di Giorgio Pisanò
Anche ammesso che le "verità" imposte sui
crimini di guerra attribuiti ai tedeschi,a cominciare dal
genocidio degli ebrei, siano tutte indiscutibili, sta di fatto
che i crimini compiuti dai vincitori durante e dopo il conflitto
furono molto più numerosi e spaventosi: eccone un primo elenco
E' trascorso mezzo secolo dalla fine del secondo conflitto
mondiale: mezzo secolo dominato dalla implacabile, martellante,
quasi totalmente incontrastata valanga quotidiana di
celebrazioni, rievocazioni, memoriali, ricostruzioni storiche e
pseudostoriche degli eventi che dal 1939 al 1945 insanguinarono
il mondo intero, ma soprattutto l'Europa e l'Asia.
Una valanga ampliata e moltiplicata dalla forza dirompente del
mezzo televisivo che ha finito col plagiare i cervelli di almeno
tre generazioni sulla base di un motivo dominante: vale a dire la
barbarie, la ferocia disumana, la criminalità senza limiti dei
vinti, responsabili di ogni nefandezza. Una barbarie sconfitta
grazie al valore, alla disinteressata bontà, alla sconfinata
umanità degli eroi belli, vendicatori e liberatori che,
indossando le divise degli eserciti vincitori, seppero restituire
ai popoli oppressi la possibilità di vivere in un mondo giusto e
felice, sconfiggendo la delinquenza organizzata italo-tedesco-nipponica.
E a dimostrazione e conferma di questa edificante favola, si
riproducono ossessivamente, da cinquanta anni, soprattutto le
immagini filmate dagli americani al loro arrivo in alcuni campi
di concentramento tedeschi nei giorni conclusivi del conflitto.
Montagne di cadaveri, masse cenciose di agonizzanti, cumuli di
occhiali, di capelli, di denti già appartenuti a uomini e donne
spietatamente eliminati in nome di un'ideologia aberrante e
dell'odio di razza. Forni crematori. Camere a gas. Tutto vero,
certamente, fino a prova contraria. Che nessuno può azzardarsi
ad avanzare perché, in Germania, è addirittura reato dubitare
della totale autenticità di queste documentazioni prodotte e
imposte, dal 1945 in poi, dai vincitori.
Ma nonostante la ferrea, quasi invalicabile barriera
protettiva eretta dai vincitori a difesa della favola bella dei
"liberatori" che sconfissero il Male con le armi della
giustizia e della umanità, larghe crepe cominciano ormai a
prodursi in questa muraglia, e l'opinione pubblica inizia a
capire che la "verità protetta" imposta dai vincitori
è cosa diversa dai fatti così come si svolsero e, soprattutto,
inizia a comprendere che, dietro a quella "verità",
nascosta da quella "verità", ce n'è un'altra, che
affiora sconvolgente e atroce: la verità sui crimini dei
vincitori. Inizia a capire, in poche parole, che i crimini dei
vinti (e ne sono stati commessi, così come se ne commettono in
tutte le guerre) sono stati moltipllcati, esasperati,
deliberatamente gonfiati, anche inventati di sana pianta, al solo
scopo di nascondere, o di fare dimenticare, ben altri, spaventosi
crimini: i crimini, appunto, dei vincitori. Siamo così di fronte
ad una materia esplosiva, che va portata alla luce dopo essere
rimasta sepolta per mezzo secolo. Una materia che allinea
centinaia di migliaia di episodi, di portata singola e
collettiva, e che coinvolge la storia, finora sconosciuta, di
popoli interi. Noi ci sforzeremo, nei prossimi numeri di questa
pubblicazione, di documentare, per ora, i grandi episodi di
criminalità di cui i vincitori si sono resi responsabili, e
invitiamo i lettori che ne siano a conoscenza a collaborare con
questa nostra opera di documentazione, segnalandoci fatti,
situazioni, protagonisti e testimoni. Cominceremo così a creare
un archivio da lasciare a coloro che, dopo di noi, vorranno fare
luce completa su questa terrificante pagina di storia che offende
l'intera umanità. Ecco, intanto, un primo elenco di crimini dei
vincitori.
