Blog politicamente scorretto contro la dittatura del pensiero unico, coordinato dall' avvocato Edoardo Longo.
L' ULTIMO CONCERTO DELL' OCCIDENTE
Observer.
La strage di Parigi ha
portato nelle nostre città il “terrorismo
diffuso”: non si colpisce più una
stazione, un aereo , un luogo particolarmente simbolico, un nemico ideologico o
religioso. I terroristi vanno per strada, armi alla mano, sparano ai
ristoranti, entrano in un teatro e sparano al pubblico. La polizia è apparsa
impreparata, intervenendo solo dopo decine di minuti: magari pensavano che si
trattasse di una crisi di ostaggi, non di una massacro. La morte va per strada
e bussa alle vite delle persone normali …
Questa minaccia si
nutre della tranquillità a cui ci eravamo abituati e della tolleranza, oltre il
limite della debolezza. Abbiamo paura di affermare i nostri valori umani,
personali e religiosi , quegli stessi
che han reso grande l’Europa nel passato. Basta ricordare il vergognoso caso
della scolaresca a cui è stato impedita la visita alla mostra di arte
religiosa, che sarà religiosa ma è prima di tutto un’arte: come se potesse
essere scandaloso imparare, vedere il bello, che poi può esserci in una opera
pittorica o scultorea.
La strage francese
insegna che, quando non si ha più il coraggio di affermare la propria identità
gli altri si sentono autorizzati ad annientarti: del resto se non sei nessuno,
hai paura delle tue radici e dei tuoi valori, sei un nulla a cui chiunque
violento può togliere la vita.
Coloro che vogliono
ridurci al nulla, vogliono mettere a tacere il nostro essere, che vogliono
l’accoglienza “senza se e senza ma” per poter cancellare ciò che la storia ha
reso l’Europa, sono taciti correi di chi porta le armi.
Ciò premesso , come è
possibile rispondere ad una minaccia che può avverarsi per strada o in
qualsiasi luogo urbano, in qualsiasi momento? Pensare che servizi segreti o
forze dell’ordine possano essere presenti in ogni luogo in qualsiasi momento è
stupidamente utopistico: per dare un’idea un servizio continuo di guardia ad
una singola posizione richiede il servizio di 25 poliziotti. Questo tipo di
servizio non può essere garantito a nessuna città del mondo.
Una soluzione già
utilizzata in passato è quella di armare i cittadini, o almeno una parte selezionata degli
stessi. Se anche solo il 3% del pubblico presente al teatro Bataclan avesse
avuto uno strumento per autodifesa, la carneficina sarebbe stata molto più limitata,
e non prolungata per decine di minuti, come in una mattanza di animali in stile halal
o kosher.
Appare una pretesa
utopistica e pericolosa?
Non è vero, si tratta
di una esperienza già diffusa senza tragedie nell’ Occidente.
Nel XIX secolo erano diffuse,
in tutta Europa, le “Società di tiro”,
sovvenzionate dai singoli stati nazionali, dove era possibile esercitarsi
all’uso delle armi, soprattutto in vista di eventi bellici. Non sarebbe quindi
possibile selezionare un 3-5% della popolazione che, su base volontaria e
selezionata, si addestrasse all’uso
delle armi e fosse autorizzata a detenerla in pubblico ?
Preferite forse essere
in balia di qualsiasi Jihadista tornato con un prurito alle mani dalla Siria ?
O pensate che realmente lo stato possa assumere sufficienti forze dell’ordine ?
Non fatevi fuorviare
dai buonisti di casa nostra, da quelli che vi dicono Tanto a noi non capiterà”.
quelli del “Non disturbiamoli, così non ci faranno niente ” (come se i
poveretti che passavano un venerdì al ristorante fossero tutti degli estremisti
antislamici..), del “Tolleriamo, noi siamo tolleranti, noi accettiamo tutti”.
Non credete alle loro vane parole. Le strade dell’ inferno sono lastricate di
buone intenzioni…
I buonisti e la loro
ideologia immigrazionista e multiculturale l’ inferno lo hanno già preparato,
per i nostri figli : a furia di imbarcare sulla nave Europa milioni di
persone provenienti dalle plaghe in cui
noi veniamo odiati da mane a sera ( con o senza urla di muezzin..) abbiamo
creato, anche in Italia, una società parallela che ci odia e vuole soppiantarci
: c’è L’ Italia normale, quella degli Italiani, e c’è una Italia parallela alla
prima, che facciamo finta di non vedere, ma che oggi è già composta da quasi DUE MILIONI
di persone : è l’ Italia degli immigrati ( regolari o no) , dove non esistono
leggi, non esistono doveri, dove la polizia non si addentra, dove vige la
illegalità sistematica dei “ clan etnici” o religiosi. Dove anche chi non è
islamico o arabo o pakistano , si nutre di odio verso l’ occidente e la sua
identità e ne agogna la distruzione, dove questi sentimenti si potenziano
vicendevolmente e crescono a livello esponenziale, man mano che la crisi
occidentale aumenta e man mano che cresce il delirio “ multiculturale”.
E’
l’ Italia dei
quartieri e delle periferie degradate, dove avvengono crimini tribali,
omicidi, stupri, violenze di ogni genere, dove vige la poligamia
islamica e pagana, dove scorrazzano i Rom, dove regna
ogni traffico - di droga e di uomini - e dove si effonde ogni miseria
umana e
morale. E’ l’ Italia dell’ “ arricchimento
culturale “ perseguito con volontà
criminale dalla sinistra.
Abbiamo evocato il
mostro a casa nostra.
I terroristi saranno
pochi ,ma si muovono in questo humus
con grande facilità: e’ il loro ambiente naturale, il loro naturale brodo di
coltura : un mondo immenso e degradato,
transnazionale e incontrollato, ai
margini del mondo normale, una immensa periferia orribile, a metà via fra la
casbah e la bidonville, dove l’ unico collante sociale è l’ odio verso il
bianco, verso l’ occidente, verso il ricco…
che magari ricco non è , ma vive
poveramente, come otto milioni di italiani, ma agli occhi su questo immenso suk
sub-umano ha il torto di essere bianco e, in quanto tale, ricco.. e che quindi si può rapinare,
uccidere, derubare, imbrogliare, assassinare…..
E’ tutta questa enorme
periferia, questo enorme mondo parallelo, incontrollato , sudicio ed oscuro ,
che si leva ad uccidere.
Diceva Lenin
: “ il rivoluzionario deve muoversi come un pesce nell’ acqua”. Anche il
terrorista ( in fondo è lo stesso) : noi abbiamo importato un oceano per far sguazzare
comodamente i terroristi a casa nostra.
Ora è impossibile sconfiggerli, perché l’
humus dell’ immigrazione è enorme ed
è fatalmente il mondo sommerso che dà loro supporto, agibilità, mezzi,
solidarietà diffusa e silente, protezione
e movimento. Un mondo che non potrà mai essere integrato, perché è impossibile per una serie infinita di
ragioni che ogni persona assennata intuisce. Il delirio della multiculturalità
non poteva che fallire.
Questo è il risultato
della suicida cultura dell’ accoglienza, la sindrome patologica dietro cui si nasconde in
realtà il cupio dissolvi, la volontà di suicidio e di autoannientamento di un
Occidente che non crede più a nulla ed è ebbro di fatue ricchezze e di cultura
della morte. La stessa cultura della morte che veniva inneggiata ed evocata nel concerto
di Parigi dove si esibiva un gruppo musicale di rock satanico o death metal….
Non è in nome di questa
sub-cultura del tramonto di un occidente ateo e pervertito che si potrà fermare
il terrorismo, né tanto meno in nome del suo perfetto contraltare, cioè la
snervata cultura debole dell’ accoglienza
degli assassini….funziona solo nei film di Hollywood, non nella realtà. Il
lieto fine non c’è. E si paga molto di più del biglietto di ingresso…
Nell’
immediato,
comunque, di fronte alla insorgenza dell’ assassinio di massa e all’
impotenza
di uno Stato che predica l’ accoglienza degli assassini, se si vuole
difendere le proprie vite ed anche i propri beni ( è pura ipocrisia
anche il pauperismo : lasciarsi rapinare non è un valore ) , ormai non
c'è che una via, quella delle armi, in
modo diretto o indiretto. Piaccia o no.
Observer
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