sabato 27 maggio 2017

CI HANNO "ROTTO"

CI HANNO "ROTTO"

Siamo veramente stufi di sentire, ad ogni occasione, sussiegosi maestri di pensiero, mezzibusti televisivi, uomini politici, giornalisti, pseudo storici, preti, insegnanti, sindacalisti, comici vari discettare sulla "tragedia del Fascismo" che ha colpito l'Italia e che l'ha trascinata alla guerra!

E mai, mai nessuno che si periti di fare presenti le mille cose buone che il Fascismo ha fatto e che gli valsero il consenso popolare e l'ammirazione internazionale, quasi che questo non fosse stato una realtà vissuta dagli italiani e documentata dai giornali internazionali dell'epoca.

Ed allora cerchiamo di analizzare cosa successe in quel periodo della storia italiana e come il Fascismo ne fu il protagonista assoluto.

Quando il Fascismo prese in mano le sorti dell'Italia, i bambini lavoravano a 9 anni di età e lo facevano anche nelle miniere e nelle filande.

La scuola obbligatoria per i fanciulli arrivava alla seconda elementare.

Le donne erano regolarmente licenziate quando restavano incinte.

Per i lavoratori non esisteva alcun orario di lavoro, ma tutto era all'arbitrio dei padroni.

Non c'era per i lavoratori la previdenza sociale, la pensione, l'assistenza malattia, i contratti di lavoro, il libretto di lavoro, gli assegni famigliari, l'assicurazione infortuni, il dopolavoro.

Le ferrovie erano scarse, gli acquedotti insufficienti, le zone paludose e malariche erano estese a vaste parti del Paese, i beni culturali ed artistici erano alla mercé della speculazione privata, non esisteva alcuna possibilità per i figli dei lavoratori di fruire di cure climatiche al mare o in montagna e la mafia spadroneggiava in Sicilia beffando lo Stato e colludendo con la politica.

In venti anni, di cui cinque di guerra e due della più grave crisi economica mondiale che sconvolse tutti i Paesi industrializzati, il Fascismo riuscì a trasformare l'Italia con una serie di leggi e di riforme epocali che cambiarono radicalmente il panorama e gli equilibri sociali del Paese.

Ecco un elenco, sintetico ed incompleto, delle principali leggi e riforme che il Fascismo mise in atto:

Parchi nazionali, Tutela del lavoro di donne e fanciulli, assistenza ospedaliera per i poveri, Assicurazione invalidità e vecchiaia, riforma della scuola( Gentile), Acquedotti pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano, Riduzione dell'orario di lavoro sin o a quaranta ore settimanali, Opera Balilla e colonie per i fanciulli, Opera nazionale Dopolavoro, Centrali idroelettriche e rete ferroviaria, Reale Accademia d'Italia, Bonifiche integrali dell'Agro Pontino, dell'Emilia, della bassa Padana, di Coltano, della Maremma Toscana, del Sele, della Sardegna e colonizzazione del latifondo Siciliano, Attribuzione della facoltà d'indagine alla polizia tributaria, Opera Nazionale Maternità ed Infanzia, Assistenza agli illegittimi, abbandonati od esposti, Carta del lavoro, Esenzioni tributarie per le famiglie numerose, Rete autostradale, ferrovie e porti, Aree industriali, patti lateranensi, INAIL, Libretto di lavoro, INPS, ECA, Assegni famigliari, casse rurali ed artigiane, Case popolari, legge Bottai per la difesa dei beni culturali, Riforma dei codici civile e penale, legge urbanistica, INAM, lotta alla mafia, Socializzazione delle imprese.

Oggi, dopo 65 anni dalla caduta del Fascismo, la situazione sociale è regredita, i lavoratori contano di meno ed i padroni contano di più, la disoccupazione, la precarietà e l'incertezza per il domani dominano la vita quotidiana e costringono i giovani a vivere alla giornata senza la possibilità di fare progetti per il loro futuro, senza la possibilità di formarsi una famiglia e di avere dei figli.

La mafia si è moltiplicata e si è sempre più inserita in ogni aspetto della vita sociale con la complicità della politica che oramai è organica ad essa.

