.
PONZA : LA FRECCIA INDICA LA CASA IN CUI ERA SEGREGATO MUSSOLINI
DA SINISTRA GLI AUTORI DIRETTI DELL'
ARRESTO DI MUSSOLINI : IL DUCA PIETRO ACQUARONE, IL GENERALE CERICA, IL
COLONNELLO FRIGNANI,
IL CAPITANO AVERSA E IL QUESTORE MORAZZINI.
ACQUARONE, MINISTRO DELLA REAL CASA, ORGANIZZA INSIEME A CERICA
E A MOMORAZZINI LA CATTURA DI MUSSOLINI;
FRIGNANI E AVERSA LA EFFETTUANO MATERIALMENTE.
IL TRADIMENTO PORTATO CONTRO I NOSTRI COMBATTENTI E CONTRO TUTTA LA
CONDOTTA DELLE OPERAZIONI MILITARI ITALIANE NEL MEDITERRANEO SFOCIAVA NEL COLPO
DI STATO DEL 25 LUGLIO 1943, CHE CONSENTIVA AI TRADITORI DI IMPADRONIRSI DELLE
MASSIME LEVE DEL POTERE E DI ARRIVARE ALLA RESA SENZA CONDIZIONI PER L’ ITALIA,
E AL SUO PASSAGGIO NEL CAMPO NEMICO.
DA TEMPO, NEGLI STESSI AMBIENTI NEI QUALI IL TRADIMENTO AVEVA ALLIGNATO
ED ERA STATO “COPERTO”, SI ANDAVA
COMPLOTTANDO PER IL ROVESCIAMENTO DEL REGIME; QUESTI AMBIENTI ERANO LA CASA
REGNANTE, UN GRUPPO DI GENERALI FACENTE CAPO A BADOGLIO E AD AMBROSIO, ED
ESPONENTI DELLA CLASSE POLITICA POSTFASCISTA CAPEGGIATO DA IVANO BONOMI.
IL VOTO SFAVOREVOLE A MUSSOLINI DA PARTE DELLA MAGGIORANZA DEI MEMBRI
DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO NELLA SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1943, CONVINCEVA I
CONGIURATI CHE ERA GIIUNTO IL MOMENTO DI EFFETTUARE IL COLPO DI STATO .
RECATOSI ALLA RESIDENZA PRIVATA DEL RE, A VILLA SAVOIA, PER CHIEDERE AL
SOVRANO PIU’ AMPI POTERI CHE GLI CONSENTISSERO DI RIPRENGERE ENERGICAMENTE LA
PARTICOLARE SITUAZIONE ITALIANA, MUSSOLINI,
APPRENDEVA DA VITTORIO EMANUELE LA SUA SOSTITUZIONE CON IL MARESCIALLO
BADOGLIO, E ALL’ USCITA DELLA VILLA VENIVA ARRESTATO, SOTTO IL PRETESTO DELLA
PROTEZIONE DA “REAZIONI” DA PARTE DELLA POPOLAZIONE.
LA LUNGA GUERRA E IL SUO ESITO SFORTUNATO AVEVA MUTATO LO STATO D’
ANIMO DI UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE. INIZIA LA CACCIA AI FASCI E ALLE LAPIDI,
NELLA STUPIDA SPERANZA DI POTER COSI’ CANCELLARE VENTI ANNI DI STORIA ITALIANA.
LA NOTIZIA DELL’ ARRESTO DI MUSSOLINI FU MANTENUTA SEGRETA IN ITALIA,
E SEGRETO ERA IL LUOGO DOVE IL CAPO DEL FASCISMO ERA CUSTODITO, PER EVITARE
COLPI DI MANO DA PARTE DEI FASCISTI O DEI TEDESCHI, CON L’ INTENTO DI
LIBERARLO.
DOPO POCHE ORE DAL SUO ARRESTO, MUSSOLINI VENIVA IMBARCATO SULLA
CORVETTA “PERSEFONE”, SCORTATO DALL’ AMMIRAGLIO MAUGERI E DALL’ ISPETTORE
GENERALE DI POLIZIA POLITO, FINO ALL’ ISOLA DI PONZA, GIA’ LUOGO DI
INTERNAMENTO DI DETENUTI POLITICI ANTIFASCISTI E DI CAPI DI RIBELLI ABISSINI.
IL 7 AGOSTO , IL CAPO DEL FASCISMO VENIVA TRASFERITO ALLA MADDALENA,
SUL CACCIATORPEDINIERE “FR 22” (L’ EX FRANCESE "PANTHERE”).
DALLA MADDALENA, AVENDO SENTORE DI UN TENTATIVO TEDESCO DI LIBERAZIONE
DEL DUCE CHE STAVA PER ESSERE POSTO IN ATTO, BADOGLIO TRASFERIVA MUSSOLINI AL
GRAN SASSO , IN LUOGO MENO ACCESSIBILE.
DURANTE UNA SOSTA NEL TRASFERIMENTO ALL’ AEREOPORTO DI BRACCIANO, UN
CAPITANO DELL’ “ARIETE” CON ALCUNI SOLDATI TENTAVA DI LIBERARE MUSSOLINI, MA
GIUNGEVA TARDI PER POCHI MINUTI.
INTANTO PROPRIO CON L’ ACCUSA DI COMPLOTTARE CONTRO IL GOVERNO E DI
PREPARARE LA LIBERAZIONE DEL DUCE, BADOGLIO FACEVA ARRESTARE MOLTI FASCISTI RITENUTI “PERICOLOSI”.
IL PIU’ “PERICOLOSO” DI TUTTI, ETTORE MUTI, EROE LEGGENDARIO DI CENTO BATTAGLIE, DECORATO CON UNA MEDAGLIA D' ORO, DIECI D' ARGENTO, QUATTRO DI BRONZO E CINQUE CROCI DI GUERRA, VENIVA ADDIRITTURA ASSINATO IL 24 AGOSTO.
IL PIU’ “PERICOLOSO” DI TUTTI, ETTORE MUTI, EROE LEGGENDARIO DI CENTO BATTAGLIE, DECORATO CON UNA MEDAGLIA D' ORO, DIECI D' ARGENTO, QUATTRO DI BRONZO E CINQUE CROCI DI GUERRA, VENIVA ADDIRITTURA ASSINATO IL 24 AGOSTO.
IL 12 SETTEMBRE ALIANTI TEDESCHI TRASPORANTI LE TRUPPE SPECIALI DI UN
REPARTO DI PARACADUTISTI TEDESCHI GUIDATI DAL MAGGIORE OTTO SKORZENY ,
ATTERRAVANO A CAMPO IMPERATORE.
FRA LA SORPRESA DEI CARABINIERI DI GUARDIA CHE NON FECERO IN TEMPO A
TENTARE ALCUNA REAZIONE, GLI UOMINI DI SKORZENY IRROMPEVANO NELL’ ALBERGO,
RAGGIUNGENDO LA STANZA DI MUSSOLINI, DISARMANDO LA SCORTA E ASSICURANDO L’
INCOLUMITA’ DEL CAPO DEL FASCISMO.
MUSSOLINI E SKORZENY PRENDEVANO POSTO SU UN PICCOLO AEREO “CICOGNA”
APPRESTANDOSI A DECOLLARE, AIUTATI DAI TEDESCHI E DAGLI STESSI CARABINIERI
ITALIANI CHE AVEVANO SUBITO FRATERNIZZATO CON I LIBERATORI E FESTEGGIARONO
MUSSOLINI.
IL DECOLLO FU PARTICOLARMENTE DRAMMATICO PERCHE’ LA BREVE PISTA ERA INSUFFICIENTE, SPECIE PER UN APPARECCHIO COSI’ PICCOLO E SOVRACCARICO.
IL DECOLLO FU PARTICOLARMENTE DRAMMATICO PERCHE’ LA BREVE PISTA ERA INSUFFICIENTE, SPECIE PER UN APPARECCHIO COSI’ PICCOLO E SOVRACCARICO.
LA “CICOGNA” PERCORSO IL PICCOLO
SPAZIO, FINIVA NEL BURRONE PERDENDO QUOTA, MA POI SI RIPRENDEVA, SI ALLONTANAVA
E RAGGIUNGEVA UNA BASE AEREA TEDESCA.
DA QUI MUSSOLINI PASSAVA SU UN TRIMOTORE “JU 52” CHE LO PORTAVA A
MONACO.
DOPO LA SUA LIBERAZIONE BENITO MUSSOLINI RIPRENDEVA LA GUIDA DEL
FASCISMO ITALIANO E QUINDI FORMAVA UN NUOVO GOVERNO, CHE PONEVA COME SUO PRIMO
OBBIETTIVO LA RIPRESA DEI COMVBATTIMENTI A FIANCO DEGLI ALLEATI TEDESCHI E LA
LOTTA A FONDO PER RISCATTARE L’ ONORE DELLA BANDIERA ITALIANA, MACCHIATA DAL
TRADIMENTO DI BADOGLIO E DEI SUOI COMPLICI.
A FIANCO DI MUSSOLINI ACCORREVA IL MARESCIALLO RODOLFO GRAZIANI, FIGURA
MILITARE DI GRANDE PRESTIGIO, CHE CON LA SUA SOLA PRESENZA, RACCOGLIEVA SOTTO
LE BANDIERE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA DECINE E DECINE DI MIGLIAIA DI
VALOROSI COMBATTENTI.
IL MARESCIALLO GRAZIANI PARLA AGLI UFFICIALI DEL PRESIDIO DI ROMA
IL 1 OTTOBRE 1943 AL TEATRO ADRIANO DI ROMA
SOTTO LA GUIDA DEL MARESCIALLO GRAZIANI, NASCEVANO LE FORZE ARMATE
DELLA R.S.I. FINO DAI PRIMISSIMI GIORNI, MIGLIAIA DI VOLONTARI
ACCORSERO ALLE CASERME, RIVESTENDO IL GLORIOSO GRIGIOVERDE, DOPO L'
IGNOBILE PARENTESI DELL' 8 SETTEMBRE. I VOLONTARI SI AGGIUNGEVANO ALLE
UNITA' CHE ERANO RIMASTE IN ARMI ANCHE NEI GIORNI OSCURI, COME LA
"DECIMA FLOTTIGLIA MAS", I REPARTI DELLA MILIZIA, IL REGGIMENTO
PARACADUTISTI "NEMBO", BERSAGLIERI E ALTRE SPECIALITA'. IN BREVE, QUELLE
POCHE UNITA' DIVENTARONO UN ESERCITO, DISCIPLINATO, FORNITO DI ELEVATO
SPIRITO COMBATTIVO, CHE DAVA PROVA DEL SUO VALORE SU TUTTI I FRONTI ED
ANCHE NELLA TRAGICA LOTTA CIVILE NEL PAESE, PER GARANTIRE LA SICUREZZA
DELLE LINEE DI COMUNICAZIONE CHE ERANO AL FRONTE. LA MILIZIA CHE NON SI
ERA DISSOLTA E CHE AVEVA ADERITO ALLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA, NELLA
SUA QUASI TOTALITA', ASSUMEVA LA NUOVA DENOMINAZIONE DI GUARDIA
NAZIONALE REPUBBLICANA (GNR) ED ERA POSTA AGLI ORDINI DI RENATO RICCI.
IL GOVERNO DELLA R.S.I. NOMINATO L 23 SETTEMBRE 1943
Da sinistra a destra e dall' alto in basso : A.
TRINGALI CASANOVA (ministro della giustizia), FERNAQNDO MEZZASOMA
(cultura popolare), DOMENICO PELLEGRINI GIAMPIERO (finanze), CARLO
ALBERTO BIGGINI (educazione nazionale), SILVIO GAY (economia
corporativa), GUIDO BUFFARINI GUIDI (interni), EDOARDO MORONI
(agricoltura), GIUSEPPE PEVERELLI (lavori pubblici), DOMENICO
ARCIDIACONO (comunicazioni), ALESSANDRO PAVOLINI (segretario del Partito
Fascista Repubblicano), FRANCESCO MARIA BARRACU (sottosegretario alla
presidenza del consiglio), SERAFINO MAZZOLINI (esteri), Ammiraglio
ANTONIO LEGNANI (marina), Colonnello CARLO BOTTO (aereonautica), RENATO
RICCI (Comandante Generale della Guardia Nazionale Repubblicana),
Generale ARCHIMEDE MISCHI (comandante dei Carabinieri), Generale GASTONE
GAMBARA (capo si Stato Maggiore dell' Esercito), TULIO TAMBURINI (capo
della polizia)
IL PROCLAMA DI BADOGLIO AGLI ITALIANI DICE:
"...LA GUERRA CONTINUA...L' ITALIA MANTIENE FEDE ALLA PAROLA DATA..."
L' ULTIMO NUMERO DEL "POPOLO D' ITALIA" IL 26 LUGLIO 1943
28 LUGLIO 1943 - PALAZZO VENEZIA CHIUSO E ABBANDONATO
SONO GIA' STATI RIMOSSI I DUE FASCI DALLO STORICO BALCONE
LA TESSERA ANNONARIA DI PONZA AL "DETENUTO" MUSSOLINI
LETTERA DI MUSSOLINI AL PARROCO DI PONZA
LETTERA DI MUSSOLINI AL PARROCO DI PONZA
Ponza, 5 agosto 1943
Molto reverendo,
Sabato 7, ricorre il secondo annuale della
morte di mio figlio Bruno, caduto nel cielo di Pisa. Vi prego di celebrare una
Messa in suffragio della sua anima. Vi accludo mille lire di cui disporrete nel
modo più conveniente. Desidero farvi dono del libro di Giuseppe Ricciotti, che
ho finito di leggere in questi giorni: La vita di Gesù Cristo. E’ un libro
esaltante che si legge davvero tutto d’un fiato. E’ un libro dove scienza
storica, religione, poesia sono fusi mirabilmente insieme. Coll’opera del
Ricciotti, l’Italia raggiunse, forse, un altro primato.
Vi mando il mio cordiale saluto.
Mussolini
Nessun commento:
Posta un commento