Blog politicamente scorretto contro la dittatura del pensiero unico, coordinato dall' avvocato Edoardo Longo.
BANKSTERS / VERSO LA TIRANNIA ASSOLUTA
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Su un importante
quotidiano finanziario lo scorso novembre si leggeva: «Dal governo ieri è
arrivato il definitivo disco verde al bail-in, ovvero al provvedimento secondo
cui, a partire dal primo gennaio 2016, il salvataggio delle banche in difficoltà
dovrà avvenire anche con il supporto dei creditori della banca stessa. Con
questa misura si punta a definire un quadro armonizzato a livello europeo in
caso di risanamento delle banche in crisi».
Mancava, nell’articolo,
solo un evviva per celebrare l’avvenimento, presentato come buona notizia.
Evidentemente all’articolista sfuggiva la traduzione esatta di bail-in che è:
rapina nelle banche. Non nel senso che qualcuno rapina le banche, ma nel senso
che le banche stesse diventano dei rapinatori. Tale legge è un’infamia, la
peggiore atrocità finanziaria mai perpetrata nel mondo occidentale. E’ molto di
più della legalizzazione di un furto.
E’ la fine del ruolo
secolare della banca come istituzione fiduciaria, come custode dei risparmio e
delle attività finanziarie di terzi. E’ la fine della banca in quanto impresa
che si dedica con continuità e a proprio rischio, alla concessione dei prestiti
utilizzando il risparmio che la collettività le affida. La missione della banca
è sempre stata quella di fornire protezione e sicurezza assoluta ai depositanti
che le affidano in piena fiducia la proprietà del denaro. Nel codice civile di
ogni paese i depositi bancari sono una passività della banca. La banca ne
acquisisce la proprietà ma è obbligata a restituirla nella stessa specie
monetaria a richiesta del depositante. Con il bail in la restituzione della
proprietà non è più garantita e questo è gravissimo. La banca dissestata potrà
indennizzarsi con il denaro dei depositanti. Crolla così il pilastro
fondamentale del sistema bancario: la custodia e tutela del diritto di
proprietà di terzi.
Cosa hanno fatto i
governi occidentali di fronte a questa misura indecente? Invece di reagire alla
violazione di uno dei principi giuridici più sacri dell’ordinamento
finanziario, hanno semplicemente annuito all’unisono al comando dei burocrati e
accettato questa legge marziale finanziaria che consente alle banche di
continuare a giocare d’azzardo nel casinò del mercato finanziario con le fiches
distribuite dalla banca centrale ed essere poi risarcite delle perdite con i
soldi dei depositanti. Il bail in è un forte incentivo alla loro inefficienza e
imprudenza poiché i rischi e i costi associati del loro operare e del loro
fallimento ricadranno, di diritto, sulla collettività.
Il sistema monetario
europeo ha una leva finanziaria superiore a quella della Lehman Brothers,
fallita nel 2008 e ciò significa che è sufficiente una lieve diminuzione
dell’attivo del bilancio per azzerare l’intero capitale del sistema bancario.
L’attivo è costituito da trilioni di titoli del debito dei governi
bancarottieri, da derivati e da crediti la maggior parte dei quali saranno a
breve in sofferenza. Il sistema è praticamente insolvente e le autorità
monetarie non lo ignorano. Ma che importa loro se c’è il bail in? Sarà la
collettività a ricapitalizzare il sistema ogni volta che c’è bisogno.
Naturalmente al peggio
non c’è mai fine. Entro il nuovo anno potrebbe essere varata una nuova legge
marziale finanziaria, che si armonizza assai bene col bail in. Si tratta del
combinato disposto dell’eliminazione tout court del contante fisico e
dell’imposizione dei tassi negativi al “dettaglio”. La banca centrale europea è
stata la prima ad inaugurare i tassi nominali negativi sui depositi che le
banche tengono presso di essa e la loro applicazione ai depositi dei
risparmiatori sarà uno scherzo visto che ormai si stanno abituando ai tassi
negativi sui titoli di stato. La misura è già allo studio e se fosse varata
trasformerebbe il sistema bancario in una trappola gigantesca per
risparmiatori.
