PREDAPPIO NON E' UN
CIRCO!
Basta Pagliacci... Basta Clown!
Ogni anno nelle domeniche a cavallo del 28 Ottobre (anniversario della
marcia su Roma) su Predappio, si riversa (anche, grazie a Dio) un aggregato
multicolore di pagliacci. Iniziano a circolare inviti per raduni, sfilate in
maschera ed inoltre appaiono foto che fanno rabbrividire. In più ovviamente si
celebrano banchetti per l'anniversario (si celebra un evento eroico con una
bella abboffata ...mah!). Sembra che un innato senso della ridicolaggine faccia
fatica ad essere estirpato. Carnevalate, folclore di un fascismo mai esistito,
nostalgia offensiva. Questi fenomeni tra l'altro, si manifestano nelle forme
più esasperate proprio da singoli e all'interno di ambienti che esternamente
mostrano una coscienza democratica e una legittimità liberal-capitalista condita con un sincero sentimento di lontananza
dal male assoluto. Non sarà ora di smetterla?
Da azionepuntozero
La porta della stalla, nella casa dei De Maria
L'anno 1957 addì trenta del mese di agosto nel Cimitero di S. Cassiano di Predappio sono presenti:
2°)MOSCHI Romana fu Germano di anni 30 da Predappio dom. a Predappio nipote della Sig.ra Guidi Rachele;
3°)Padre Carlo da Milano, Cappuccino, al secolo Domenico VARISCHI nato a
Milano il 29/12/1903 dom.o nel Convento dei Cappuccini di Viale Piave
in Milano;
4°)Prof. CATTABENI Caio Mario fu Guido di anni 46 da Mestre dom.a Milano
Viale Giangaleazzo 16, ordinario di medicina legale nell'Università di
Milano e Direttore dell'Istituto di Medicina Legale della stessa
Università;
5°)Prof. CAZZANIGA Antonio fu Fulvio di anni 72 da Cremona dom.a Milano
via S. Sisto n.9, ordinario f.r. di medicina legale dell'Università di
Milano;
6°)Dott. AGNESINA Vincenzo Ispettore Generale Capo di P.S. dom.a Roma Viale Gorizia 25/C.;
7°)MESSINA Michele fu Michele di anni 49 da Nicastro Maresciallo dei Carabinieri Comandante la Sezione di Predappio.
L'Ispettore Generale Capo dr. Agnesina -per mandato conferitogli dal
Capo della Polizia in nome e per conto del Governo Italiano- consegna
alla vedova Mussolini i resti della spoglia mortale del defunto suo
marito Benito Mussolini racchiusi in una cassa di legno ed una di zingo.
Padre Ralo (Carlo?? ndr) da Milano dichiara di essere stato richiesto
nell'agosto 1946 dal defunto Cardinale Schuster che il suo ordine
prendesse in consegna dall'allora Questore di Milano dr. Agnesina, qui
presente, i resti della spoglia mortale di Benito Mussolini e li
custodisse in uno dei propri conventi in luogo sacro: che a seguito di
esplicito consenso del Padre Provinciale dell'epoca fu dato mandato a
Padre Mauro (di? ndr) Cornate d'Adda di provvedere di conformità alla
richiesta dell'Eminentissimo Cardinale: per cui la cassa contenente tali
resti, come risulta dai documenti in possesso dell'ordine, fu ricevuta e
custodita, in data 25 agosto 1946, nella cappella del Convento di Cerro
Maggiore e quivi è rimasta fino alle ore 17 di ieri in quanto a tale
ora - a seguito dell'ordine ricevuto dal Capo della Polizia - i predetti
resti mortali furono prelevati dal dr. Agnesina e trasportati scortati
dallo stesso Padre Provinciale di Milano nel Convento di Musocco donde
stamane alle ore 6 sono stati nuovamente prelevati e trasportati,
scortati dallo stesso Padre Carlo da Milano, in questo Cimitero di
S.Cassiano di Predappio, per la consegna ai familiari e conseguente
definitiva tumulazione.
A richiesta della vedova Mussolini vengono aperte le casse contenenti i
resti mortali di cui trattasi per procedere al loro riconoscimento ad
opera del prof. Cattaberi e del prof. Gazzaniga.