Il prestigio nazionale non è mai stato così basso e così ridicolizzato nel contesto mondiale.

E' vero, durante il Fascismo la libertà di espressione era limitata, ma a questo proposito vogliamo fare un paio di osservazioni:

Non ci pare che oggi la libertà di espressione porti a dei risultati così positivi dato che nelle cose importanti ( vedi i referendum ) la politica se ne frega del parere popolare e svillaneggia la sovranità popolare facendo il contrario di quanto essa esprime mentre poi manipola la pubblica opinione con il monopolio dei mezzi d'informazione.

Non ci pare che i regimi antifascisti di cui il comunismo era il principale, abbiano mai espresso situazioni di assoluta libertà ed anzi ci sembra che mentre durante il Fascismo non esistevano Gualg, questi erano la norma nei Paesi comunisti.

Non ci pare che nelle grandi democrazie come gli USA il parere del popolo sia più determinante, per le scelte di politica generale delle lobby di interessi, dei grandi gruppi finanziari e delle confraternite giudaico massoniche.

Quanto alla seconda guerra mondiale, essa fu progettata e voluta dalle potenze plutocratiche che vedevano in pericolo il mondo capitalista a causa delle nuove idee rivoluzionarie del fascismo che, superando l'antitesi Capitale/lavoro del vecchio ed obsoleto marxismo, e trasformando la lotta di classe in sinergia tra le classi, metteva in crisi profonda tutto l'impianto su cui si reggeva il capitalismo basato sul profitto e che aveva il denaro come fine anziché come mezzo.

Stupidaggini quelle della difesa della democrazia o quella della libertà di Danzica.

Stupidaggini facilmente contestabili perché gli USA vennero in guerra in Europa anche nel 1915 quando non era in pericolo la democrazia, ma lo erano i suoi interessi strategici ed economici  e per quanto riguarda Danzica, il mondo non mosse un dito quando non solo Danzica, ma tutta la Polonia fu inghiottita dall'URSS il che, per coerenza, avrebbe meritato un'altra guerra contro Stalin.

Quanto poi allo scandalizzarsi per la guerra, "da che pulpito viene la predica.." dato che i principali piangioni sono quei filocomunisti che non hanno fatto neppure una piega quando il comunismo ha annesso mezza Europa dell'est sulla punta delle baionette ed ha eliminato fisicamente tutta la possibile opposizione e neppure quando il comunismo ha scatenato le guerre in Tibet, in Korea, in Vietnam, in Cambogia ed in Laos, ma si sono limitati ipocritamente a definire queste guerre imperialiste come "Guerre di liberazione" dando così autonomamente ad esse la patente di liceità e santità!

Sono gli stessi comunisti che applaudirono alle repressioni sovietiche in Polonia ed in Ungheria ed all'invasione della Cecoslovacchia senza il minimo sussulto di umanità per chi moriva in nome della libertà.

E sono quegli stessi comunisti che, egemoni al 95% nella resistenza, non volevano portare in Italia la democrazia, ma volevano sostituire il Fascismo con il comunismo di Stalin che invece a febbraio del 1945 li fregò a Yalta concedendo che l'Italia entrasse sotto la sfera d'influenza degli USA.

Ricordiamo qui, per inciso, che nell'Italia del Fascismo non c'erano né campi di concentramento per i dissidenti, né filo spinato o Vopos pronti a sparare per impedire agli italiani di scappare all'estero come invece era nel "paradiso comunista"!

Ed allora appare evidente quanto siano ipocriti, bugiardi ed in malafede tutti coloro che piangono ancora oggi sulla "tragedia del Fascismo" senza contestualizzare la storia e facendo finta che i nemici del Fascismo fossero il bene assoluto.A tutti loro un vaffa., di vero cuore!

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AVEVA RAGIONE IL DUCE.

Nel 1945 la Russia del comunismo internazionale e gli USA del capitalismo mondialista, con l'aiuto di " servi sciocchi" a loro alleati, vinsero la guerra intrapresa contro il Fascismo mondiale rappresentato dalle forze dell'Asse per cercare di annullare quella idea sociale e politica che si opponeva alle loro e che stava cambiando il mondo intero togliendo loro lo spazio vitale per svilupparsi o solamente esistere!