Il 18 agosto, il
Financial Times pubblicava un articolo anonimo intitolato The case for retiring
another ‘barbarous relic’ (E’ tempo di mandare in pensione la barbara reliquia)
lamentando il fatto che l’accumulo di contante da parte del pubblico in
previsione di una nuova crisi, crea distorsioni nel sistema economico limitando
la capacità delle banche centrali di stimolare l’economia. (Ci vuole una bella
faccia tosta a sostenere una simile tesi). L’articolo, inoltre sosteneva che la
sua definitiva abolizione renderebbe più facile ai governi eliminare l’economia
sommersa e riscuotere le tasse in tempo reale attingendo direttamente ai conti
correnti digitali. I veri obiettivi della misura sono: evitare, in caso di
crisi generale, la corsa agli sportelli che farebbe implodere le banche;
obbligare il pubblico a spendere.
Ora si immagini lo
scenario seguente. Il contante fisico è stato abolito per legge e il denaro può
solo transitare nella rete. Il mercato azionario e obbligazionario crollano e
ne segue una crisi peggiore di quella del 2008. Cosa fanno le autorità
monetarie? Impongono subito, sul contante digitale, un tasso negativo, diciamo
di -5% per ricapitalizzare in fretta il sistema. Cosa fanno i risparmiatori per
evitare la tassa? Ovviamente spendere in fretta il denaro digitale e comprare
un po’ di tutto: case, auto, elettrodomestici o più azioni o obbligazioni per
sostenerne il mercato o magari tutto ciò che non serve. Secondo i fautori
dell’eliminazione del contante, il consumo forzato allevierebbe le conseguenze
della crisi e rimetterebbe in sesto l’economia. Per i regolatori, infatti,
l’importante è spendere, non produrre per aver la capacità di consumare. Ma per
consumare di più senza risparmiare e produrre, i consumatori dovrebbero
indebitarsi. Ed eccoli serviti: la banca centrale aprirebbe i rubinetti del
credito dando il via al quantitative easing per il popolo. L’economia
verrebbe inondata dal credito digitale e il debito privato crescerebbe, al pari
di quello pubblico, in modo mostruoso.
Quali sarebbero le
conseguenze di questo scenario? Dal collasso deflazionistico si passerebbe di
botto a quello iperinflazionistico cioè alla distruzione valutaria. Stiamo
forse esagerando? Ma no, la misura del bando al contante è già allo studio e
dal bail in alla cashless society forzata, cioè alla tirannia
assoluta, il passo è brevissimo.
Del resto cosa c’è da aspettarsi in mondo guidato da un gruppetto di persone psicopatiche che hanno il monopolio del denaro, che nessuno ha mai eletto, che non rispondono a nessuno dei danni che fanno e che continueranno a fare?
Del resto cosa c’è da aspettarsi in mondo guidato da un gruppetto di persone psicopatiche che hanno il monopolio del denaro, che nessuno ha mai eletto, che non rispondono a nessuno dei danni che fanno e che continueranno a fare?
Molto presto si
avvererà la profezia apocalittica per cui “Chi
non avrà il marchio del numero della Bestia non potrà né comprare , né
vendere”.
Bello, il Nuovo Ordine
Mondiale… e visto che il terrifico futuro di schiavitù che ci prefigurano,
riducendoci ad una massa di schiavi privi anche del denaro per comperarsi di
che vivere, ci autorizza a ipotizzare in esso i segni apocalittici della fine , si potrebbe anche pensare a chi
possa essere la Bestia apocalittica
che siede al vertice del potere
finanziario tirannico e transazionale…..
Io, una ipotesi la
faccio ( e non centra solo la bruttezza grifagna del soggetto) : da questo punto di vista, non ci sono
concorrenti a questa Cattedra : che ne direste di Jacob Rotschild, il Re di
Denari, l’ uomo più ricco del mondo , che con la sua famiglia di plutocrati ebrei in cui è concentrata TUTTA la
ricchezza del pianeta e tutto il potere del mondo , da secoli ci sta portando
proprio al punto in cui ci troviamo ?
Reporter
Appunto della Lanterna :
Le
edizioni della Lanterna hanno dedicato a questa Dinastia un
eccezionale libretto dell' ottimo Anonimo Pontino dal titolo "
Rotschild, la dinastia del denaro", che si può acquistare a questo link :
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