai clienti ignari ( un recente studio della Bocconi ha rivelato che il 27% dei titoli Parmalat furono venduti dalle banche quando erano già decotti e furono affibbiati a persone anziane), non solo il governo depenalizza il reato di falso in bilancio incoraggiando di fatto a commettere questo reato a causa del rapporto favorevole rischio – guadagno che la depenalizzazione comporta, ma quel poco che resta alla fine nella rete della giustizia viene gettato via dai patteggiamenti, dai benefici di legge e dalle pene alternative al carcere..!
E torniamo al solito punto a cui ci portano tutte queste discussioni e cioè se sia la finanza a dover governare la politica oppure se la politica debba governare la finanza.
Nel primo caso la priorità sarà in pratica quella dell’utile a tutti costi, anche a costo dell’etica, del diritto e dei diritti dei Cittadini ed in questo caso, di fatto, la sovranità sarà del capitalismo e del denaro e non del popolo, alla faccia della costituzione.
Nel secondo caso le priorità si invertiranno e ci sarà una maggiore corrispondenza reale tra la lettera della costituzione e la sua applicazione.
In ogni caso, il capitalismo, lasciato a se stesso, produce sempre danni gravissimi alla comunità dato che gli interessi dell’uno non collimano con quelli dell’altra e quindi la sua libertà d’azione va regolamentata.
Alessandro Mezzano