Il Fascismo,. con una geniale intuizione, aveva inventato ed interpretato socialmente la "terza via" che risolveva la quadratura del cerchio delle proposizioni socio politiche in atto. Tra una visione marxista che proponendo una società egualitaria e che, operando forzosamente e contro natura, annichiliva l'individuo per totalizzare nello stato e nella collettività ogni attività, ogni pulsione ed ogni iniziativa avrebbe fallito miseramente il suo obiettivo ed una visione capitalista che impostava la società sull'unico obiettivo del profitto individuale senza badare alle tendenze naturali ed istintive dell'Uomo a sviluppare la propria individualità e ponendo il denaro come fine invece che come mezzo invertendo così le priorità esistenziali, il Fascismo trovò il giusto compromesso che trasformava un secolare contrasto tra capitale e lavoro in una sinergica collaborazione spegnendo così ogni motivo di lotta.

La nuova idea era così rivoluzionaria, dirompente e grande nella sua semplicità da mettere in pericolo quei due ideali che stavano dominando le vite del mondo intero e la seconda guerra mondiale fu, al di là dei pretesti ufficiali, la loro risposta per tentare la propria sopravvivenza.

Dopo la vittoria delle armi, sorretta dallo strapotere del denaro, sembrava che tutto dovesse potere proseguire come prima, ma così non fu.

Il comunismo marxista con il prosieguo degli anni ed entro pochi decenni, e nonostante la vittoria in guerra, franò miseramente su se stesso senza bisogno dell'aiuto di forze esterne, dimostrando nella pratica la sua intrinseca incapacità a realizzare una utopia contro natura e contro lo spirito stesso dell'Uomo e smentendo nella pratica le proprie teorie socio politiche!

Restava in piedi il capitalismo che però non gode più di buona salute e sta, anche lui, evidenziando i segni della sua incongruenza e mostra le prime crepe e le prime frane.

Le ricorrenti crisi economiche e gli squilibri sempre più evidenti tra le varie zone del mondo e persino tra le varie fasce sociali degli stessi Paesi sono i sintomi di un malessere che si sta sempre di più aggravando e si trasforma via, via in una malattia che sarà mortale.

La pratica sta dimostrando che i concetti di continuo sviluppo della produzione e del profitto hanno il loro limite naturale nella saturazione dei mercati.

La pratica sta dimostrando che il mondo capitalista sta creando sempre più ricchezza per pochi e miseria per tanti togliendo così al mercato quella componente essenziale del consumismo che è il ceto dei consumatori fenomeno questo accentuato dal fatto che il vantaggio del progresso tecnologico, non distribuito equamente tra impresa e lavoratori con meno lavoro a parità di salari,  porta all'aumento della disoccupazione ed alla diminuzione della domanda.

La pratica sta dimostrando che l'iperproduzione, oltre che a saturare i mercati, riduce sempre di più le riserve di materie prime e di fonti energetiche inquinando il pianeta e ponendo un limite naturale allo sviluppo infinito preconizzato dal capitalismo.

La pratica sta dimostrando che l'esasperazione dei concetti del marxismo e del capitalismo, senza un fattore di mediazione e di controllo svolto dallo Stato, porta al fallimento ed alla rovina.
Il Fascismo che proponeva e propone lo sviluppo dell'individuo come soggetto di
uno stato etico, nell'ambito di una libertà di intrapresa che trova il suo limite nell'interesse comune, aveva visto giusto ed i fatti e la storia lo stanno dimostrando! Quello che non è stato possibile realizzare a causa della sfortuna delle armi lo realizzerà  inevitabilmente ed automaticamente la logica dello sviluppo della società.Dal fallimento del sistema capitalista risorgerà quell'idea, forse modificata, forse migliorata, forse con un altro nome, che il DUCE aveva previsto!

Con buona pace dei detrattori, dei mentitori, dei mestatori e dei coglioni che quella idea hanno combattuto ..!!

                                                                                           







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