sabato 18 maggio 2019

MARCANTONIO BRAGADIN , EROE VENETO

  PENSATECI BENE SUI MUSULMANI!

MARCANTONIO BRAGADIN , EROE VENETO

Dopo l’ antologia di scritti sulla battaglia di Lepanto , proponiamo un estratto della grande “ storia popolare di Venezia, dalle origini fino ai giorni nostri” di Gian Jacopo Fontana del 1899 e precisamente i capitoli CIX, CX, CXI , dedicati alla tragica sorte di Marcantonio Bragadin, duce militare delle truppe della Serenissima durante il terribile assedio turco dell’ isola di Farmagosta. Eroe Militare e martire cristiano, orrendamente torturato fino alla morte per non aver abiurato il Cristianesimo, Bragadin assurge a esempio di amor patrio e di fede cristiana, soprattutto oggi, in tempi di invasione islamica. In appendice uno scritto di Anonimo Pontino sulla barbarie omicida intrinseca nella religione di Maometto.



















E' il 1570,una dopo l'altra cadono le roccaforti cristiane nel Mediterraneo, Nicosia e' conquistata, le mire islamiche si concentrano su Famagosta, per quella che restera' una delle pagine piu' epiche della resistenza cristiana,in particolare italiana, allo strapotere della mezzaluna.

200.000 soldati e 150 navi da guerra turche accerchiano Famagosta, difesa da poche migliaia di italiani, greci e albanesi sotto il comando del veneziano Marcantonio Bragadin.

L' 11 settembre Mustafa Lala Pascià, comandante delle forze ottomane, fa recapitare a Bragadin la testa di Niccolò Dandolo, luogotenente di Nicosia, insieme ad una richiesta di resa prontamente rifiutata.

Bragadin conosce la sorte atroce toccata a Nicosia dopo la resa: 20 mila persone sterminate nei metodi più orrendi, le donne che si gettavano dai tetti pur di non cadere in mano ai vincitori, duemila bambini e ragazze inviati nel mercato degli schiavi del sesso di Istanbul.

Parte l'assalto in migliaia cadono i turchi, i difensori combattono con furia e ardore per settimane, ma i numeri sono troppo sproporzionati.

Bragadin accetta la resa su richiesta delle delegazioni di civili stremati, cede le chiavi della citta' al turco che ha perso 52 mila uomini ed e' furioso. Fa impiccare i generali italiani esponendo le loro teste su picche.

Al nostro Bragadin la sorte peggiore : gli fa mozzare orecchi e naso, lo fa rinchiudere in una gabbia sotto il sole per tredici giorni. Viene liberato, pestato e frustrato, costretto a percorrere per due volte il perimetro della citta' con zavorre di sassi e spazzatura addosso, lo fa poi appendere per ore ad un’antenna nel porto, in maniera che tutti gli schiavi cristiani ed i prigionieri possano vedere l’orribile sorte del loro comandante.

Ma non e' finita: gli viene chiesto di abiurare la Croce. Lui rifiuta sdegnato, viene scorticato vivo partendo dalla nuca.  Gli si ripete continuamente, come un mantra, di convertirsi all'Islam,ma il veneziano non cede.

Stremato, viene sopraffatto dalla morte quando il boia arriva all'ombelico. La sua pelle impagliata finira' ad Istanbul come trofeo.
Un martire cristiano.
Un eroe veneto.
                                                                                               

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