giovedì 19 dicembre 2024

QUANDO GLI INFAMI SI PROCLAMARONO EROI

QUANDO GLI INFAMI SI PROCLAMARONO EROI


LE AUSILIARIE UCCISE DAI PARTIGIANI
 
Questo elenco solo una parte dei nominativi delle ausiliarie cadute, in quanto non è mai stato possibile giungere ad una documentazione completa per quanto riguarda le ausiliarie uccise nelle sanguinose giornate dell' Aprile-Maggio 1945. In questo elenco sono incluse comunque le ausiliarie appartenenti alla Decima Flottiglia Mas, alle Brigate nere, alle formazioni autonome e che dipendevano direttamente dal Servizio ausiliario femminile(SAF).


Per dare un idea del martirio cui furono sottoposte tante ausiliarie, rimaste ignote, e che vennero trucidate a Torino nei giorni conclusivi del conflitto. I dati di queste autopsie swono stati desunti dal registro apposito tenuto presso l' Istituto di Medicina Legale dell' Università di Torino.

1 ALESSI INES Cervia 26/4/45
2 AMODIO ROSA Savona Agosto 45
3 ANNIBALI ROSA Venezia 26/7/44
4 ANTONUCCI VELLA caduta 1945
5 ARISTA ANNAMARIA Intra 7/1/45
6 AUDISIO MARGHERITA Nichelino 26/4/45
7 BACCHI ANNA Modena 6/4/45
8 BALDI IRMA Schio 7/7/45
9 BALDINI IRIDE caduta 1945
10 BALDUZZI NORMA Vercelli 29/4745
11 BANDINI-POZZI VIRGINIA Cambiasco 16/4/45
12 BADO Milano nel 1945
13 BARALE MARIA Cuneo 3/5/45
14 BARBIER FRANCA Aosta 27/7/44
15 BARDI CARLA 9/5/45
16 BARONI ANGELA Buia 7/11/44
17 BATACCHI MARCELLA Mongrado 3/5/45
18 BELLENTANI MARIA Modena 26/4/45
19 BELLISSIMO ANTONIETTA Milano 26/4/45
20 BENAGLIA LUCINDA Monfalcone Maggio 45
21 BENELLI BIANCA Modena 17/2/45
22 BIANCHI ANNAMARIA S. Maria Rezzonico 4/7/45
23 BLONDET ELENA Milano 29/4/45
24 BOCCHI-MORISI ITALINA Modena 16/3/45
25 BOERO CATERINA Alassio 27/4/45
26 BIONDO ANNAMARIA dispersa
27 BOFFELLI CLORINDA Crema 29/4/45
28 BONAGLIA GIUDITTA caduta 1945
29 BONINI BIANCA dispersa a Modena
30 BOSIA LIDIA Omeglia 7/5/45
31 BOSIO EMILIA caduta 1945
32 BRESSANINI CATERINA Milano 16/3745
33 BRESSANINI ORSOLA madre della precedente Milano 10/5/45
34 BIAMONTI ANGELA MARIA Savona Maggio 45
35 BRAZZOLI VINCENZA Milano 28/4/45
36 BRUSA ZELANDA Novara 15/2/45
37 BURRISER GIANCARLA Suno 30/1/45
38 BURZONI ADELE Casalpusterlengo 27/4/45
39 BURZONI MARIA sorella della precedente Casalpusterlengo 27/4/45
40 CALLAINI BRUNA Langosco 6/5/45
41 CAMORANI-MOLINARI EDA Lavagnola 25/4/45
42 CAMOTTO MARIA Torino 6/3/45
43 CARLINO ANTONIETTA Cuneo 3/5/45
44 CARPEGGIANI BRUNA caduta 1945
45 CASSOLO MARIUCCIA Palestro 8/4/45
46 CASTALDI NATALIA Cuneo 9/5/45
47 CASTELLINI GIULIA mirandola Aprile 45
48 CENTAZZO MARIA Venezia 26/7745
49 CHIAVAZZA MARIA Cuneo 3757$5
50 CHIANDRE RINA Graglia 2/5/45
51 CHIODI RAFFAELLA caduta 1945
52 COCCHI VITTORINA caduta 1945
53 COLOMBO CECILIA caduta 1945
54 COMETTO MARIA 3/3/45
55 CORTESI JOLE Arona nel 45
56 CONTE ADELINA Maggio 1945
57 CORPO MARGHERITA Vercelli 1945
58 CORRADI DEFAIS 23/3/45
59 CORNOTTO MARIA Marzo 45
60 COTTI MARIA Milano 29/4/45
61 CRAVERO AGNESE Torino 3/5/45
62 CROVELLI-MUTTI LUIGIA Casalpusterlengo 27/4/45
63 CRIVELLI JOLANDA caduta 1945
64 DE ANGELIS ITALA caduta 1945
65 DEGANI GINA Aprile 1945
66 DE NITO ANGELA Scandiano per malattia contratta in servizio 14/2/49
67 DE SIMONE ANTONIETTA Revine Lago nel 1945
68 DE VECCHI caduta nel 45
69 DHO LIDIA Mondovi 11/5/45
70 DE GLANDI GIUSEPPA Bergamo 28/3/45
71 DROVETTO LUCIANA Inverso Pinasca 7/4/45
72 FANANI DOLORES Treviso 30/4/45
73 FERRARI GIUSEPPINA Savona Gennaio 45
74 FERRARIS FLAVIA Novara 4/9/44
75 FERRI GABRIELLA Venezia Luglio 1944
76 FERRI GIULIA Milano 28/4/45
77 FERRONI MARIA caduta 1945
78 FIUMANA ERNESTA caduta 1945
79 FIENI LUIGIA 17/4/45
80 FIORAVANTI ROSA Cilavagna 28/2/45
81 FORLANI BARBARA Rosasco 6/5/45
82 FORNI ANNA Sezzzadio Febbraio 45
83 FORCELLLINI-BORTOLUZZI LEA Fagarè di Piave 24/3/45
84 FRAGIACOMO LIDIA Nichelino 26/4/45
85 FRIGERIO CAMILLA MARIA Pusiano 26/4/45
86 FRIZZON CATERINA Buia 7/11/45
87 GARZENI MARIA Graglia 2/5/45
88 GASTOLDI NATALINA Imperia 3/5/45
89 GAZZIOLA REGINA Venezia 26/7/44
90 GENESTRONI MICHELINA Fossano nel 1945
91 GIACOBBE MARGHERITA Orsara Bormida 14/4/45
92 GIOLO LAURA Torino 30/4/45
93 GABOLI ADELE Suno 22/10/44
94 GLAREY-BERLINGHIERI EMMA Aprile 45
95 GOZZI INES 21/1/45
96 GIORGETTI RITA caduta 1945
97 GIORGETTI madre della precedente caduta 1945
98 GIRAUDI ITALA Graglia 2/5/45
99 GIRAUDO BIANCA Cuneo 3/5/45
100 GIUBERTONI CATERINA Adorno Micca 23/3/45
101 GRECO EVA Medolla 31/5/45
102 GRILL MARILENA Torino 3/5/45
103 INTRAINO ANITA Milano 2874/45
104 LANDINI LINA Milano 11/5/45
105 LANTIERI VINCENZA Genova 1/5/45
106 LAVISE BLANDINA Schio 7/7/45
107 LUMINOSO GIOVANNA Milano 27/5/45
108 MALAGOLI TIZIANA Collegarala Aprile 45
109 MANDER TERESA Venezia 26/7/44
110 MANRUTTO NELLA Monfalcone 15/3/45
111 MARCHIOLI ROISINA Parma 27/4/45
112 MASSARINI RINA Monfalcone 15/3/45
113 MENEGHETTI NORA Parma 27/4/45
114 MERLINI LUCILLA Cremona 1/5/45
115 MILAZZO ANGELINA Garbagnate 21/1/45
116 MINARDI LUCIANA Cologna Veneta 24/5/45
117 MINETTO ELENA Callizzano 13/4/45
118 MONTEVERDE LICIA Torino 6/5/45
119 MORARA MARTA Bologna 25/5/45
120 MORICHETTI ANNA PAOLA Milano 27/4/45
121 MORSETTI MIRKA caduta 1945
122 NASSARI DESOLINA Casalpusterlengo 27/4/45
123 OLIVIERI LUCIANA FANNY Cuneo Maggio 45
124 OTTAVANA ROSETTA Casalpusterlencgo 27/4/45
125 PAGANI EDVIGE Milano 1/5/45
126 MAGLIARINI MARISA Como 17/1/45
127 PALTRINIERI ROSALIA caduta 27/4/45
128 PANNI ROSA dispersa 1945
129 PARENTI DINA Maggio 1945
130 PAROLI IRIDE Arona 26/4/45
131 PEVERATI LILIANA Cantù 4/5/45
132 PICCINELLI GIUSEPPINA caduta 1945
133 PICCINELLI SILVIA caduta 1945
134 PITTALIS MARIA Fossoli 8/3/45
135 POLETTINI SILVIA Rovigo 20/1/45
136 PONTREMOLI ZARA Milano 27/4/45
137 PORTESAN MARIA Ciriè 3/5/45
138 PROVETTO LUCIANA caduta 1945
139 RADAELLI LUCIA Vizzola Ticino 26/4/45
140 RAIMONDO MADDALENA S. Gillio Canavese 2/12/44
141 RAMELLA GIOVANNA Imperia Maggio 45
142 RAMELLA MARIA Muzzano 1945
143 RANACCHIA GISELDA Schio Luglio 45
144 RATTI GEA Stradella 12/3/45
