PENSATECI BENE SUI MUSULMANI!
MARCANTONIO BRAGADIN , EROE VENETO
Dopo l’ antologia di scritti sulla battaglia di Lepanto , proponiamo un estratto della grande “ storia popolare di Venezia, dalle origini fino ai giorni nostri” di Gian Jacopo Fontana del 1899 e precisamente i capitoli CIX, CX, CXI , dedicati alla tragica sorte di Marcantonio Bragadin, duce militare delle truppe della Serenissima durante il terribile assedio turco dell’ isola di Farmagosta. Eroe Militare e martire cristiano, orrendamente torturato fino alla morte per non aver abiurato il Cristianesimo, Bragadin assurge a esempio di amor patrio e di fede cristiana, soprattutto oggi, in tempi di invasione islamica. In appendice uno scritto di Anonimo Pontino sulla barbarie omicida intrinseca nella religione di Maometto.
E' il 1570,una dopo
l'altra cadono le roccaforti cristiane nel Mediterraneo, Nicosia e'
conquistata, le mire islamiche si concentrano su Famagosta, per quella che
restera' una delle pagine piu' epiche della resistenza cristiana,in particolare
italiana, allo strapotere della mezzaluna.
200.000 soldati e 150
navi da guerra turche accerchiano Famagosta, difesa da poche migliaia di
italiani, greci e albanesi sotto il comando del veneziano Marcantonio Bragadin.
L' 11 settembre Mustafa
Lala Pascià, comandante delle forze ottomane, fa recapitare a Bragadin la testa
di Niccolò Dandolo, luogotenente di Nicosia, insieme ad una richiesta di resa
prontamente rifiutata.
Bragadin conosce la
sorte atroce toccata a Nicosia dopo la resa: 20 mila persone sterminate nei
metodi più orrendi, le donne che si gettavano dai tetti pur di non cadere in
mano ai vincitori, duemila bambini e ragazze inviati nel mercato degli schiavi
del sesso di Istanbul.
Parte l'assalto in
migliaia cadono i turchi, i difensori combattono con furia e ardore per
settimane, ma i numeri sono troppo sproporzionati.
Bragadin accetta la
resa su richiesta delle delegazioni di civili stremati, cede le chiavi della
citta' al turco che ha perso 52 mila uomini ed e' furioso. Fa impiccare i
generali italiani esponendo le loro teste su picche.
Al nostro Bragadin la
sorte peggiore : gli fa mozzare orecchi e
naso, lo fa rinchiudere in una gabbia sotto il sole per tredici giorni. Viene
liberato, pestato e frustrato, costretto a percorrere per due volte il
perimetro della citta' con zavorre di sassi e spazzatura addosso, lo fa poi
appendere per ore ad un’antenna nel porto, in maniera che tutti gli schiavi
cristiani ed i prigionieri possano vedere l’orribile sorte del loro comandante.
Ma non e' finita: gli
viene chiesto di abiurare la Croce. Lui rifiuta sdegnato, viene scorticato vivo
partendo dalla nuca. Gli si ripete
continuamente, come un mantra, di convertirsi all'Islam,ma il veneziano non
cede.
Stremato, viene
sopraffatto dalla morte quando il boia arriva all'ombelico. La sua pelle
impagliata finira' ad Istanbul come trofeo.
Un martire cristiano.
Un eroe veneto.
Un martire cristiano.
Un eroe veneto.
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