L' OMICIDIO RITUALE
Un
intensissimo romanzo storico, opera del
famoso romanziere cattolico Ugo Mioni
e dedicato alla atroce morte di Padre
Tommaso, frate cappuccino, trucidato per mano ebraica nel secolo scorso a
Damasco. L' orrendo crimine sconvolse la società del tempo e mise alla luce
orribili pratiche " rituali" del mondo giudaico. L' opera, ( "L'
omicidio rituale. Appunti su un viaggio
in Libano e a Damasco" )è stata ristampata per la prima volta dal 1895 e
ci riporta in un momento storico non così lontano da appartenere del tutto al
passato. Un romanzo storico che è stato ingiustamente cancellato per oltre un
secolo dagli scaffali delle librerie e che ritorna ora alla luce a scandagliare
gli oscuri recessi di terribili personalità criminali in cui ogni luce etica è soffocata da un odio che nulla ha di umano .
Ugo Mioni nacque a
Trieste il 16 agosto 1870, secondogenito di cinque figli, da Maria Sbrovazzi e
Ferdinando Mioni.
Compì studi teologici
nel seminario di Gorizia e successivamente conseguì la laurea di filosofia e
sacra teologia all'Università Gregoriana di Roma.
Si interessò di lotta
contro lo schiavismo. Fu autore di almeno 150 romanzi e racconti popolari
(spesso d'ambientazione esotica), fondatore del circolo cattolico
"Contardo Ferrini" e promotore del settimanale diocesano "Vita
nuova". Fu un romanziere e saggista molto prolifico ed a lui è anche
dovuta in gran misura la rinascita della cultura cattolica in Italia sul finire
dell’ ‘800. Fu un innovatore profondo e moderno dello stile letterario del
romanzo .
Negli
ultimi anni della
sua vita vestì il saio domenicano. Morì a Montepulciano 1935. La città
natale, Trieste, ha intitolato al suo nome un largo cittadino,
anche se lo ha in larga parte ingiustamente dimenticato.
Mi ha determinato alla
pubblicazione di questo opera giovanile dell’ Autore, ormai obliata dai più, nonostante in questi anni vi sia un
fiorire di ristampe di molti romanzi del Mioni, la circostanza che l’ Autore
stesso sia stato messo all’ ostracismo
dalla totalitaria e onnipervasiva lobby ebraica che , in diversi testi per
addetti ai lavori, vere e proprie liste di proscrizione di libri ed autori che
Israele vuole vengano cancellati dalle librerie, dalle biblioteche , dalla
cultura e dalla memoria storico –
letteraria italiana. Un vero atto di sopruso, indigeribile per ogni persona
libera e alla ricerca della verità, che sovente si nasconde dietro le paratie
imposte dalla dittatura del Pensiero Unico Mondiale.
E così, trova la luce, per la prima volta dopo oltre
centoventi anni, la pubblicazione di questo romanzo storico dimenticato.
Esso però tratta di un
fatto raggelante che tocca a fondo la
coscienza anche oggi e che scosse la società dell’ epoca e ha fatto
parlare di sé per molti decenni successivi : l’ assassinio atroce avvenuto a
Damasco del frate cappuccino Padre Tommaso e del suo servitore , avvenuto ad
opera di una setta criminale ebraica, dedita all’ uccisione di Cristiani al
fine di dissanguarli ed utilizzarne il sangue per impasti rituali . Riti
orrendi, che nulla hanno a che fare con la religione mosaica antica del vecchio
Testamento , né con qualsiasi altra religione che conservi un profilo di
umanità. Riti omicidi tanto orrendi i cui precetti sono celati fra le massime
del Talmud, la raccolta di precetti e prescrizioni codificate nei secoli dai
rabbini e divenuto testo sacro al posto della Bibbia.
Una vicenda
sconvolgente che una certa lobby, oggi dominante nel nostro malato Occidente,
vuole venga assolutamente dimenticata e sui cui si cali una inesorabile damnatio
memoriae che ha il sapore di un
secondo atto omicida : quello nei confronti della memoria dei due poveri
martiri di cui si parla in questo libro e nei confronti dei quali l’
onnipervasiva e crudele censura del pensiero
unico , vuole negare anche la pietà
del ricordo e della preghiera.
L’ autore ci rinnovella
la sconvolgente vicenda di sangue attraverso la forma modernissima del
romanzo storico. Come egli stesso scrive della presentazione della prima
edizione [1],
la forma del romanzo storico è stata scelta per permettere ad un più vasto
pubblico di venire a conoscenza della tragedia e delle problematiche che esso
implicava, non esclusi alcuni profili del giudaismo moderno di ceppo talmudico
( e non biblico) che non è possibile in alcun modo rispettare come religiosi,
stante la efferata inumanità che ne traspira.
