Sicilia, 10 – 21 luglio 1943 : i combattimenti del “Raggruppamento Schreiber” contro la “7a Armata americana” nel rapporto ufficiale del generale italiano!
(I corazzati presenti nelle immagini
sono, rispettivamente dall’alto in basso, Semovente M41 da 90/53; Carro
armato Renault 35.)
In occasione dell' anniversario
dell’inizio della “Battaglia di Sicilia”, cominciata con lo sbarco degli
invasori anglo-americani nella notte tra il 9-10 luglio 1943 sulla
costa sud-orientale dell’isola, vogliamo rendere omaggio al valore dei
combattenti italiani che si opposero come poterono allo strapotere della
“7a Armata americana” nel settore occidentale dello sbarco alleato, più
precisamente nel territorio che oggi ricade tra le province di
Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Fu proprio in questa zona che operò
il “Raggruppamento tattico” comandato dal generale italiano Ottorino
Schreiber (di cui pubblichiamo in file Pdf. il rapporto redatto
direttamente dall’ufficiale italiano da scaricare qui: Relazione Gen Schreiber). Tale insieme di unità combattenti comprendente alcuni semoventi 90/53, coadiuvato dai “Gruppi mobili A, B e C” (1),
che a loro volta includevano ognuno una compagnia di 16 carri armati
R-35, consentì col proprio coraggio ed il proprio supremo sacrificio che
le divisioni italiane “Aosta” ed “Assietta”, nonché la divisione
tedesca “Sizilien”, potessero ripiegare dalla zona occidentale, dove
erano dislocate all’inizio delle operazioni, sulle linee di resistenza
(le montagne Madonie prima, i Nebrodi poi) predisposte dal comandante
della “6a Armata italiana” Alfredo Guzzoni, senza così venire
accerchiate e distrutte a mezzo della manovra a tenaglia predisposta
dagli americani…buona lettura!
IlCovo
NOTA
1) I Gruppi Mobili A; B; C nella Battaglia di Sicilia del 1943.
Il comando della 6ª Armata, a cui
competeva la difesa della Sicilia, aveva deciso la costituzione di 8
gruppi mobili (denominati da “A” ad “H”) al fine di rafforzare le difese
degli 8 aeroporti presenti nell’isola. Gli aeroporti, infatti, erano
considerati obiettivi primari per la forza d’invasione. I gruppi mobili
oltre che da una compagnia carri (R-35 o FIAT 3000) erano costituiti in
linea di massima da una cp. di fanteria autotrasportata, da una cp. moto
mitraglieri, da una cp. semoventi contro-carro da 47/32, da una
batteria di artiglieria motorizzata e da una sezione controaerei da
20mm. Tutti i carri R-35 impiegati in Sicilia dal R.E. appartenevano al
131º reggimento (rgt.) Carri. Questo rgt. fu costituito in Siena il 27
luglio 1941, inizialmente assegnato alla Divisione Corazzata “Centauro” e
schierato in Friuli. Successivamente nel gennaio 1942, il reparto, reso
autonomo, venne trasferito in Sicilia in previsione di un possibile
sbarco alleato nell’isola. All’arrivo in Sicilia il 131º rgt. carri
cessò di esistere come unità organica e i suoi elementi vennero
suddivisi tra i vari gruppi mobili in fase di costituzione, tutti i
gruppi mobili impiegati in Sicilia tranne il gruppo mobile “H” ebbero in
forza i carri R-35. Al XII Corpo d’Armata incaricato della difesa della
parte occidentale della Sicilia fu assegnato il 102º btg. che fu
suddiviso nei gruppi mobili come segue:
– 4ª cp., gruppo mobile “A” dislocato a Paceco, inquadrata nel 102º (CII) btg. : 16 carri.
– 5ª cp. e nucleo comando 102º btg.,
gruppo mobile “C” dislocato a Portella Misilbesi, inquadrata nel 102º
(CII) btg. : 16 carri.
– 6ª cp., gruppo mobile “B” dislocato a Santa Ninfa, inquadrata nel 102º (CII) btg. : 16 carri.
4ª compagnia
In seguito allo sviluppo della situazione
nel settore orientale dell’isola, il giorno 14 si decise di inviare il
gruppo mobile “A” a nord di Agrigento per contrastare l’avanzata nemica
proveniente dal settore Licata-Canicattì ma la sera del 15 queste unità
vennero indirizzate verso la stazione di Villalba lungo la strada
statale 121 per proteggere l’ala destra del raggruppamento di forze
comandate dal Gen. Schreiber (207ª Div. costiera) e contestualmente
coprire il movimento della Div. “Assietta” verso nord. A mezzanotte del
19 luglio le unità del gruppo mobile “A” vennero investite in pieno
dall’attacco del 157º rgt. ftr. della 45ª Div. americana e furono
costrette ad arretrare in località Valledolmo. Il giorno 20 il reiterato
attacco americano annientò in toto il raggruppamento di forze. Non
risulta che nessun carro R-35 sia stato in grado di sganciarsi dalle
posizioni di Valledolmo.
5ª compagnia
In seguito all’evolversi della situazione
operativa, nel contesto dei nuovi ordini emanati il giorno 14 luglio,
il gruppo mobile “C” fu lasciato in riserva in località Chiusa Sclafani.
Il giorno 17 le unità facenti parte del gruppo mobile “C” furono
spostate all’incrocio della stazione di Cammarata lungo la strada
statale 189 con il compito di contrattaccare il nemico avanzando lungo
la valle dei Platani. Il giorno 18 a sud di Casteltermini il gruppo
mobile incontrò le avanguardie di due reggimenti della 3ª Div. ftr. USA e
si dovette arrestare. Fallito un contrattacco italiano la mattina del
19, le unità italiane ripiegarono verso la stazione di Cammarata
lasciando Casteltermini alla 3ª Div. alle ore 17:00. Il giorno 20 il 30º
rgt. ftr. della 3ª Div. USA ebbe ragione dei resti del gruppo mobile
“C” che fu annientato quasi del tutto a Cammarata. Ai combattimenti per
Cammarata partecipò anche il 4º Tabor marocchino.
6ª compagnia
Nel contesto dei già citati ordini
emanati il 14 luglio, il gruppo mobile “B” di cui la 6ª compagnia faceva
parte, fu inviato in località Raffadali per coprire il movimento ed il
rischieramento della Div. Assietta. Una volta conquistata Agrigento e
Porto Empedocle, la 3ª Div. USA continuò nel movimento in profondità
incontrando il giorno 17 le unità del gruppo mobile “B” schierate a
Raffadali che riuscirono anche a catturare una decina di prigionieri
americani ed alcuni mezzi ruotati. Durante la notte tra il 18 ed il 19
la pressione americana si fece insostenibile e le posizioni del gruppo
mobile “B” lungo la strada 118 furono sfondate costringendo le unità
rimaste operative a ripiegare fino a Bivona il giorno 19. Il giorno
seguente (20 luglio) il 30 rgt. ftr. USA, dopo un consistente
bombardamento terrestre ed aereo, partì all’assalto delle posizioni
tenute dal gruppo mobile che fu completamente annientato nel primo
pomeriggio in località S. Stefano Quisquinia.
Dalla relazione abbastanza dettagliata
sulle unità italiane traghettate in ritirata sul continente, riportata
nella citata pubblicazione dell’ufficio storico dello S.M.E., non
risulta che nessun carro R-35 del 131º rgt. sia stato trasportato
indietro sulla penisola.
FONTE: (qui)
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