145 RAVILOLI ERNESTA Torino 3/5/45
146 RECALCATI GIUSEPPINA Milano 27/4/45
147 RECALCATI MARIUCCIA figlia della precedente Milano 27/4/45
148 RIGO FELICITA Tricerio nel 1945
149 RIOLI ROMA Gorizia Marzo 45
150 ROCCHETTI LUCIA Graglia 2/5745
151 ROMANO LEA Lubiana 30/10/47
152 ROSSI AMELIA Bologna nel 1945
153 ROVIDA MARIA Invorio nel 1945
154 RUFFILI LINDA Torino nel 1945
155 SACCHI ALBERTINA Seriate 27/4/45
156 SAIU GRAZZIELLA Taleggio 12/4/45
157 SANTAMARIA ORNELLA Bologna 24/4/45
158 SCAPAT SANTINA Venezia 26/7/44
159 SCARQAMELLI ALFONSINA Parma 26/4/45
160 SECONDO ANGELA Calice Ligure 12/12/44
161 SILVESTRO IDA Torino 1/5/45
162 SCALFI LAURA Vercelli 7/5/45
163 SCALFI ELSA sorella della precedente Vercelli 7/5/45
164 SIMONI-CAPARRINI ARMIDA Fornaci 26/1/45
165 SOFFREDINO LUCIANA caduta nel 1945
166 SOMMARIVA ELEONORA Thiene 29/4/45
167 SPERIANI TULIA Cesano Maderno nel 1945
168 SPITZ JOLANDA Mongrando 3/5/45
169 TAM ANGELA MARIA Buglio in Monte 6/5/45
170 TANZI BRUNILDE Milano Gennaio 46
171 TAVERNI CARLA Milano caduta nel 1945
172 TIBERIO MARIUCCIA Milano 2774/45
173 TIBERIO PASQUINA Milano 27/4/45
174 TRIMBOLI CLORINDA Omegna 26/1/45
175 TRIMBOLI GIANNA figlia della precedente Omegna 26/1/45
176 UGAZIO CORNELIA Galliate 28/4/45
177 UGAZIO MIRELLA sorella della precedente Galliate 28/4/45
178 VALDORA MARIA Villa Piana 26/4/45
179 VECCHI LORENZA Seriate 29/4/45
180 VIGO FELICITA Nichelino Maggio 45
181 ZANINI LUISA Modena 17/2/45
182 ZARA caduta 1945
183 IGNOTA Tradate 20/4/45
184 IGNOTA Parma 26/4/45
185 IGNOTA Nichelino 26/4/45
186 IGNOTA Nichelino 26/4/45
187 IGNOTA Nichelino 26/4/45
188 IGNOTA Cuneo 29/4/45
189 IGNOTA Tirano 29/4/45
190 IGNOTA Muzzano 03/5/45
191 IGNOTA Torino 3/5/45 (Autopsia n° 7065 : entrata 3,5, uscita 11.5: Provenienza stazione Porta Nuova, lato via Vizza. Diagnosi : omicidio per arma da fuoco. Causa della morte: lesioni alcranio, torace e addome. Indossa la divisa militare della Repubblica con mostrine recanti fascetti roossi. Una "M" rossa sulla tasca sup. sx. Si tratta del cadavere di una giovane domma dell' apparente età di 18-20 anni, capelli neri rasati a zero; presente ferite multiple d' arma da fuoco al viso, toraceve addome)
192 IGNOTA Rosacco 5/5/45
193 IGNOTA Torino 6//5/45 (Autopsia n° 7071: entrata 6.5, uscita 9.5. Provenienza Fiume Po. Diagnosi : omicidio per arma da fuoco. Causa della morte: lesioni agli organi del capo e dell' addome. E' stata uccisa e buttata nel fiume Po. Si tratta del cadavere di giovane donna dell'apparente età di 25-30 anni; il viso è ricoperto di una spessa patina di terriccio melmoso; sono visibili numerosi forami irregolarmente tondeggianti in corrispondenza del capo, della regione anteriore e laterale del tarace e del basso ventre)
194 IGNOTA Imperia 7/5/45
195 IGNOTA Torino 8/5/45 (Autopsia n° 7083: entra 8.5, esce 11.5. Provenienza: Corso Tassoni angolo strada Pellerina. Diagnosi: omicidio per arma da fuoco. Causa della morte : lesioni al cervello. Notizie : fu uccisa dai parigiani: Si tratta del cadavere di una donna dall' apparente età di 35 anni, il capo è completamente rasato dai capelli; in corrispondenza della regione zigomatica sx ferita da taglio, a forma di barca con estremo arrotondato rivolto anteriormente, limitata ai piani superficiali con scarsa reazione vitale. Scoppio del cranio in corrispondenza della regione occipitale dove esiste squarcio ampio con margini irregolari ed extroflessi da cui fuoriecse sostanza nervosa mista a sangue. Nella regione sopraclaveare sx forro tondeggiante della dimensione di una moneta di un soldo con orletto escoriativo concentrico.)
196 IGNOTA Torino 15/5/45 (Autopsia n° 7103: entrata 15,5, uscita 22.5. Provenienza : strada Santa Margherita presso villa Genero. Diagnosi: omicidio per arma da fuoco: Causa della morte: lesioni al cervello: Si tratta del cadavere di una donna dell'apparente età di 36-40 anni in condizioni generali dsi nutrizione buone con capelli biondo chiaro rasati.Sono rilevabili un gruppo di 4-5 ecchimosi di forma irregolarmente tondeggianti in corrispondenza delle superfici anteriori delle cosce, grandi quanto una moneta di mezza lira. all' angolo mandibolare dx è presente un forame di margini irregolari circondato da un alone di affumicatura ampio quanto una moneta di mezza lira. Il corrispondente forame di uscita si trova nella metà sx della regione frontale: l' osso frontale è frantumato. Da quest'ultimo forame fuoriesce sostanza celebrale.)
197 IGNOTA Torino 125/5/45 (Autopsia n° 7105: entrata 15.5, uscita 19.5. Provenienza: griglia dell' Arsenale di Borgo Dora. Diagnosi: omicidio per arma da fuoco. Causa della morte: lesioni al cervello. Notizie: fu uccisa nelle strage dell'insurezzione di fine Aprile. Si tratta del cadavere di una donna dell'apparente età di 30 anni. Corpo ricoperto da una patina di fango. In corrispondenza del lato dx del volto numerosi fori tondeggianti d' arma da fuoco con orletto escoriativo. Frattura comminuta del cranio, lesioni al cervello.)
198 IGNOTA Torino 11/6/45 (Autopsia n° 7143: entra 11.6, esce 17.6. Provenienza : fiume Po dietro Caserma dei Pompieri Barriera Milano. Diagnosi: omicidio per arma da fuoco. Causa della morte: lesioni cranio-celebrali e toraco-addominali. Notizie: si dice che questa giovane donna già Ausiliaria presso i reparti della Repubblica sia stata prelevata e collocata in un canale di via Nizza, indi prelevata ed uccisa per colpi d'arma da fuoco. Veste una gonna grigia ed un giubbetto rosso a grosse fasce bianche trasversali, ha i capelli di color castano scuri rasati. Si tratta del cadavere di giovane donna dell'apparente età di 17-19 anni incinta al settimo mese circa di gestazione. All' ispezione sono rilevabili numero sei (6) forami tondeggianti d' arma da fuoco del diametro di circa 1 centimetro circondati da orletto escoriativo nerastro situati rispettivamente: due vicini alla regione laterale sx del collo, un terzo alla regione precordiale; gli altri al basso ventre.)