Sempre nella medesima
presentazione, l’ Autore anticipa che a breve avrebbe pubblicato un saggio
molto più articolato sulla tragedia. Dalla analisi della sua bibliografia, non
è stato possibile reperire questo secondo studio, ma poco tempo dopo, nell’ anno 1896, viene
pubblicato a Sassari, a cura dell’ ordine dei frati Cappuccini cui apparteneva
il povero Padre Tommaso, un ampio volume dal titolo Acedalma, [2] che, nella intenzione degli Autori rimasti
anonimi, voleva costituire un documento utile per la causa canonica di
beatificazione del frate orrendamente martirizzato.
In questo volume
vengono raccolti gli atti del processo a quelli che erano stati identificati
come gli autori del crimine, nonché sono raccolte varie lettere e
corrispondenze legate al processo. Il volume si chiude poi con una raggelante
cronologia storica di altri fatti analoghi di omicidio rituale di matrice
settaria ebraica e con uno studio approfondito sulle abiette motivazioni ispirate al Talmud
segreto ebraico che portavano a questa
orribile e segreta prassi omicida.
Si resta sconvolti
dalla lettura di questo ponderoso studio ed è possibile cogliere diverse
analogie espressive e contenutistiche con il romanzo storico di Mioni qui ripubblicato per la prima volta.
Una domanda viene
spontanea ?
Acedalma
è forse il saggio articolato che l’ Autore qui anticipa come prossima sua
fatica ?
Probabilmente studiosi
molto ferrati in questa angosciante tematica saranno in grado di dare una
risposta e scoprire se vi è stato un contributo di Ugo Mioni alla stesura del
libro per il processo di beatificazione del povero Padre Tommaso.
Il quesito non è solo
di interesse per gli studiosi.
Infatti, è di questi
anni un libro famosissimo , molto letto nel modo arabo , che ripercorre la
tragedia di Padre Tommaso e del suo sfortunato servitore.
Si tratta de L’ azimo
di Sion, [3] opera
del generale siriano Mustafà Tlass che per questo libro ha subito una denuncia
internazionale da parte ebraica e additato a livello internazionale come antisemita.
Questo libro ha avuto e
sta avendo in questi anni un grande
successo , vine periodicamente ristampato , e chi lo legga si accorge subito
che è tributario di molti passaggi e spunti all’ Acedalma dei frati Cappuccini
di Sassari del 1896, libro che senz’ altro il Generale Tlass aveva letto e
aveva ben in mente.
Scoprire che l’ Autore
di Acedalma è lo stesso Ugo Mioni,
autore di questo libretto è un po’
scoprire un rilievo culturale
del lavoro che qui pubblichiamo finora
totalmente misconosciuto e che, credo, viene qui evidenziato per la prima
volta.
Un argomento molto
spinoso e scomodo, come è facile intuire.
Anche oggi. Soprattutto
oggi, in tempi in cui questo genere di riflessioni attira la spietata repressione
di un potere politico in cui i discendenti degli assassini di Padre Tommaso
sono numerosissimi ed influentissimi , anche da noi in Occidente.
Basti pensare alla
sorte del libro “ pasque di sangue”
del prof. Ariel Toaff, docente universitario israeliano , figlio del rabbino di
Roma, che , per la prima volta da parte ebraica, ha ammesso che l’ oscura
pagina dell’ omicidio rituale ebraico non era una fantasia da confinare sotto
l’ accusa di antisemitismo, ma una
cruenta tragedia storica.
La reazione da parte
ebraica a questo libro scritto da uno studioso dei loro è stata violenta e scomposta [4]
: L’ Autore è stato sottoposto a linciaggio mediatico accesissimo, è stato
ricattato, denunciato per antisemitismo
( !), fino al punto di costringerlo a ritirare il testo dalle librerie
e di costringerlo a dare alle stampe una edizione priva delle
parti più significative e che avevano suscitato la violenta reazione
ebraica.
Questa vicenda dà molto
da riflettere e pone queste riflessioni storico – religiose al centro di una
scomoda attualità ( purtroppo). Ciò vale anche per le pagine del romanzo
storico qui pubblicato.
Prima di consegnare
questo libro alla lettura, mi preme chiudere con alcune notazioni filologiche,
necessarie poichè si tratta della prima
ristampa di un romanzo dopo la edizione del 1895.
Questa ristampa è
assolutamente integrale. La copertina della prima edizione è riprodotta nella
IV di questo libro, ed è anche stata riprodotta fotostaticamente la premessa
fatta dall’ Autore, nonché l’ imprimatur
vescovile alla pubblicazione. [5]
Il testo originale non
ha subito modificazioni sintattiche o espressive e conserva così quello stile
un po’ desueto ed antico che conferisce in fondo anche un certo fascino alla lettura .
Un ‘ ultima
riflessione.
Qualcuno potrebbe
sostenere che questa opera non è più attuale. A parte la circostanza che quando
affiorano queste ricerche il mondo culturale ufficiale reagisce in modo
scomposto come si è visto per il caso Toaff [6],
ma pensiamo un momento a quanti bimbi scompaiono in Italia ogni anno e di cui
se ne perdono le tracce.
Siamo proprio così sicuri che questo libretto non sia più
attuale ? [7]
Link
ufficiale del libro :