I BOMBARDAMENTI TERRORISTICI ANGLO AMERICANI SULLE CITTÀ
ITALIANE DOPO LA RESA DELL'8 SETTEMBRE 1943
Furono migliaia. Solo nel 1944, gli angloamericani
effettuarono sull'Italia centro-settentrionale, territorio della
Repubblica Sociale Italiana, 4.541 incursioni, uccidendo 22.000
civili e ferendone oltre 36.000. Da ricordare, inoltre, nel 1943,
proprio durante i quarantacinque giorni di Badoglio, i
bombardamenti terroristici su Milano, Torino, Genova e, l'1
settembre, la distruzione di Pescara, città completamente senza
difesa contro le incursioni aeree, e il bombardamento di
Frascati, rasa al suolo con migliaia di morti, solo perché ai
comandi alleati era giunta notizia che in quella cittadina
laziale aveva sede il comando del Maresciallo Kesselring. Altro
selvaggio crimine da ricordare è il bombardamento di Treviso
che, il giorno di Venerdì Santo del 1944, venne distrutta da un
feroce attacco aereo, senza che nella città avessero sede basi
militari o comandi italo-tedeschi. Solo a guerra finita si seppe
che l'incursione era stata decisa dopo che un'informazione,
proveniente da fonte antifascista clandestina, aveva comunicato
che quel giorno Mussolini e Hitler dovevano incontrarsi a Treviso.
L'informazione era sbagliata. Quel giorno i due Capi di Stato si
incontrarono sì, ma al confine di Tarvisio. La spia antifascista
scambiò TREVISO per TARVISIO e quell'errore costò la vita a
quattromila abitanti della città veneta.
LE "MAROCCHINATE" DI ESPERIA
Il crimine venne compiuto dalle truppe marocchine che, al
comando del generale francese Juin, avevano combattuto a Cassino.
Quale premio venne concesso loro il diritto di rapina e la libertà
di disporre delle donne italiane. Fu così che duemila donne di
Esperia, cittadina laziale ad ovest di Cassino, vennero
selvaggiamente aggredite, stuprate, violentate dai soldati di
colore. Tutte: dai dieci agli ottantatrè anni. L'episodio diede
origine a un film famoso, interpretato da Sofia Loren, "La
Ciociara", che però non diede assolutamente la misura
dell'entità del crimine.
IL MARTIRIO DELLE DONNE DELLA SLESIA
Ma se duemila furono le donne italiane stuprate dai marocchini
ad Esperia, di ben maggiore e apocalittica dimensione, fu la
tragedia che si abbattè sulle donne tedesche della Slesia, dove
vennero considerate "bottino di guerra" dalle truppe
sovietiche conquistatrici, che ne violentarono, stuprarono e
massacrarono oltre quattro milioni. E' una pagina, questa, sulla
quale i vincitori hanno imposto per decenni il più totale
silenzio. La tragedia iniziò quando la Slesia, regione orientale
di confine della Germania, venne raggiunta e invasa dalle truppe
dell'Armata Rossa che avanzavano verso occidente. In quelle terre
martoriate non ci fu più legge umana né trattato internazionale
che potesse valere, ma solo la legge della giungla e del terrore
imposta dalle orde bolsceviche. Quattro milioni di donne
violentate: quattro milioni di storie agghiaccianti che è
vietato ricordare, delle quali esiste memoria scritta grazie alle
autorità cattoliche della Germania Orientale che, nel
dopoguerra, riuscirono a raccogliere testimonianze e documenti.
Sull'argomento vennero infatti pubblicati, negli anni '50, alcuni
"libri bianchi" a cura di monsignor Josef Perche, già
vescovo di Breslavia al momento dell'occupazione sovietica.
Alcuni di questi libri giunsero, agli inizi degli Anni '60, anche
in nostre mani, e fu così che venimmo a conoscenza di questa
terrificante pagina di storia, che cercammo di rendere nota
dedicandovi " alcuni articoli sul settimanale "Candido".