Ausiliarie assassinate dopo il 25 aprile 1945 
e dopo che si erano arrese

Amodio Rosa 23 anni, assassinata nel luglio del 1947, mentre in bicicletta andava da Savona a Vado.
Antonucci Velia due volte prelevata, due volte rilasciata a Vercelli, poi fucilata.
Audisio Margherita Fucilata a Nichelino il 26 aprile 1945
Baldi Irma Assassinata a Schio il 7 luglio 1945
Batacchi Marcella e Spitz Jolanda 17 anni, di Firenze. Assegnata al Distretto militare di Cuneo con la coetanea Jolanda Spitz e altre 7 ausiliarie, molto religiosa, come del resto la sua collega Spitz, e in particolare devota della Madonna, il 30 aprile 1945, con tutto il Distretto di Cuneo, pochi ufficiali, 20 soldati e 9 ausiliarie, si mette in movimento per raggiungere il Nord, secondo gli ordini ricevuti. La colonna è però costretta ad arrendersi nel Biellese ai partigiani del comunista Moranino. Interrogate, sette ausiliarie, ascoltando il suggerimento dei propri ufficiali, dichiarano di essere prostitute che hanno lasciato la casa di tolleranza di Cuneo per seguire i soldati. Ma Marcella e Jolanda non accettano e si dichiarano con fierezza ausiliarie della RSI. I partigiani tentano allora di violentarle, ma le due ragazze resistono con le unghie e con i denti. Costrette con la forza più brutale, vengono violentate numerose volte. In fin di vita chiedono un prete. Il prete viene chiamato ma gli è impedito di avvicinare le ragazze. Prima di cadere sotto il plotone di esecuzione, sfigurate dalle botte di quelle belve indegne di chiamarsi partigiani, mormorano:" Mamma" e "Gesu' ". Quando furono esumate, presentavano il volto tumefatto e sfigurato, ma il corpo bianco e intatto. Erano state sepolte nella stessa fossa, l'una sopra l'altra. Era il 3 maggio 1945.
Bergonzi Irene Assassinata a Milano il 29 aprile 1945

Biamonti Angela Assassinata il 15 maggio 1945 a Zinola (SV) assieme ai genitori e alla domestica. 
Bianchi Annamaria Assassinata a Pizzo di Cernobbio (CO) il 4 luglio 1945
Bonatti Silvana Assassinata a Genova il 29 aprile 1945
Brazzoli Vincenza Assassinata a Milano il 28 aprile 1945
Bressanini Orsola Madre di una giovane fascista caduta durante la guerra civile, assassinata a Milano il 10 maggio 1945
Buzzoni Adele, Buzzoni Maria, Mutti Luigia, Nassari Dosolina, Ottarana Rosetta, Facevano parte di un gruppo di otto ausiliarie, (di cui una sconosciuta), catturate all'interno dell'ospedale di Piacenza assieme a sei soldati di sanita'. I prigionieri, trasportati a Casalpusterlengo, furono messi contro il muro dell'ospedale per essere fucilati. Adele Buzzoni supplico' che salvassero la sorella Maria, unico sostegno per la madre cieca. Un partigiano afferro' per un braccio la ragazza e la sposto' dal gruppo. Ma, partita la scarica, Maria Buzzoni, vedendo cadere la sorella, lancio' un urlo terribile, in seguito al quale venne falciata dal mitra di un partigiano. Si salvarono, grazie all'intervento di un sacerdote, le ausiliarie Anita Romano (che sanguinante si levo' come un fantasma dal mucchio di cadaveri) nonche' le sorelle Ida e Bianca Poggioli, che le raffiche non erano riuscite ad uccidere.
Carlino Antonietta Assassinata il 7 maggio 1945 all'ospedale di Cuneo, dove assisteva la sua caposquadra Raffaella Chiodi.
Castaldi Natalina Assassinata a Cuneo il 9 maggio 1945
Chandre' Rina, Giraldi Itala, Rocchetti Lucia Unitamente a Lucia Rocchetti, aggregate al secondo RAU (Raggruppamento Allievi Ufficiali) furono catturate il 27 aprile 1945 a Cigliano, sull'autostrada Torino - Milano, dopo un combattimento durato 14 ore. Il reparto si era arreso dopo aver avuto la garanzia del rispetto delle regole sulla prigionia di guerra e dell'onore delle armi. Trasportate con i loro camerati al Santuario di Graglia, furono trucidate il 2 maggio 1945 assieme ad oltre 30 allievi ufficiali con il loro comandante, maggiore Galamini, e le mogli di due di essi. La madre di ITala ne disseppelli' i corpi.
Chiettini (si ignora il nome) Una delle tre ausiliarie trucidate nel massacro delle carceri di Schio il 6/7 luglio 1945
Collaini Bruna, Forlani Barbara Assassinata a Rosacco (Pavia) il 5 maggio 1945 assieme alla sua camerata Forlani Barbara

Conti - Magnaldi Adelina Madre di tre bambini, assassinata a Cuneo il 4 maggio 1945
Crivelli Jolanda Vedova ventenne di un ufficiale del Battaglione "M" costretta a denudarsi e fucilata a Cesena, sulla piazza principale, dopo essere stata legata ad un albero, ove il cadavere rimase esposto per due giorni e due notti.
De Simone Antonietta Romana, studentessa del quarto anni di Medicina, fucilata a Vittorio Veneto in data imprecisata dopo il 25 aprile 1945
Degani Gina Assassinata a Milano in data imprecisata dopo il 25 aprile 1945
Ferrari Flavia 19 anni, assassinata l' 1 maggio 1945 a Milano
Fragiacomo Lidia, Giolo Laura Fucilata a Nichelino (TO) il 30 aprile 1945 assieme a Giolo Laura e ad altre cinque ausiliarie non identificate, dopo una gara di emulazione nel tentativo di salvare la loro comandante.
Gatsaldi Natalia Assassinata a Cuneo il 3 maggio 1945
Genesi Jole, Rovilda Lidia Torturata all'hotel San Carlo di Arona (Novara) e assassinata con la sua camerata Lidia Rovilda il 4 maggio 1945. era in servizio presso la GNR di Novara. Catturate alla Stazione Centrale di Milano, ai primi di maggio, le due ausiliarie si erano rifiutate di rivelare dove si fosse nascosta la loro comandante provinciale.
Greco Eva Assassinata a Modena assieme a suo padre nel maggio del 1945
Grilli Marilena 16 anni, assassinata a Torino la notte del 2 maggio 1945
Landini Lina Assassinata a Genova l'1 maggio 1945
Lavise Blandina Una delle tre ausiliarie trucidate nel massacro delle carceri di Schio il 6/7 luglio 1945
Locarno Giulia Assassinata a Porina (Vicenza) il 27 aprile 1945
Luppi - Romano Lea Catturata a Trieste dai partigiani comunisti, consegnata ai titini, portata a a Lubiana, morta in carcere dopo lunghe sofferenze il 30 ottobre 1947
Minardi Luciana 16 anni di Imola. Assegnata al battaglione "Colleoni" della Divisione "San Marco"m attestati sul Senio, come addetta al telefono da campo e al cifrario, riceve l'ordine di indossare vestiti borghesi e di mettersi in salvo, tornando dai genitori. Fermata dagli inglesi, si disfa, non vista, del gagliardetto gettandolo nel Po. La rilasciano dopo un breve interrogatorio. Raggiunge così i genitori, sfollati a Cologna Veneta (VR). A meta' maggio, arriva un gruppo di partigiani comunisti. Informati, non si sa da chi, che quella ragazzina era stata una ausiliaria della RSI, la prelevano, la portano sull'argine del torrente Gua' e, dopo una serie di violenze sessuali, la massacrano. "Adesso chiama la mamma, porca fascista!" le grida un partigiano mentre la uccide con una raffica.
Monteverde Licia Assassinata a Torino il 6 maggio 1945

Morara Marta Assassinata a Bologna il 25 maggio 1945

Morichetti Anna Paola Assassinata a Milano il 27 aprile 1945
Olivieri Luciana Assassinata a Cuneo il 9 maggio 1945
Ramella Maria Assassinata a Cuneo il 5 maggio 1945
Ravioli Ernesta 19 anni, assassinata a Torino in data imprecisata dopo il 25 aprile 1945
Recalcati Giuseppina, Rcalcati Mariuccia, Recalcati Rina Assassinata a Milano il 27 aprile 1945 assieme alle figlie Mariuccia e Rina, anch'esse ausiliarie
Rigo Felicita Assassinata a Riva di Vercelli il 4 maggio 1945
Sesso Triestina Gettata viva nella foiba di Tonezza, presso Vicenza
Silvestri Ida Assassinata a Torino l'1 maggio 1945, poi gettata nel Po
Speranzon Armida Massacrata, assieme a centinaia di fascisti nella Cartiera Burgo di Mignagola dai partigiani di "Falco". I resti delle vittime furono gettati nel fiume Sile.
Tam Angela Maria Terziaria francescana, assassinata il 6 maggio 1945 a Buglio in Monte (Sondrio) dopo aver subito violenza carnale.
Tescari -Ladini Letizia Gettata viva nella foiba di Tonezza, presso Vicenza
Ugazio Cornelia, Ugazio Mirella Assassinata a Galliate (Novara) il 28 aprile 1945 assieme al padre e alla sorella Mirella, anch'essa ausiliaria
Tra le vittime del massacro compiuto dai partigiani comunisti nelle carceri di Schio (54 assassinati nella notte tra il 6 ed il 7 luglio 1945) c'erano anche 19 donne, tra cui le 3 ausiliarie (Irma Baldi, Chiettini e Blandina Lavise) richiamate nell'elenco precedente.
In via Giason del Maino, a Milano, tre franche tiratrici furono catturate e uccise il 26 aprile 1945. Sui tre cadaveri fu messo un cartello con la scritta "AUSIGLIARIE". I corpi furono poi sepolti in una fossa comune a Musocco. Impossibile sapere se si trattasse veramente di tre ausiliarie.
Nell'archivio dell'obitorio di Torino, il giornalista e storico Giorgio Pisanò ha ritrovato i verbali d'autopsia di sei ausiliarie sepolte come "sconosciute", ma indossanti la divisa del SAF.
Cinque ausiliarie non identificate furono assassinate a Nichelino (TO) il 30 aprile 1945 assieme a Lidia Fragiacomo e Laura Giolo
Al cimitero di Musocco (Milano) sono sepolte 13 ausiliarie sconosciute nella fossa comune al Campo X.
Un numero imprecisato di ausiliarie della "Decima Mas" in servizio presso i Comandi di Pola, Fiume e Zara, riuscite a fuggire verso Trieste prima della caduta dei rispettivi presidii, furono catturate durante la fuga dai comunisti titini e massacrate.
LIANA MALAVENDA TRUCIDATA A PADOVA IL 30/04/1945
 



FRANCA BARBIER AUSILIARIA. 
SERVIZI SEGRETI DELLA RSI. MEDAGLIA D’ORO. 

24-7-44- XXII
Mamma mia adorata,
purtroppo è giunta la mia ultima ora. E’ stata decisa la mia fucilazione che sarà eseguita domani, 25 luglio. Sii calma e rassegnata a questa sorte che non è certo quella che avevo sognato. Non mi è neppure concesso di riabbracciarti ancora una volta. Questo è il mio unico, immenso dolore. Il mio pensiero sarà fino all’ultimo rivolto a te e a Mirko. Digli che compia sempre il suo dovere di soldato e che si ricordi sempre di me. Io il mio dovere non ho potuto compierlo ed ho fatto soltanto sciocchezze, ma muoio per la nostra Causa e questo mi consola.
E’ terribile pensare che domani non sarò più; ancora non mi riesce di capacitarmi. Non chiedo di essere vendicata, non ne vale la pena, ma vorrei che la mia morte servisse di esempio a tutti quelli che si fanno chiamare fascisti e che per la nostra Causa non sanno che sacrificare parole.
Mi auguro che papà possa ritornare presso di te e che anche Mirko non ti venga a mancare. Vorrei dirti ancora tante cose, ma tu puoi ben immaginare il mio stato d’animo e come mi riesca difficile riunire i pensieri e le idee. Ricordami a tutti quanti mi sono stati vicini. Scrivi anche ad Adolfo, che mi attendeva proprio oggi da lui. La mia roba ti verrà recapitata ad Aosta. Io sarò sepolta qui, perché neppure il mio corpo vogliono restituire. Mamma, mia piccola Mucci adorata, non ti vedrò più, mai più e neppure il conforto di una tua ultima parola, né della tua immagine. Ho presso di me una piccola fotografia di Mirko: essa mi darà il coraggio di affrontare il passo estremo, la terrò con me.
Addio mamma mia, cara povera Mucci; addio Mirko mio. Fa sempre innanzitutto il tuo dovere di soldato e di italiano. Vivete felici quando la felicità sarà riconcessa agli uomini e non crucciatevi tanto per me; io non ho sofferto in questa prigionia e domani tutto sarà finito per sempre.
Della mia roba lascio te, Mucci, arbitra di decidere. Vorrei che la mia piccola fede la portassi sempre tu per mio ricordo. Salutami Vittorio. A lui mi rivolgo perché in certo qual modo mi sostituisca presso di te e ti assista in questo momento tragico per noi Addio per sempre, Mucci! Franca
 


 

 MARILENA GRILL nata a Torino il 26 settembre 1928. Le condiscepole ricordano ancora che, fin dai banchi della scuola elementare, la piccola Marilena commentando i fatti della storia, più di una volta ebbe a dire: “io vorrei essere martire fascista” . A chi gli chiedeva il perché, rispondeva :” perchè morire per l’ ideale è molto bello”. La data per lei decisiva è la caduta di Roma nel giugno ’44. Ha solo sedici anni ma ottiene ugualmente di vestire la divisa di Ausiliaria, di cui sarà poi sempre orgogliosa. In divisa va quell’ anno a sostenere gli esami presso il liceo Massimo D’ Azzeglio. Quale Ausiliaria viene assegnata all’ Ufficio Assistenza Ricerca Dispersi dove assolve un compito delicato. Vengono le giornale dell’ aprile ’45. Il giorno 26, prima di deporre la sua divisa, stacca la piccola fiamma dal berretto e la cuce sul taschino della camicetta dicendo alla mamma, che è angosciata: “ho messo proprio sul cuore” e la bacia. Il giorno 28 quattro partigiani la prelevano da casa. Poiché Mariella ha un contegno fiero e vuole mettere la sua divisa, le dicono : “Vuoi mettere la tua divisa ai dove vai? Vai alla fucilazione”. Risponde con ostentata meraviglia: “davvero?”. Viene trattenuta cinque giorni alla caserma Valdocco, nella notte dal 2 e 3 maggio affronta la morte con un colpo alla nuca. La mamma ricorda una confidenza che la figlia le  fece nel giugno ’44, appena tornata dalla cerimonia del giuramento prestato quale Ausiliaria. Alla ceremonia era presente il teologo Don Edmondo De Amicis, l’ eroico cappellano che cadrà pure a Torino qualche giorno prima di lei. Il sacerdote tra l’ altro aveva spiegato che il giuramento poteva comportare il sacrificio della vita. La giovane confidava alla mamma: “ho avuto un grande brivido nel cuore, ma ho gridato Si”.
Sotto una sua fotografia il giorno prima del martirio ha scritto : ” Resistere fino al sacrificio supremo. Per l’ Italia! Marilena” 

 
ANGELA MARIA TAM
 
E' “la francescana d’ Italia”. Nella patria di San Francesco dove non esiste la pena di morte (tuttavia nel ’45, con e senza processo, sono avvenute tante esecuzioni capitali, quante forse in nessuna nazione) non si conosce immolazione più francescana di quella della terziaria di Sondrio.  Angela Maria Tam che dopo una vita spesa nobilmente nella scuola, è condannata morte solo perché si e schierata a favore della R.S.I., viene gettata in carcere a Buglio in Monte e sottoposta a sevizie. Per tutta risposta intona un canto  religioso così da stupire i carnefici e consegna al sacerdote che l’ assiste nella morte questo suo congedo: E’ uccisa il 6 maggio del ’45:
Muoio  perdonando a tutti e chiedo perdono se ho offeso e disgustato qualcuno.
Sono lieta di raggiungere in cielo i nostri Eroi. Sarà così bello in cielo! Ho cantato durante tutto il viaggio da Sondrio a Buglio in Monte le canzoni della Vergine.
Ho passato in prigione ore di raccoglimento  e di  vicinanza a Dio.
Viva l’ Italia! Gesù la benedica e la riconduca all’ amore  e all’ unità per il nostro sacrificio.
E così sia.
in:”LETTERE DEI CADUTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA” L’Ultima Crociata Editrice. 1990. Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della RSI



TRE DONNE ACCUSATE DI COLLABORAZIONISMO RAPATE A ZERO
 
 "BERGAMO REPUBBLICANA DEL 25 APRILE 1945
ARTICOLO : "FEDE ED ENTUSIASMO DELLE AUSILIARIE BERGAMASCHE"

"BERGAMO REPUBBLICANA DEL 10/11 NOVEMBRE 1944
 
 

 
ARTICOLI SULLE AUSILIARIE BERGAMASCHE
 
 

PIERINO  SASSO, nome di battaglia "Pierin d'la Fisa (1923-1980)
Spietato comandante partigiano. Dolo la liberazione uccise giovanissime Ausiliarie, come Marilena Grill, poco più che adolescente e Agnese Cravero di 15 anni (3 Maggio 1945)
(Giampaolo Stella -"I grandi killer della liberazione")

venerdì 29 novembre 2024

Manganellate (ai medici)

Manganellate (ai medici) ed arresti nei Pronto Soccorso ? NO, grazie

 👉A Lamezia Terme il medico aveva dimesso una paziente contro la volontà dei parenti, uno dei quali lo ha picchiato. In manette l’aggressore. Altri casi a Trieste, Novara e Livorno👈


🔴La violenza in Ospedale, specie in un Pronto Soccorso, non è MAI giustificabile .. siamo, spero, tutti d'accordo. Però, dalle cronache della malasanità e dai passaparola che ognuno sente da parenti ed amici, sappiamo pure che troppe cose NON funzionano affatto nelle corsie ospedaliere. E neppure negli ambulatori, per non scrivere della cosiddetta "accoglienza". Non mi riferisco, ovviamente, al caso in questione ma, pure io come tanti comuni cittadini, ritengo che un "freno" a questa deriva di civiltà possa venire SOLO dalla presenza di un "posto di polizia" in ogni struttura ospedaliera. Affidato a più agenti di turno (uno non può bastare) e collegato "in diretta" con la Questura di competenza. Ricordo che, fino agli anni '70 del secolo scorso, tali presidi (sia pur ridotti) esistevano e, bene o male, erano utili al mantenimento dell'ordine pubblico. Certo, i rapporti tra pazienti e medici erano sicuramente "più civili" ma è pure accertato che gli Ospedali, i Pronto Soccorso, i Reparti ed i Posti letto erano molti di più. Mentre medici e personale sanitario (supportati ancora da personale religioso) avevano comportamenti molto più "umani" e sicuramente meno arroganti e frettolosi. E, non volendo "tracimare", chiudiamola qui 😎😎

Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello 

 

venerdì 8 novembre 2024

NON E' TUTTO ROSE E FIORI

Non è tutto rose e fiori!


Giorgia Meloni e tutto il centrodestra, giornali e tv comprese, hanno commentato la nomina di Raffaele Fitto, che è stato eletto Vice-Presidente Esecutivo della Commissione Europea, come un importante riconoscimento del nuovo ruolo dell'Italia.

Che all'Italia, Paese fondatore dell'Unione Europea e terzo per importanza dopo Germania e Francia, spettasse almeno una Vice-Presidenza era scontato, ma farla passare come un successo strategico del Governo Meloni ci sembra azzardato e poco aderente alla realtà.

Intanto Fitto è soltanto uno dei ben sei Vice-Presidenti e, seppure le deleghe assegnategli per la “Coesione” e le “Riforme”sono importanti, è chiaro a tutti che le deleghe che contano sono state assegnate ad altri : Stéphane Séjournè (Francia) strategia industriale e prosperità; Henna Virkkunen (Finlandia) sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, Roxana Minzatu (Romania) competenze, preparazione, persone; Kaja Kallas (Estonia) politica estera e di sicurezza, Teresa Ribera (Spagna) transizione pulita e competitiva.

La Meloni ha dichiarato anche che Fitto gestirà la mole di 1.000 miliardi di spesa, ma in realtà li dovrà gestire assieme al lettone Valdis Dombrovskis, Commissario per l'Economia e la Produttività, un falco del rigore molto critico con Paesi indebitati come l'Italia.

Per giunta le norme del nuovo “Patto di stabilità” lasciano ben pochi spazi di manovra visto il gigantesco debito pubblico dell'Italia, mentre il Governo continua a rinviare le scomode e impopolari riforme chieste dall'Unione Europea e che le altri nazioni hanno già fatto con successo, ed è concentrato solo sulle riforme di bandiera e clientelari e sarà interessante vedere come se la caverà Raffaele Fitto, visto che ha proprio la delega alle “Riforme”.

Come si vede la situazione è tutt'altro che rosea come la sta dipingendo il Governo Meloni, che ogni giorno sforna dati esaltanti per testimoniare i positivi risultati raggiunti, ma sui quali occorre fare alcune puntualizzazioni :

* il numero degli occupati è aumentato (ma molti però sono part-time), principalmente nel terziario, nelle costruzioni e nella ristorazione, aumento che è stato agevolato dai bassi salari reali italiani, tra i più bassi in Europa, ma la produttività industriale è in calo da oramai un anno e mezzo;

* le entrate fiscali sono aumentate ma più che per la lotta all'evasione sono aumentate grazie alla “rottamazione” delle cartelle esattoriali e ai vari concordati e condoni fiscali più o meno camuffati;

* le esportazioni sono nominalmente aumentate, ma anche perché il loro ammontare è stato gonfiato dalla crescita dei prezzi per l'inflazione;

* la pressione fiscale è rimasta stazionaria al 41,5% ma per il 2025 è prevista in aumento al 42,8%;

* la richiesta e la presentazione dei progetti per ricevere i soldi delle varie rate del PNRR procede velocemente, ma il 14% dei progetti non è ancora avviato e oltre il 30% è in forte ritardo.

A questi dati non proprio così esaltanti andrebbero poi aggiunte le emergenze, come quelle della Sanità e della Scuola (delle quali trattiamo a pag.3), del sistema pensionistico vicino al collasso, delle disuguaglianze e della povertà assoluta che riguarda il 9,8% della popolazione, dei cambiamenti climatici.

Come si vede le cose non sono così rosee come le dipinge la martellante propaganda del Governo e i nodi stanno venendo al pettine.

Adriano Rebecchi Martinelli



domenica 13 ottobre 2024

Dedicato ai creduloni della democrazia

Dedicato ai creduloni della democrazia


Se siete deboli di cuore vi consiglio di non leggere quest’articolo.
Se credete di vivere in democrazia è evidente che non avete capito la realtà che vi circonda. Cosa c’è di democratico in uno pseudo-stato letteralmente in mano alle banche, con governi formati da banchieri non votati da noi?
La democrazia non è altro che una presa per i fondelli da parte del regime capitalista.
Lo stesso che esercita il propriopotere attraverso la politica e i media.
Se esistesse la democrazia, sapremmo tutti che la Grecia è fallita da più di un mese, avremmo notizia dei 3-4 suicidi settimanali solo in Italia, saremmo a conoscenza degli attacchi ad Iran e Siria (nelle due riunioni Bildelberg 2012 hanno insediato una di loro nel governo estero di quel paese), conosceremmo i dati riguardanti la disoccupazione dell’Europa, avremmo informazione sui cancri ai presidenti sudamericani.
Sapremmo che nei primi due mesi del 2013, da Palermo a Bolzano hanno abbassato le serrande 10 mila attività commerciali.
O che la multinazionale tedesca Muller ha acquistato a prezzi stracciati 200 caseifici della Grecia, produttori del miglior yogurt al mondo.
Certo, è proprio democratico caricare i manifestanti del comitato No Muos in Sicilia, o gli abitanti in Campania che protestano contro l’apertura delle discariche.
E’ delle 90 bombe nucleari e delle 113 basi Nato (114 con il Muos) dislocate sulla penisola cosa ne pensate?
Se poi sfidi gli americani, da presidente del Venezuela o dell’Argentina, del Paraguay o del Brasile, un cancro non te lo leva nessuno. Infatti Chavez non c’è più. Il suo peccato?
Il Venezuela è tra le prime 20 nazioni per crescita economica. Troppo per i capitalisti di Wall Street!
Non temete: l’altro ieri (14 marzo) in gran segreto a Berlino si è riunita la “brava gente” della Trilateral, per il bene dell’umanità. E’ la democrazia…
Tra i tanti nomi, spiccano anche quelli degli eredi di chi volle “unirci”, facendoci divenire “italiani”.
Ecco la lista dei partecipanti: Santander, UBS, Bain & Company, ERAMET, British American Tobacco, Bank of Ireland, Enel Rom, Compagnie Financière Tradition and Viel & Cie. Paris, BP London, Conroy Gold and Natural Resources Dublin, Rothschild Europa, Texas Pacific Group, Allianz AG, Banco Finantia Lissabon, Intesa Sanpaolo Group Mailand, Lazard LLC Paris, KPMG Paris, Goldman Sachs, Fiat Group Turin, Rio Tinto London, Repsol Madrid, Prensa Española Madrid, Unilever London, Rabobank Utrecht, GE France Paris, DUCATI Energia Bologna, N M Rothschild & Sons Limited London, Royal Dutch Shell London, Rothschild Group London, Solvay Brüssel, Danske Bank Kopenhagen, ING Bank Amsterdam, BNP Paribas Paris, KBC Group, Umicore Brüssel, HSBC London, BAA London, Hermes EOS, Statoil Oslo, BAWAG P.S.K. Wien, Finmeccanica Rom, BAE Systems London, Areva Paris, Grupo Prisa El Pais Madrid, Mediobanca Madrid, Eni Rom, Techint Group Mailand, Havas Barcelona, Intesa Sanpaolo Group Mailand, Wallenberg Foundation Stockholm, Gruppo Banca Sella, Citigroup, WPP Group London, Erste Bank AG Wien, Pirelli Mailand, Telecom Italia, ABB Oslo, Heineken, Akzo Nobel, Banco Bilbao, Vizcaya Madrid.
La maggior parte sono consigli di amministrazione delle banche.
Ovviamente non potevamo non trovarci, come da copione la Famiglia Agnelli, e il gruppo Pirelli.
Cosa hanno deciso?
– i popoli che fanno parte della UE verranno depredati di tutto e il ricavato andrà ancora alle banche;
– gli stati del Sud America, come il Venezuela, saranno presi di mira al fine di destabilizzarli del tutto;
– faranno manipolazioni sulle valute di altri stati al fine di portarli sistematicamente alla rovina economica-sociale;
– inventeranno altre strategie per far si che Israele possa finalmente prendere parte “legalmente” a una aggressione compatta con i paesi della NATO per poi passare all’opzione IRAN;
– saranno approvate sanzioni contro il Pakistan perchè ha deciso di costruire un Gasdotto in collaborazione dell’IRAN che lo rifornirà a buon prezzo;-
– cercheranno di allungare e di incrementare ancora la guerra in Iraq per tenerlo ancora sotto il controllo e costruire un Gasdotto che parte dal Qatar per poi collegarlo con l’Eura Gasrom “questione di concorrenza” dicono.
– faranno di tutto per incoraggiare lo stato dell’Aserbaidschan ad intraprendere una guerra contro la Russia e l’Armenia promettendo loro aiuti Nato per poi entrare, Nato inclusa, in una guerra apocalittica;
– faranno guerra totale alla controinformazione su internet, propagandando le solite menzogne ed escogitando nuovi sistemi di censura fino a chiudere totalmente la rete (la commissione UE ci sta lavorando da parecchio tempo);
– faranno di tutto per impedire che la CINA diventi la prima economia al mondo (lo è già, ma nessuno ha il coraggio di dirlo) anche a costo di scatenare una guerra nucleare seguita da quella Batteriologica.
Molti sanno già tutto questo, ma è bene che il popolo si svegli anziché dividersi ancora in destra e sinistra, pensare solo al calcio, cazzeggiare con l’I-phone.
Invece occorre maggiore partecipazione sociale, rivendicando la propria identità senza nostalgismi. Bisogna smetterla di credere alle favole dei partiti e aggregarsi per porre condizioni alla creazione di classi dirigenti non asservite ai poteri descritti sopra.
La dittatura finanziaria va combattuta con l’azione non con la semplice conoscenza.
La seconda deve essere il trampolino di lancio ma non basta certo a conquista la libertà.
Occorre muoversi, agire, reagire.
Solo così potremmo riprendere le nostre sorti…
Io ci credo e voi?
Antonio Esposito

mercoledì 18 settembre 2024

LA BUROCRAZIA DELLA R.S.I.

 

 LA BUROCRAZIA DELLA R.S.I.




Dopo la firma dell’armistizio e la fuga del Re e di Badoglio, ci fu un momento di sbandamento e di caos, però impiegati e funzionari dell’apparato burocratico, in buona parte di sentimenti nazionali e anche fascisti, rimasero al loro posto e, non appena la R.S.I. fu costituita, continuarono regolarmente il loro lavoro.

 Già il 30 settembre 1943 vengono nominati i primi diciotto (più un reggente) Prefetti (1):

Milano: Oscar Uccelli;  Varese: Pietro Giacone; Venezia: Luciano Celso;   Udine: Giovanni Mosconi; Alessandria: Giambattista Alessandri;  Cuneo: Guido Cortese; Sondrio: Efre Parenti; Imperia: Francesco Bellini; Livorno: Giannino Romualdi; Belluno: Gaspero Barbera; Trento: Italo Foschi; Rovigo: Federigo Menna; Piacenza: Davide Fossa; Pisa: Francesco Adami; Asti: Renato Celio; Pavia: Rodolfo Vecchini; Firenze: Raffaele Manganiello; Roma: Filippo Manlio Presti (reggente); Como: Francesco Scassellati Sforzolini.

 Nella seduta del Consiglio dei Ministri del 27 ottobre 1943, poi, vengono effettuati i seguenti movimenti di Prefetti:

Aosta: Carnazzi Dott. Cesare Augusto; Novara: Tuminetti Dott. Dante Maria; Vercelli: Morsero Michele; Bergamo: Grazioli Emilio; Brescia: Barbera dott. Gaspero; Cremona: Romano Avv. Attilio; Genova: Basile Avv. Carlo Emanuele; La Spezia: Turchi Dott. Francesco; Savona: Mirabelli Filippo; Belluno: Foschi Avv. Italo; Padova: Fumei Bruno; Verona: Cosmin Piero; Fiume: Gigante Riccardo; Gorizia: Cariolato Tullio; Trieste: Salerno Avv. Edoardo; Zara: Quarantotto Paolo; Bologna: Montani Avv. Guglielmo; Ferrara: Berti Dott. Vincenzo; Forlì: Zaccherini Alberto; Modena: Calzolari Bruno; Reggio Emilia: Savorgnan Dott. Enzo; Ravenna: Bogazzi Dott. Franco; Apuania: Benagli Nicola; Arezzo: Rao Torres Bruno; Grosseto: Ercolani Alceo; Pistoia: Giovine Dott. Giuseppe; Pisa: Pierotti Dott. Mariano; Lucca: Piazzesi Ing. Mario; Siena: Chiurco prof. Giorgio Alberto; Perugia: Rocchi dott. Armando; Terni: Faustini Pietro: Ancona: Lusignoli Aldo; Macerata: Ferrazzani Ferruccio; Pesaro: Rossi Dott. Angelo; Chieti: Girgenti Dott. Giuseppe; Pescara: Morisi Celso; Teramo: Ippoliti Vincenzo; Frosinone: Rocchi Arturo; Littoria: Laghi Giovanni; Rieti: Di Marsciano Ermanno; Viterbo: Rottoli avv. Ubaldo; Torino: Zerbino dott. Valerio Paolo; Parma: Valli Dott. Antonio; Ascoli Piceno: Capo della Provincia Altini Dott. Giuseppe; Treviso: Capo della Provincia Gatti Dott. Luigi; Brescia: Leone Dott. Leone; Mantova: Olivieri Dott. Vincenzo; Venezia: Dinale Dott. Neos; Belluno: Capo della Provincia Silvetti Dott.Carlo (dal 22.11.43); Bolzano: Capo della Provincia Tinzl dott. Carlo (dal 3.12.43); Fiume: Capo della Provincia Spalatin avv. Alessandro (dal 29.10.43); Gorizia: Capo della Provincia Pace Marino (dal 27.10.43), Pola: Capo della Provincia Artusi dott. Lodovico (dal 1.12.43); Trieste: Capo della Provincia Coceani avv. Bruno (dal 26.10.43); Trento: Capo della Provincia De Bertolini avv. Adolfo (dal 16.9.43); Udine: Capo della Provincia De Beden dott. Riccardo (dall’11.11.43); Forlì: Capo della Provincia Zaccherini Alberto.

 Nella stessa seduta il Prefetto di II classe Grazioli Emilio è nominato Alto Commissario per la Provincia di Lubiana.

  Nella seduta del 24 novembre 1943 vengono effettuati i seguenti movimenti di Prefetti:

Cuneo: Quarantotto Paolo; Modena: Panzera Pier Luigi; Livorno: Facduelle dott. Edoardo; L’Aquila: Manti dott. Vittorio; Venezia: Cagetti dott. Dino; Ferrara: Vezzalini avv. Enrico; Mantova: Bocchio Giovanni; Zara: Sorrentino Vincenzo; Roma: Salerno avv. Edoardo.

 

Questi Capi di Provincia erano in carica il 31 dicembre 1943:

Aosta: Cesare Carnazzi; Cuneo: Paolo Quarantotto; Novara: Dante Tuninetti; Vercelli: Michele Morsero; Bergamo: Emilio Grazioli; Brescia: Gaspero Barbera; Cremona: Attilio Romano; Mantova: Giovanni Bocchio; Genova: C.Emanuele Basile;  La Spezia: Francesco Turchi; Savona: Filippo Mirabelli; Bologna: Guglielmo Montani; Ferrara: Enrico Vezzalini; Forlì: Alberto Zaccherini; Modena: Luigi Panzera; Parma: Antonio Valli; Ravenna: Franco Bogazzi; Reggio Emilia: Enzo Savorgnan; Apuania: Nicola Benagli; Arezzo: Bruno Rao Torres; Grosseto: Alceo Ercolani; Livorno: Edoardo Facduelle; Lucca: Mario Piazzesi; Pisa: Mariano Pierotti; Pistoia: Giuseppe Giovine; Siena: C.Alberto Chiurco; Perugia: Armando Rocchi; Terni: Pietro Faustini; Venezia: Gino Cagetti; Padova: Bruno Fumei; Treviso: Luigi Gatti; Verona: Piero Cosmin; Vicenza: Neos Dinale; Ancona: Aldo Lusignoli; Ascoli Piceno: Giuseppe Altini; Macerata: Ferruccio Ferrazzani; Pesaro: Angelo Rossi; L’Aquila: Angelo Monti; Chieti: Giuseppe Girgenti; Pescara: Celso Morisi; Teramo: Vincenzo Ippoliti; Roma: Edoardo Salerno; Frosinone: Arturo Rocchi; Littoria: Giovanni Laghi; Rieti: Ermanno Di Marsciano; Viterbo: Ubaldo Rottoli.

 

 Nella seduta dell’ 11 gennaio 1944 il Consiglio dei Ministri delibera le seguenti nomine di Capi di Provincia, che vanno a sostituire i precedenti:

Milano: Parini Piero; Bologna: Fantozzi Dino; Pistoia: Balletti Emilio; Varese: Bassi Mario; Terni: Ortalli Vittorio.

 

Nella seduta del 12 febbraio 1944 il Consiglio dei Ministri delibera le seguenti nomine di Capi Provincia:

Forlì : Bologna Pietro; Pescara: Mortillaro Giovanni; Pesaro: Bracci Angelo Cesare; Parma: Leonardi Ugo.

 

Nella seduta del 18 aprile 1944 il Consiglio dei Ministri delibera le seguenti nomine di Capi Provincia:

Roma: Zerbino Paolo Valerio, Sottosegretario di Stato e Alto Commissario per la Provincia di Roma; Frosinone: De Maria Paolo; Novara: Barbera avv. Gaspero; Brescia: Dugnani Innocenzo; Aosta: Stefanini Bruno; Viterbo: Cionini Visani Mario; Apuania: Buttini Ernesto; Torino: Salerno avv. Edoardo; Venezia: Cosmin Piero; Bergamo: Vecchini Rodolfo; Ravenna: Grazioli Emilio; Verona: Scassellati Sforzolini Francesco, poi Bogazzi Franco; Cuneo: Celio Renato; Piacenza: Piazzesi Mario (fino al 19.7.44); Mantova: Fossa Davide; Pavia: Tuminetti Dante Maria; Vicenza: Preti Edgardo; Lucca: Olivieri dott. Luigi; Macerata: Rottoli Ubaldo; Treviso: Bellini Francesco; Imperia: Di Marsciano Ermanno;  Asti: Quarantotto rag. Paolo; Cuneo: Galardo Antonio; Pistoia: Cocchi Antonino; Ancona: Ippoliti Vincenzo; Teramo: Boattini Dante; Genova: Bigoni Arturo; Ferrara: Altini Giuseppe (con decorrenza 20.7.44); Cremona: Ortalli Vittorio(con decorrenza 20.7.44); Rovigo: Melchiorri Melchiorre(con decorrenza 20.7.44); Modena: Girgenti Giuseppe(con decorrenza 20.7.44); Piacenza: Graziani Alberto (con decorrenza 20.7.44).

 

Nella seduta del 31 agosto 1944 il Consiglio dei Ministri delibera le seguenti nomine di Capi Provincia:

 

La Spezia: Giovanni Appiani ; Milano: Bassi avv. Mario; Reggio Emilia: Vanelli dott. Almo; Mantova: Bracci Angelo Cesare (dal 16.9.44); Varese: Savorgnan dott. Enzo (dal 16.9.44); Venezia: Barbera dott. Gaspero; Novara: Vezzalini avv. Renato; Padova: Menna dott. Federico; Parma: Cocchi Antonino (dal 20.7.44).

 

Nella seduta del 18 settembre 1944 il Consiglio dei Ministri delibera le seguenti nomine di Capi Provincia:

 

Torino: Grazioli Emilio (dal 1.10.44); Ravenna: Zaccherini Alberto (dal 1.10.44)

 

Nella seduta del 9 dicembre 1944 il Consiglio dei Ministri delibera i seguenti trasferimenti di Capi Provincia:

 

Zaccherini Alberto: da Ravenna a Novara; Carnazzi dott. Cesare Augusto: dalla disposizione ad Asti; Piazzesi dott.Mario: dalla disposizione ad Alessandria.

 

 

   Tutti i Capi Provincia nel corso del 1944 risulteranno trasferiti e una ventina saranno anche le nuove nomine.

   

 

La vita nei comuni

Nei Comuni, salvo rare eccezioni in cui rimasero in carica i vecchi Podestà, vennero nominati dei Commissari Prefettizi. Anche nelle zone più prossime al fronte gli uffici comunali continuarono a fare il loro dovere e i Commissari Prefettizi si fecero carico dell’organizzazione della vita delle popolazioni. Verso la fine del 1944 a molti comuni situati in prossimità del fronte di guerra era venuto a mancare il Commissario Prefettizio perché arruolato nelle formazioni della R.S.I. e andato al Nord. In quei casi i Capi della Provincia nominarono Commissario Prefettizio il Segretario Comunale, in modo che l’amministrazione comunale fu sempre efficiente. Ciò accadde persino in quei comuni che vennero a trovarsi, praticamente, sul campo di battaglia. Consultando i registri di stato civile di quegli anni, ad esempio, si può notare che anche la morte dei militari caduti in combattimento sul territorio del comune è scrupolosamente registrata.

 

I Ministeri

All’atto della costituzione del Governo della R.S.I. fu deciso che la sede del Governo stesso non sarebbe stata Roma, dichiarata “città aperta”.

 Alcuni uffici ministeriali, tuttavia, rimasero in funzione anche a Roma per necessità imprescindibili e furono in stretto contatto con la sede dei rispettivi Ministeri.

 Così il Governo si riuniva a Gargnano nella Villa Feltrinelli, residenza di Mussolini, fino al 18 novembre e nella Villa delle Orsoline,  dove aveva sede il Quartier Generale, successivamente. I ministeri furono dislocati in varie località dell’Alta Italia. Gli Uffici della Presidenza del Consiglio, però, ebbero sede a Bogliaco.

 

Il Ministero dell’Economia Corporativa, retto prima da Gai e, dal 1.1.44 da Tarchi, fu ubicato prima a Ponte di Brenta poi a Bergamo e poi a Milano. Esso svolse una importantissima azione per riprendere il controllo della produzione e, quindi, convincere i tedeschi a rinunciare alle loro intenzioni di trasferire tutto in Germania.

 La direzione della produzione e distribuzione fu affidata a 24 tecnici esperti, uno per ognuno dei 24 settori produttivi. Ciascuno di loro fu affiancato da un Comitato composto da tecnici, industriali e lavoratori, in numero da 8 a 14 a seconda dell’importanza. Ad ogni settore corrispondeva un ufficio ministeriale apposito ove esperti del settore coadiuvavano e controllavano il lavoro dei comitati.

 Il Ministro Tarchi, che operò attivamente fino alla fine, contribuì anche a salvare dalla distruzione molte industrie che i tedeschi avevano già minato.

 Molte furono le leggi promosse da questo Ministero: la legge sulla socializzazione, la legge sul nuovo ordinamento sindacale, l’alleanza nazionale delle cooperative, la unificazione dei contributi, la creazione dell’opera nazionale mutilati e invalidi del lavoro…

 

Il Ministero della Cultura Popolare fu retto da Fernando Mezzasoma. Sottosegretario fu Alfredo Cucco, segretario particolare del Ministro fu il Conte Luigi Manzoni, il Capo di Gabinetto fu, fino al maggio 1944 il dr Gilberto Bernabei e dal Maggio fino alla fine il dr Giorgio Almirante.

 Questo ministero non ebbe una sede sola bensì tre : Salò, Venezia e Milano. Inoltre mantenne, fino all’occupazione, anche gli uffici di Roma.

 A Salò pose la sua residenza il Ministro con la sua segreteria particolare e con il Capo di Gabinetto. Qui ebbero sede anche la Direzione Generale della Stampa Italiana, il servizio intercettazioni radiofoniche, gli uffici amministrativi e di archivio, il servizio della intendenza. A Venezia, palazzo Volpi,  presero stanza le Direzioni Generali degli Affari Generali, dello Spettacolo, degli Scambi Culturali. E qui pose la sua residenza il sottosegretario Alfredo Cucco.  A Milano ebbero sede gli uffici della propaganda radiofonica per l’estero.

 Questo Ministero ebbe compiti vasti e importanti, tanto che il Ministro veniva ricevuto quotidianamente da Mussolini. Ampio spazio ebbero i servizi di intercettazione e di propaganda. Ma particolare cura ebbe anche il mondo dello spettacolo. Fino all’ultimo, infatti, i teatri funzionarono con regolarità e l’industria cinematografica, trasferita al Lido di Venezia, produsse svariati films.

 Segue un elenco dei principali giornali che uscivano al tempo della R.S.I. con, accanto, il nome del direttore:

E.Amicucci  CORRIERE DELLA SERA       - B.Spampanato  IL MESSAGGERO

C.Pettinato   LA STAMPA                           - E.Santamaria    IL PICCOLO (Roma)

E.M.Gray       GAZZETTA DEL POPOLO     - F.Scardaoni      IL POPOLO DI ROMA

G.Pini             IL RESTO DEL CARLINO      - U.Guglielmotti   IL GIORNALE D’ITALIA

G.Baroni        IL GAZZETTINO                    - V.Curti                LA TRIBUNA

R.Mazzucconi LA NAZIONE                        - G.Poletti            IL POPOLO VALTELLINESE

C.Contri         IL NUOVO GIORNALE            - R.Maucci          IL PICCOLO (Trieste)

E.Camuncoli IL SECOLO-LA SERA             -  M.Campana     CORRIRERE PADANO 

C.G.Pellegrini IL LAVORO                            - A.Rossi              IL SOLCO FASCISTA

M.Rivoire       SECOLO XIX                           - P.Romualdi       LA GAZZETTA DI PARMA

A.Parodi         IL CORRIERE MERCANTILE – V.Querel           GAZZETTA DELL’EMILIA

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Il Ministero dell’Interno ebbe sede a Maderno

 

Il Ministero degli Esteri ebbe sede a Salò

 

Il Ministero della Difesa (dal 6.1.44: Ministero delle FF.AA.) ebbe sede a Desenzano (Gabinetto), a Soiano – Villa Omodeo (Ministero e Stato Maggiore), a Manerba (Segreteria Militare col Gen. Rosario Sorrentino), a Padenghe (Quartier Generale del Ministero col  Colonnello Domenico Lanzetta)

 

Il Ministero della Giustizia ebbe sede prima a Cremona poi a Brescia

 

Il Ministero delle Finanze ebbe sede a Brescia

 

Il Ministero dell’Educazione Nazionale ebbe sede a Padova. Malgrado le drammatiche condizioni in cui si trovava l’Italia del Nord per i bombardamenti anglo-americani, le scuole e le università funzionarono pressochè regolarmente negli anni scolastici 1943/44 e 1944/45. Nel 1944, però, le lezioni terminarono il 30 di aprile e nel 1945 il 31 marzo.

 

Il Ministero dell’Agricoltura ebbe sede a Treviso, poi a S.Pellegrino T.

 

Il Ministero dei Lavori Pubblici ebbe sede a Venezia

 

Il Ministero delle Comunicazioni ebbe sede a Verona. La Radio trasmise regolarmente i suoi programmi fino al 25 aprile. La pubblicazione di quotidiani e periodici fu regolare, malgrado la carenza di carta. Ci fu poi un proliferare di periodici pubblicati dalle varie unità militari. Infine il servizio postale: esso continuò ininterrotto malgrado le ferrovie e le strade fossero quotidianamente devastate da bombardamenti aerei e, in molti casi, insidiate dalle bande partigiane. Anche ai soldati al fronte la posta arrivò regolarmente fino all’aprile 1945. Furono emesse diverse serie di francobolli, con stampigliature varie (fascio repubblicano ed altro) che oggi rappresentano dei pezzi da collezione molto costosi e molto ricercati dai filatelici.

 

Il Ministero del Lavoro ebbe sede a Milano

 

ll sottosegretariato per l’Esercito ebbe sede ad Asolo

 

ll sottosegretariato per la Marina ebbe sede prima a Belluno, poi a Vicenza poi a Montecchio M.

 

ll sottosegretariato per la Aeronautica ebbe sede prima a Bellagio poi a Milano

 

Gli Uffici di Camera e Senato

Sia la Camera che il Senato erano stati, praticamente, sciolti dal governo Badoglio.

 Durante la R.S.I. si pensò più volte di convocare la Camera (il Senato era di nomina regia), ma ciò non fu mai fatto per varie ragioni.

 Tuttavia gli uffici di Camera e Senato furono trasferiti da Roma a Venezia e l’On. Araldo Di Crollalanza fu nominato Commissario Governativo per Camera e Senato, con rango di Ministro. In questo suo ruolo egli elaborò un progetto di Costituzione e compilò un prezioso Schedario di tutte le leggi emanate e progettate dalla R.S.I.