lunedì 28 luglio 2014

QUEL PICCOLO PARTICOLARE di Filippo Giannini
































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QUEL PICCOLO PARTICOLARE
di Filippo Giannini
Avrei piacere di esternare le mie opinioni sulla tragedia che si sta svolgendo nella Striscia di Gaza, ma in questo momento sono a 20 mila chilometri dai miei documenti, di conseguenza quel che scrivo sarà decisamente incompleto e forse insufficiente, anche se il senso non potrà che essere corretto.
Certamente quanto ha scritto Kiriosomega, è giusto, ma vale per il Codice Penale italiano; egli infatti, giustamente ricorda l’art. 5 in merito all’eccesso colposo, in questo caso riguardo la legittima difesa e, di conseguenza, come appunto attesta il Codice Penale italiano: sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.
Per essere preciso dovrei partire, almeno, dal 1948 quando gli ebrei cacciarono dalle loro terre i palestinesi, residenti in Palestina da millenni, cacciati su mandato del Dio ebraico, Dio disconosciuto, è ovvio, dai palestinesi. Fu questo un atto oltre che inumano anche contrario al Diritto delle genti. Gli arabi tentarono di ripristinare i loro diritti ma furono sempre non solo sconfitti, ma queste sconfitte consentirono agli ebrei di accaparrarsi di nuovi territori sottraendoli ai legittimi residenti.
Israele, sorretta dagli Usa, può oggi essere considerata una potenza militare di prom’ordine. Infatti – e veniamo ai giorni d’oggi – mentre gli arabi lanciano contro Israele dei razzi, che sono poco più che petardi, la risposta israeliana sta arrecando nella Striscia di Gaza un massacro al di fuori di ogni misura: mentre scrivo il rapporto è di circa 500 morti da un lato contro, forse, tre dall’altro.
Poco sopra ho parlato di risposta, ma, risposta o rappresaglia? Se il termine esatto fosse il secondo, subentrerebbe quel piccolo particolare, di cui il titolo, piccolo particolare accuratamente nascosto, mai citato dai mass-media, fortemente vincolata alla politica Usa/Israele.
E mi spiego.
Pochi sanno che .
Così recita il testo delle ultime Convenzioni Internazionali. In altre parole quegli eserciti che usarono il (certamente disumano) “diritto di rappresaglia” quando questo era consentito, dal 1949 è disconosciuto; di conseguenza quegli eserciti che ne fanno uso, trovano, è incredibile, ingiusta legittimazione e comprensione.
Così si verifica questo assurdo: ancora oggi viene tenuto imprigionato (oltretutto con una accusa che traballa da tutte le parti) un vecchio ultranovantenne per aver partecipato nel 1943 ad una rappresaglia, (attenzione!) allora riconosciuta e consentita dalle Convenzioni Internazionali dell’epoca; oggi che il dritto di rappresaglia è disconosciuto e condannato, si trovano dei servi sciocchi che si strappano le vesti a difesa di uno Stato che adotta un diritto che tale non è più.
Ebbene, i servi sciocchi schierandosi dalla parte di Israele, sostenendo che la colpa è di Hamas “perché ha rotto la tregua”; ebbene, a parte che fra i due contendenti non c’è mai stata una tregua (i palestinesi non possono accettare di essere stati cacciati dalle loro terre), è un fatto, e mi ripeto: oggi la rappresaglia è tassativamente condannata da specifiche leggi.
E ancora. Quando questo Diritto era consentito, la Rappresaglia doveva essere (e qui mi scuso se non posso usare le parole del testo per i motivi sopra ricordati) condotta in tempi brevissimi dallo Stato danneggiato, limitata nel tempo e proporzionata al danno subito. Se i tedeschi stabilirono la loro proporzione in uno a dieci, e i tedeschi erano cattivi, quante centinaia di donne, bambini e vecchi palestinesi hanno dovuto donare la propria vita al Dio ebraico per quel piccolo particolare

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