se non fosse la nota "vaccinista compulsiva" Manuela Falcetti ad indignarsi durante la trasmissione radiofonica "Italia sott'inchiesta" per il trattamento riservato alla attivista antifascista Ilaria Salis, detenuta per gravi reati in Ungheria, neppure riprenderei la questione. So benissimo, come tanti altri, in che modo vanno le cose italiane quando si tratta di difendere comunistardi ed affini. Però, sentire chiedere ad un avvocato "cosa dice la legge" italiana quando trattasi della giustizia ungherese, mi fa riflettere sui comportamenti passati, in materia dei diritti, tenuti dalla conduttrice durante la dittatura sanitaria di Conte e Draghi in Italia, non in Ungheria.
Mai, in circa due anni di trasmissioni, la signora spese una sola parola a favore di chi non la pensasse come "la scienza" ufficiale in materia di Covid. Approvando e sostenendo apertamente tutti i provvedimenti governativi in materia di lockdown, mascherine e tamponi obbligatori, segregazionismo scolastico, lavorativo e sociale, privazione di ogni sostentamento e giusto licenziamento per chi avesse rifiutato il vaccino contro il virus che, ricordiamo la vulgata mediatica, immunizzava dal male salvando la vita agli inoculati. Mentre i milioni di ribelli NoVax si sarebbero ammalati fino a morire tra atroci tormenti. Esattamente la tesi di Draghi e di quanti, quotidianamente, terrorizzavano via etere gli ascoltatori senza alcun diritto di replica da parte degli untori, condannati al rogo a prescindere .. Tutto poi aggravato dalla caccia, radiofonica ma non solo, ai NoGreenpass. Cittadini di terza o quarta serie, da discriminare e, possibilmente, eliminare dalla società privandoli dei diritti civili e persino affamandoli senza stipendio.
Oggi sembrano accuse lontane secoli, ma basterebbe riascoltare le puntate dell'epoca per verificarne la consistenza. Tenendo presente che, non sembri una nefasta predizione, il tutto potrebbe ripresentarsi con l'insorgere di una nuova "pandemia" .. e di vecchi "dittatori".
Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello