DALLE FORESTE GALERE DELLA MIA PATRIA
Il Diario dal carcere
di Luciano Franceschi, nome storico
dell' indipendentismo veneto. Scritto in condizioni disagevoli, nel carcere di
massima sicurezza di Padova, è un documento eccezionale sulla condizione carceraria
in Italia e sui processi politici in corso nel " bel paese".
Il libro è edito a cura
di Viviana Cattani, presidente del parlamento veneto indipendente e della
associazione Veneteka di Venezia.
Sue anche le note di carattere storico
culturale che arricchiscono il testo. Le note di carattere giuridico sono
invece dell' avvocato Edoardo Longo, il solo legale che volle difendere
Franceschi al processo di Padova, quando voleva ricusare i giudici che lo
processavano, in nome del diritto storico del Veneto all' indipendenza e
contestare la legittimità a giudicare dello Stato italiano .
Un libro eccezionale, da leggere come un
romanzo.
Link
ufficiale del libro :
" ANONIMA ESTORSIONI", OVVERO L' INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL DELINQUERE
“ Non è la commissione di una violazione deontologica che fa scatenare il meccanismo perverso dei processi disciplinari dei consiglio degli ordini forensi, ma il porsi contro questi centri di potere. Io purtroppo conosco questo meccanismo stritolatore”.
( avvocato Federico Ariis, davanti al tribunale di Pordenone )
“ Nelle vostre mani la giustizia è diventata veleno,
con le vostre sentenze calpestate i diritti delle genti.
Voi odiate chi in Tribunale vi accusa di ingiustizia e dice la verità.
Voi tormentate l’ uomo giusto,
accettate ricompense illecite
e impedite ai poveri di ottenere giustizia in Tribunale”.
( La Sacra Bibbia, Libro di Amos).
Cominciamo con il dire che “ Anonima estorsioni” non è un libro contro
gli avvocati, anzi. Esso è in buona sostanza composto da dichiarazioni
testimoniali autentiche proprio di avvocati.
Si tratta di dichiarazioni testimoniali autentiche di vittime delle
prevaricazioni corporative delle cricche che controllano l’ avvocatura e
reprimono l’ attività professionale di avvocati che “ disturbano “ gli
appetiti gastrici dei comitati di affari che dominano l’ avvocatura e il
mondo giudiziario stesso.
Questo libro vuole colpire le cupole mafiose che dominano e controllano
l’ avvocatura, rendendola un docile strumento dei poteri forti e della
lobby giudiziaria.
Queste cupole sono i consigli degli ordini di categoria e il loro mafioso concetto di giustizia .
Questi organismi, costituiti durante l’ epoca fascista , sopravvivono
ancor oggi – con il loro arcaico bagaglio di norme irrispettose dei
diritti primari dell’ individuo – perché sono un utile strumento della
lobby giudiziaria e dei poteri forti per poter reprimere – attraverso un
abuso sistematico dello strumento disciplinare forgiato in epoca
fascista e supportato da autentici tribunali speciali quali sono quelli
di categoria e attraverso la compiaciuta connivenza dell’ ambiente
giudiziario più retrivo, forcaiolo ed illiberale – gli avvocati
politically incorrects e sgraditi alla lobby giudiziaria che adora solo
gli avvocati yes – men ,che non disturbino i loro deliri di controllo
sociale attraverso la repressione penale incontrollata, deriva
totalitaria attuale della magistratura italiana.
Nazioni estremamente civili e di lunga tradizione di rispetto dei
diritti civili ( ad esempio l’ Inghilterra e gli Stati Uniti d’ America )
non conoscono questi fossili a mezza via fra un tribunale speciale e
una caricatura – in peggio – della attuale inquisizione giudiziaria.
Non è difficile intuirlo…. difficile è documentarlo, dato il sistema di
ritorsione prevaricatoria di queste cupole che, non dimentichiamo, si
avvalgono della compiaciuta solidarietà delle lobby giudiziarie più
socialmente perniciose, arroganti e manettare….
Ma il sottoscritto ha proprio voluto documentare questo purulento mondo
di illegalità mafiose e corporative che alligna all’ ombra delle toghe
giudiziarie.
Sarebbe stato troppo facile scrivere un dotto e cavilloso saggio sull’
uso distorto dei procedimenti disciplinari forensi per spiegare come
essi siano solo degli strumenti per regolare il potere mafioso degli
affari delle sporca avvocatura italiana.
Sarebbe stato anche perfettamente inutile al fine di far comprendere
come questi procedimenti disciplinari non colpiscano quasi mai gli
avvocati corrotti e disonesti , ma puniscano solo gli avversari e/o
concorrenti scomodi delle logge di potere del mondo forense, nonché gli
avvocati garantisti che si mettono di mezzo ai piani repressivi della
magistratura penale politicamente allineata o più collusa con gruppi di
potere territoriale.
Discettare di norme e spiegare la loro scorretta applicazione sarebbe
stato un lavoro utile forse per qualche topo di biblioteca giuridica, ma
non avrebbe reso visibile questo fenomeno di corruttela forense.
Infatti, molto colleghi che sapevano che mi stavo impegnando in questi
libri di denuncia, dopo Toghe e forchette, mi volevano suggerire proprio
questo modo cavilloso di affrontare ed esporre il problema.
Non sono caduto nella trappola, bensì sia un profondo conoscitore di
questi perversi meccanismi di illegalità, per averli provati sulla mia
pelle per oltre vent’ anni….
Ho seguito invece l’ insegnamento del compianto prof. Signorelli, grande
divulgatore del problema della malagiustizia in Italia, e vittima lui
stesso di questo efferato cancro del sistema.
Mi spiegava il professore, quando iniziai nel 1995 a collaborare alla
sua rivista Giustizia Giusta diventandone un referente, che valeva molto
di più l’ esposizione di caso pratico di malagiustizia che non la
spiegazione dei meccanismi astratti con cui l’ ingiustizia si compie e
perpetra.
Aveva perfettamente ragione. Così sono andato negli anni a cercare casi
di malagiustizia forense per comporre questo libro, che è in sostanza ,
una antologia di casi concreti, narrati in prima persona dai
protagonisti.
Avevo, purtroppo, molto materiale che riguardava il sottoscritto, ma ho
cercato di attingere il meno possibile al repertorio delle ingiustizie
subite, per non essere accusato di protagonismo ( ?) e ho egualmente
cercato nel vasto mondo delle illegalità giudiziarie e forensi casi che
coinvolgessero altri professionisti, per dare più ariosità al lavoro.
E molti altri non sono venuti a galla perché gli avvocati sono riottosi a
render pubbliche queste loro traversie, sovente molto dolorose
umanamente, perché nell’ arido e mercantile mondo dell’ avvocatura
render note queste vicende avrebbe potuto recar loro un danno all’
immagine professionale, o, addirittura, avrebbe potuto esporli a
ritorsioni, anche molto pesanti.
Se la seconda preoccupazione è vera e sensata , la prima è solo una
preoccupazione molto umana, ma non fondata : per chi non ha nulla da
nascondere, render noto di esser stato vittima di una operazione di
malagiustizia, non è un ‘ onta, ma un onore.
Non ne può discendere un danno né alla propria immagine, né al proprio
lavoro, anzi, può essere d’ aiuto perché nel futuro questi linciaggi
mafiosi non abbiano più a verificarsi.
Del resto, molte vittime di questi linciaggi su commissione vengono
anche diffamati dai loro aggressori sui media ( come è capitato
abbondantemente al sottoscritto), per cui , ormai, il danno alla
immagine e alla riservatezza è stato fatto e render pubblica la verità
di contro alla menzogna degli affaristi degli ordini forensi è un atto
che rende giustizia alla loro vittime.