Ma la verità intera potrà diventare di pubblico dominio solo
quando i tedeschi della Germania unificata si scrolleranno di
dosso quel complesso di inferiorità che grava su di loro dai
giorni della sconfitta e si decideranno a rivedere la loro
storia, nel bene e nel male, documentando finalmente la verità
per quanto riguarda non solo l' "olocausto" degli ebrei
nei loro lager, ma anche l'olocausto della loro gente per mano di
nemici spietati e criminali.
IL MASSACRO DEGLI INNOCENTI
Erano bambini tedeschi, ancora abbastanza piccoli e leggeri da
poter essere presi per i piedi, roteati in aria e scagliati con
la testa a fracassarsi contro le ruote dei carri che li
trasportavano. Questa fu la sorte spaventosa di migliaia di
bambini tedeschi, in fuga con le loro famiglie dalle terre
orientali della Germania verso occidente in lunghe colonne di
carri trainati da buoi. Decine di migliaia di carri, centinaia di
migliaia di donne e bambini terrorizzati, mentre gli uomini
continuavano a combattere e a morire nell'illusione di contenere
l'avanzata sovietica. Ma la marcia di queste colonne venne quasi
sempre bloccata dai comunisti polacchi che controllavano ormai,
in quelle ultime settimane di guerra, gran parte del territorio
già occupato dai tedeschi nel 1939. A quei posti di blocco
furono compiute atrocità inimmaginabili. Fucilazioni in massa
dei profughi, stupri e violenze sulle donne indifese e,
soprattutto, l'eliminazione sistematica dei bambini tedeschi
perché si spegnesse il "seme del popolo germanico".
Anche su questa allucinante pagina di storia è d'obbligo il
silenzio da cinquantanni. Un silenzio rotto solamente una decina
di anni or sono da un documentato libro di Picene Chiodo, edito
dalla Mursia, intitolato "E malediranno l'ora in cui
partorirono", ma sul quale la pseudocultura antifascista
ha fatto scendere un sudario tombale.
LE FOSSE DI KATYN
Le scoprirono i tedeschi, per caso, nel 1943 nel territorio
polacco già occupato dai sovietici nel 1939: oltre 14.000
cadaveri mummificati in fosse di circa 30 metri per 16. Erano i
cadaveri degli ufficiali polacchi catturati dai russi nel 1939.
Indossavano tutti le loro divise. Avevano tutti le mani legate
dietro alla schiena e presentavano, ognuno, un foro di proiettile
alla nuca. I tedeschi denunciarono al mondo, con ampia
documentazione, la spaventosa realtà e la fecero analizzare da
una commissione della Croce Rossa internazionale. La conclusione
fu che lo spaventoso massacro era stato deciso ed attuato dai
sovietici che avevano voluto così eliminare spietatamente la
classe borghese, vale a dire la classe dirigente polacca,
interamente cattolica e anticomunista. La commissione della Croce
Rossa giunse anche ad accertare che il massacro era stato attuato
da speciali reparti della "Ghepeù" (la polizia segreta
sovietica) nelle prime settimane del 1940, poco dopo la resa
dell'Armata polacca. Ma i russi gridarono subito che la slrage di
Kalyn l'avevano compiute i tedeschi: i loro alleali
liberalcapitalisli, nonostante conoscessero perfettamente la
verità, si adeguarono al loro volere. Così, per decenni, i 14.000
assassinati di Katyn furono attribuiti ai tedeschi. Invece erano
stati i comunisti, per ordine di Stalin. Oggi la verità si è
fatta strada, anche perché i polacchi hanno trasformato la
foreste di Kalyn in una selva di croci e di lapidi commemorative,
molte ferocemente anticomunisle. Ma c'è ancora qualcuno, qui in
Italia, imbevuto di quella subcultura "sessantonina"
che discende dal pianeta delle scimmie, il quale osa sostenere
che le fosse di Katyn le hanno fatte i tedeschi per darne poi la
colpa ai sovietici.
SIR ARTHUR HARRIS, IL MACELLAIO DI DRESDA E AMBURGO
Sir Harris fu il capo dei bombardieri inglesi che distrassero
le città tedesche, massacrando oltre cinque milioni di civili.
Fu lui ad inventare la "feuerslurm", vale a dire la
"tempeste di fuoco", che si otteneva con l'infernale
alternanza di bombe incendiarie e bombe dirompenti. E fu lui ad
essere soprannominalo, dai suoi stessi uomini, "il macellaio".
La sua impresa più "epica" resta il bombardamento di
Dresda la notte del 13 febbraio 1945, quando la guerra slava per
finire. La spaventosa notte di Dresda fu realizzala lanciando
sulla città che, completamente priva di difesa antiaerea,
contava 600.000 abitanti e ospitava 650.000 profughi dalle terre
orientali già occupate dai russi, tre ondate successive di 244,
529 e 450 bombardieri quadrimotori. Dresda, gioiello dell'arte e
della cultura germanica, divampò come un braciere. Tra le fiamme
morirono dai 135.000 (secondo le storico inglese Irving) ai 270.000
civili (secondo la Croce Rossa Internazionale). Ma la notte di
Dresda era già stata preceduta, tra il 25 luglio e il 3 agosto
del 1943, da un primo, spaventoso esperimento di "tempeste
di fuoco": vale a dire il bombardamento di Amburgo. Cinque
notti di incursioni continue condotte da 3.095 bombardieri che
avevano sgancialo 9.000 tonnellate di bombe, massacrando 55.000
civili. A sir Arthur Harris, "il macellaio", gli
inglesi hanno recentemente dedicalo un monumento. Ma i tedeschi
stanno facendo di Dresda il simbolo dell'olocausto tedesco. Uri
olocausto terribilmente autentico.
L'ELIMINAZIONE PER FAME DI UN MILIONE DI PRIGIONIERI
TEDESCHI
Fu Ike Eisenhower, il comandante in capo dei "liberatori",
a volerlo: fece morire di fame, di stenti e di malattie un
milione di soldati tedeschi, prigionieri di guerra e rinchiusi
nei campi di concentramento americani in Europa. Lo ha
documentato, in un recente libro edito dalla Mursia e intitolato
"Gli altri lager", lo scrittore canadese James Baque.
LE FOIBE
Adesso finalmente si comincia a parlarne. Ma per oltre
quarant'anni, solo noi giornalisti e scrittori liberi da ogni
condizionamento antifascista, ne abbiamo documentato l'esistenza.
Ottenendo l'unico risultato di vedere inventare un "campo di
sterminio", mai esistito, nella ex Risiera di San Sabba a
Trieste: inventato negli anni '60 e costruito con cento milioni
stanziati dal Comune di Trieste al solo scopo di far dimenticare,
con la storia fasulla di quattromila "martiri antifascisti"
altrettanto fasulli, la verità vera delle foibe carsiche e dei
10.000 italiani che vi furono scaraventati dentro.
Ma c'è ancora tanto da scoprire sui campi di sterminio
jugoslavi dove i comunisti titini, a guerra finita, hanno
massacrato altre migliaia di italiani.
L'OLOCAUSTO DEI FASCISTI REPUBBLICANI
Aprile - maggio 1945: oltre cinquantamila assassinati in pochi
giorni nelle strade e nelle piazze dell'Italia del Nord. Ma gli
italiani ancora non sanno che cosa accadde veramente in quella
primavera di sangue. Bisogna intensificare gli sforzi perché
tutti, un giorno,possano sapere tutto. E giudicare.
LE BOMBE ATOMICHE DI HIROSHIMA E NAGASAKI
Cercano di non parlarne mai. E quando sono costretti a
parlarne, gli americani sostengono che quelle bombe le
sganciarono con le lacrime agli occhi, ma solo per fare finire
presto la guerra. Balle. Le sganciarono perché le avevano
costruite e perché vollero usarle. E una realtà è certa: anche
ammesso, ma non concesso, che i tedeschi abbiano commesso tutti i
crimini loro attribuiti, sta dì fatto che solo gli americani
sono riusciti a massacrare quasi duecentomila innocenti in soli
due secondi.
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