Il prof. Cattabeni - che procedette nel 1945 alla prima autopsia della
salma di Benito Mussolini ed il prof. Cazzaniga che procedette
nell'agosto 1946 al riconoscimento dei resti di tale salma (quando
questa fu reperita dall'allora Questore di Milano nella Certosa di Pavia
dove era stata occultata dopo il noto trafugamento dal Cimitero di
Musocco di Milano), - sulla base dei verbali originali di necroscopia
esistenti presso l'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Milano
n.7241 e n. 8357, procedono all'esame dei resti mortali contenuti nella
casse di cui trattasi e dichiarano che essi sono effettivamente i resti
dell'intera spoglia mortale di Benito Mussolini per i seguenti
caratteri di identificazione:
1°) depressione fratturativa dell'intera regione parieto occipitale di sinistra;
2°) frattura comminuta della regione orbitale di sinistra;
3°) presenza nella cavità cranica di frammenti di tessuto e di tela e
maglia già a suo tempo riconosciuti dall'aiutante necroscopo Sig.Losa
(v.verbale n.8357);
4°) frattura della branca orizzontale destra della mandibola;
5°) frattura comminuta del basi cranio;
6°) completo distacco del piede sinistro;
7°) distacco sub totale della mano destra;
8°) zona iperostosica sulla faccia anteriore della tibia destra della lunghezza di circa 20 cm. (tibia sinistra indenne);
9°) perdita di sostanza in forma di foro all'ala iliaca sinistra (v.verbale n.8357).
I proff. Cattabeni e Cazzaniga, concordemente, giudicano i
sopradescritti reperti probativi della identità dei resti cadaverici di
cui trattasi.
Il prof. Cattabeni consegna contemporaneamente alla vedova Mussolini
l'intero encefalo così come prelevato all'atto della necroscopia
compiuta il 30 aprile 1945 e conservato in vaso di vetro presso
l'Istituto di Medicina legale di Milano fino alla data odierna.
La vedova Mussolini prende atto ad ogni effetto delle dichiarazioni
innanzi estese, ringrazia il Governo italiano per la determinazione
adottata e prende in consegna per sè e per i suoi la spoglia mortale ed
il cervello del suo defunto marito per dare ad essa regolare sepoltura
nell'apposito sarcofago disposto in questo Cimitero di S. Cassiano di
Predappio.
Dopo di che tutti gli intervenuti procedono alla sottoscrizione del
presente verbale redatto in tre esemplari di cui uno viene consegnato
alla vedova Mussolini, uno al prof. Cattabeni perchè sia custodito negli
atti dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Milano, ed il
terzo al dr. Agnesina per essere rimesso al Capo della Polizia in carica
dott. G. Carcaterra.
Perchè consti ad ogni effetto:
CERRO MAGGIORE (MI) LA CHIESA DEL CONVENTO
DEI FRATI CAPPUCCINI DOVE FU NASCOSTA
LA SALMA DI MUSSOLINI
LA SALMA DI MUSSOLINI
PREDAPPIO 30 AGOSTO 1957 - DALLA
VETTURA PROVENIENTE DA MILANO VIENE SCARICATA LA CASSA D' IMBALLAGGIO
CONTENENTE LA SALMA DI MUSSOLINI
DONNA RACHELE VOLLE CHE LA CASSA FOSSE MESSA NEL SARCOFAGO COME ERA STATA CONSEGNATA " COSI' LA DEVONO RITROVARE" DISSE
LA SALMA DEL DUCE VIENE TRASPORTATA ALLA CRIPTA
DONNA RACHELE VOLLE CHE LA CASSA FOSSE MESSA NEL SARCOFAGO COME ERA STATA CONSEGNATA " COSI' LA DEVONO RITROVARE" DISSE
LA SALMA DEL DUCE VIENE TRASPORTATA ALLA CRIPTA
UN MOMENTO DELLA CERIMONIA FUNEBRE. SI STA SCRIVENDO
Primo anniversario della restituzione della salma del Duce
Donna Rachele con i capi del M.S.I. assiste ad un rito funebre
VETRINETTA CHE
CUSTODISCE UNO DEGLI STIVALI INDOSSATI DA MUSSOLINI AL MOMENTO DEL SUO
OMICIDIO, DURANTE LA TRAFUGAZIONE DEL
CADAVERE COMPIUTA NELL’ APRILE 1946 DA DOMENICO LECCISI, L’ ALTRO STIVALE
RIMASE NELLA FOSSA DEL CIMITERO DI MUSOCCO A MILANO
01-09-1957 ore 21. Predappio-Cimitero di San Cassiano.
Tumulazione della Salma di Benito Mussolini.
Da sinistra i famigliari Vanni Teodorani, Rosetta Teodorani,
Edda Mussolini, Marzio Ciano, donna Rachele, Dindina Ciano, Romano Moschi,
Romano Mussolini, Fabrizio Ciano.
La guardia : Mirko Tremaglia, Romano Zatelli, Alberto
Resmini, Giancarlo Zonchi, Giorgio Pisanò
Richiesta del comando USA di ricevere un frammento del cervello (in
inglese e italiano) con risposta positiva, ricevuta della consegna e richiesta
del Col. Poletti delle copie dei verbali
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