Ve ne sono anche molti altri che nel tempo si sono accumulati e di cui
sono stato informato, ma che non troverete in questo volume solo per
esigenze editoriali di andare in stampa entro quest’ anno.
Penso, per esempio, alla vicenda di un consulente del tribunale della
mia città, noto e stimato imprenditore, entrato in disgrazia agli occhi
delle cricche forensi, da esse denunciato per una vicenda futile ed
infondata, il cui giudizio venne assegnato ad un giudice non togato
amico fraterno di un pezzo grosso del consiglio dell’ ordine forense ,
giudice che fece di tutto per compiacere l’ amico e condannare il
malcapitato.
Penso al caso con cui un membro dell’ ordine forense tentava la
corruzione di un testimone ( tentativo rimasto registrato durante una
consulenza telefonica…) : alla denuncia penale che ne seguì, seguì anche
una rapida archiviazione da parte di un pubblico ministero amico della
cricca…..
Troverà senz’ altro spazio in una futura edizione, attraverso la penna della vittima e dei documenti che conserva, ma fin d’ora merita un accenno.
Si tratta della vicenda di un avvocato aggredito dal consiglio dell’ ordine della sua città per scalzarlo da una difesa politica che risultava particolarmente indigesta ai poteri forti della sua città, e in particolare alla nota lobby che non esiste…
Pur di arrivare a togliersi di torno lo scomodo collega , l’ ordine degli avvocati gli ordì una denuncia penale insensata e , tramite caudatari, avvicinò il cliente dell’ avvocato e , con minacce dallo spessore mafioso, lo convinsero ad abbandonare il suo legale , pena grosse ritorsioni economiche su di lui e della sua famiglia....
La vicenda è gravissima e non è ancora giunta a conclusione, ma ricalca un metodo estorsivo – criminale che è ampiamente illustrato e documentato nelle pagine di questo libro.
Alcune parole più da vicino sulla impostazione di questo libro per aiutare il lettore a dipanarsi in questi gironi infernali di orrori, abiezioni, crimini e autentiche efferatezze morali.
Tutte le dichiarazioni testimoniali che compongono questo libro sono rigorosamente autentiche, nel senso che narrano episodi e vicende realmente accadute.
Per molto tempo mi sono arrovellato su come conciliare assoluta verità
delle dichiarazioni testimoniali raggiunte e loro pubblicazione al
sicuro da facili ritorsioni tramite querele da parte dei soggetti ivi
descritti.
Ha poca importanza che i fatti fossero vero e vi fossero testimoni
pronti a ripeterli in tribunale , ma l’ apertura di un procedimento
penale a carico è sempre sgradevole a prescindere dal fatto che poi l’
esito è favorevole, se il processo non viene assegnato a qualche
galantuomo in affari con la cricca forense….
Del resto, l’ obiettivo di questa raccolta non era certo
collezionistico, ma di rendere pubblico questo malaffare, che mi aveva
anche violentemente colpito in prima persona, fin dai primi anni ’90.
Sapevo che gli ambienti forensi erano in stato di perenne allerta per
via di questo libro : negli anni ‘ 90 talune di queste dichiarazioni
circolarono negli ambienti di Pordenone come samizdat semi-clandestino
, successivamente altre vennero pubblicate sui miei blog e, a metà
degli anni 2000, taluni di questi testimoni vennero da me convocati in
tribunale e resero sotto giuramento le stesse dichiarazioni.
Io comunque non avevo fretta di pubblicare questo volume perché volevo
raccogliere sempre più documentazione e, potendolo fare solo lei ritagli
di tempo, il tempo scorreva, scorreva, e questo mio libro finiva sempre
di più ad assomigliare alla tela di Penelope…
Alla fine, dopo l’ esperimento della pubblicazione sui blog grazie alla
rivoluzione informatica degli anni 2000 , ho trovato la formula giusta
per contemperare dovere di verità ( mio principale interesse, perché la
verità conferma la mia tesi ) , necessità di cautela da morsi del
serpente in toga e anche … necessità letteraria di non pubblicare solo
aridi verbali di tipo giudiziario.
