Referendum ed
ingerenze esterne
di Clemente Mario
Pansa
Presto
gli italiani saranno chiamati ad esprimersi, con un referendum, sulla riforma –
o presunta tale – della Costituzione della Repubblica Italiana. Ripeto:
Costituzione della Repubblica Italiana!
I cittadini elettori
devono esprimersi con un «SI» se favorevoli alla riforma o con un «NO» se
contrari.
Una riforma di tale
specie, è più che ovvio riguardi gli affari interni di un Paese e, in ogni caso,
qualsiasi tipo di votazione, è affare interno di un Paese.
Detto questo, non
sono, in alcun modo, tollerate ingerenze o suggerimenti esterni su come il voto
debba essere orientato.
Inopportuno quanto
mai, quindi, l’intervento a gamba tesa dell’ambasciatore USA in Italia, John
Phillips, intervento che ha più il suono di un ricatto piuttosto che
l’espressione del proprio pensiero.
Sostanzialmente il
“fenomeno” in questione dice che le aziende americane, se dovesse vincere il
«NO», potrebbero anche non investire più in Italia.
E se non è questo un
ricatto, qualcuno può spiegarmi, invece, cos’è?
Il povero
ambasciatore ha già tanti problemi nel suo paese: Trump che sopravanza, la
Clinton in discesa libera nei consensi… che si occupi di questo e lasci stare le
vicende politiche interne di una Nazione che, benché abbia ceduto buona parte
della sua sovranità a USA, Germania, Francia…, ha ancora il diritto ed il dovere
di far decidere al suo popolo cambiamenti importanti e radicali del proprio
assetto politico modificando o no la Costituzione.
E come se tutto ciò
non bastasse, si infila nella “questione” referendum, anche l’agenzia di rating
Fitch.
Molto singolare,
inopportuno e sconcertante la sua dichiarazione: «Se prevalesse il NO, la
vedremmo come uno choc negativo per l’economia e il merito del credito
italiano.»
Dire di essere
disgustati da queste prepotenti invasioni di campo, è usare un eufemismo.
Quello che, però,
oltre ad indignare, preoccupala maggior parte dei cittadini Italiani è il
silenzio assordante delle alte cariche dello Stato.
È probabile che alle
alte cariche abbia fatto “piacere” essere stati supportati dai colonizzatori
d’oltre Oceano, ma non devono dimenticare le «alte cariche dello stato» che la
Costituzione non è stata ancora cambiata e prima ancora di affidare
ufficialmente e completamente il Paese nelle mani dei colonizzatori, hanno il
sacrosanto dovere di intervenire perché costoro chiedano immediatamente scusa
agli Italiani per la loro ingerenza e che la smettano di intimorire gli elettori
con ricatti nemmeno tanto velati e dire loro come debba essere indirizzato il
voto.
A tale proposito, è
bene ricordare alle «alte cariche dello stato» che tra i principî più importanti
del Diritto Pubblico Internazionale che regolano la coesistenza pacifica tra gli
Stati, vi è la Sovranità (peraltro sancita dall’art. 1 comma 2 della NON ANCORA
MODIFICATA Costituzione della Repubblica Italiana) e la non ingerenza negli
affari interni di altri membri della comunità internazionale.
Tali principî vennero
sanciti nello Statuto delle Nazioni Unite nel 1945.
Poiché repetita
iuvant, è il caso di ricordare alle «alte cariche dello stato» che il principio
di non ingerenza negli affari interni di un Paese, nasce dalla Sovranità del
Paese stesso e che tale principio è stato ripreso e ripetuto, ad Helsinki nel
1975, nell’Atto finale della CSCE [Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione
in Europa].
Se le «alte cariche
dello stato» avessero speso solo una minima parte delle parole che vomitano
sulla immigrazione, su una integrazione che non ci sarà mai, sulla pelosa
solidarietà, ma solo nei confronti degli immigrati, dimenticando i bisogni degli
italiani, sulla pericolosa quanto inopportuna interferenza nei nostri affari da
parte di elementi stranieri, forse avrebbero riacquistato dal popolo quel poco
di credibilità che è loro rimasto, ma invece, hanno preferito il silenzio,
dimostrando ancora una volta, caso mai ce ne fosse stata la necessità, il loro
completo ed assoluto asservimento agli Stati Uniti e confermando, così, la loro
fedeltà, la loro devozione e la loro ubbidienza al colonizzatore del 1945!
Che vergogna!
Ma il Popolo Italiano
confida di poter fare piazza pulita di questo servilismo sciocco, votando
compatti un bel «NO» al prossimo referendum, con buona pace dei vari renzi,
napolitano, boldrini, grasso, boschi, verdini … (il minuscolo non è un errore!)
e tutti quelli che non vedono l’ora di fare ufficialmente di questo Paese terra
di conquista da parte di orde di invasori che di già spadroneggiano senza
sottostare minimamente alle nostre regole.
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