Così, a fronte delle dichiarazioni testimoniali resemi, con il consenso
dei testimoni, ho stilato una versione letteraria delle stesse, dove ho
cambiato completamente i nomi dei protagonisti , ho modificato vari
particolari secondari delle vicende, conservandone i soli fatti salienti
( le dinamiche delle truffe, dei ricatti e delle estorsioni forensi ) e
ho aggiunto passaggi di tipo letterario, per catturare l ‘ attenzione
del Lettore. Questo genere di passaggi , necessari per la trasposizione
antologica delle dichiarazioni , è opera chiaramente della mia penna, ma
non il testo centrale e documentale che è assolutamente veridico.
Alla fine sono emersi vari capitoli, ciascuno con una vicenda a sé. Non so se dal punto di vista letterario essi risulteranno gradevoli, ma è certo che sono interessanti, per il marciume, quasi demoniaco, che denunciano e che è tutto assolutamente vero.
Che, poi, i protagonisti di queste sordide vicenda non si possano riconoscere in esse, è molto utile sotto il profilo legale, ed è anche del tutto indifferente.
Infatti, le vicende qui narrate assurgono ad archetipi di condotte
scandalose e criminali delle toghe dell’ avvocatura di regime e poco
importa che sia stato tizio o caio a porle in essere.
E’ sopravvissuta una loro vittima ( il sottoscritto ) che consegna a tutti il ricordo di questa avvocatura indegna di un paese civile.
Avvocatura che, al di là dei suoi singoli esponenti, è ancora ben viva e delinque gioiosamente anche oggi.
Un ultimo appunto per il Lettore.
Fra un capitolo e l’ altro di questo libro, ho inserito delle documentazioni tutte particolare.
Si tratta di documenti autentici che ricordano altre vicende simili a quelle trattate in questo libro, ma diverse, e che sono state esposte negli altri libri che io ho dedicato all’ argomento.
Questi documenti sono altre dichiarazioni testimoniali originale, articoli di stampa, Lettere molto significative , interpellanze svolte in Senato dall’ onorevole Antonio Serena che negli anni ’90 segnalava inutilmente questi scandali nelle aule parlamentari.
E’ particolarmente interessante La interpellanza dell’ Onorevole
Brigandì della Lega Nord che riporto nel libro, perché mette colpisce
il perno dell’ uso illegale dello strumento disciplinare.
Mi riferisco al vezzo criminale di molti consigli degli ordini infarciti
di politicanti i quali, qualora qualche collega a loro avverso possa
essergli di un certo fastidio in ambito politico a loro o alle loro
lobbies di riferimento , tentano ( riuscendoci ) di farlo fuori
attraverso processi disciplinari insensati da lo loro stessi istruiti e
giudicati. Con condanne micidiali finali.
E’ esattamente quanto è successo al sottoscritto, aggredito per queste
ragioni da un consiglio dell’ ordine i cui componenti erano tutti
politicamente schierati ed attivissimi , oltre che aggredito da costoro
su incarico di settori della magistratura, in quanto avvocato poco
accomodante.
Questi documenti sono già stati in parte pubblicati in altri miei libri ,
in parte sono inediti, ma li ho tutti raccolti qui perché sono altre
voci e altri documenti che danno spessore a questo atto di accusa nei
confronti della corruzione dell’ avvocatura di regime.
Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato a questo volume rendendo le
loro testimonianze aiutandomi così anche a sopportare meglio il peso di
una persecuzione personale da me subita per oltre vent’ anni, nella più
totale indifferenza del mondo forense e giudiziario della mia
sfortunata città, che meriterebbe dei protagonisti del mondo della
giustizia migliori.
E più onesti.
Avvocato Edoardo Longo
338.1637425
longolegal@libero.it
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