ARTE ITALIANA DEL '900
Architettura
& Arte in Italia durante il Fascismo
S.E. Benito Mussolini
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Cimitero di
Predappio -
Tomba di S.E. Benito Mussolini
foto Gianni Porcellini
La tomba di S.E. Benito
Mussolini è visitata ogni anno da decine di migliaia di italiani e
stranieri.
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Cimitero di
Predappio -
Tomba di S.E. Benito Mussolini
foto Gianni Porcellini
Spighe in ricordo della
famosa "battaglia del grano".
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E' l'artefice primo della nuova
Italia, della modernizzazione del paese e del rinnovato volto
architettonico.
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Nel 1921 - Mussolini - non ancora al Governo - afferma che: "con un
proletariato riottoso, malarico, pellagroso, non ci può essere un
elevamento dell'economia nazionale". Comincia già da allora a
prendere posizione a favore dei contadini. Nel 1929 - Mussolini - Capo del Governo - decide che le desolate paludi dell'Agro Pontino dovranno trasformarsi in un'area redenta dove nasceranno cinque Città Nuove. Città che dovranno diventare l'espressione più evoluta e coerente della cultura fascista. L'enorme impegno ideologico e di immagine profuso nell'Agro Pontino ha reso questa zona un concentrato di simboli, di monumenti e di atmosfere, che sono ancora oggi leggibili, quasi intatte, come uno scampolo straordinario della nostra storia. Bisogna anche ricordare le condizioni di vita primitiva dei pochi disgraziatissimi abitanti e il flagello della malaria, che era effettivamente un problema nazionale. Negli anni Venti i nuovi malati di malaria erano circa 300.000 all'anno !!! |
Mussolini invitò a
più riprese gli Architetti e gli Urbanisti a creare un'arte nuova che
fosse in linea con i tempi.
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Le architetture firmate da Mussolini
sono molto diverse tra loro, compaiono opere di architetti
tradizionalisti e moderni.
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Mussolini viene a contatto con
centinaia di architetti e negli anni trenta diventa un interlocutore
privilegiato per ampi settori della cultura
architettonica. Il più assiduo e il più importante
degli architetti che operano a contatto con Mussolini è
Marcello Piacentini.
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Nella progettazione dell' E 42
Mussolini è accanto a Marcello Piacentini, che sovrintende
all'architettura, dà le direttive e vuole che la nuova
città satellite della capitale indichi lo stile definitivo dell' epoca
mussoliniana. Approva le opere e modifica
alcuni progetti, in particolare quelli fondamentali.
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Segue direttamente anche i lavori
che si stanno svolgendo a Milano: da piazza Duomo a piazza San Babila,
da piazza Diaz a piazza Cavour, da
piazza degli Affari a piazza San Fedele.
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Il Fascismo, per esplicita volontà del Duce, non pretese mai di imporre un’estetica di Stato, come fecero invece Stalin e Hitler, e lasciò convivere tendenze estetiche diverse, tradizionaliste e moderniste. |
Racalmuto (Sicilia) "un paese da un
morto al giorno" .... poi arrivò il prefetto Cesare Mori che ripulì
tutto.
Il regime di Mussolini qualcosa fece.
Il popolo vide nelle gabbie delle Corti
d' assise capimafia e protettori. Ricchezze nate da una quantità di
delitti si dissolsero.
Nel suo "Pirandello e la Sicilia"
pubblicato nel 1961, Sciascia scrisse: "Lo stesso Don Calogero Vizzini
fu visto nel vagone cellulare diretto al confino.
Il mito della mafia cadde. Il termine
"mafioso" acquistò sfumature di disprezzo e di scherno.
Dopo venne la seconda guerra mondiale e
l'aria cambiò. Lo sbarco degli americani in Sicilia rianimò la mafia.
da "Sangue, sesso, soldi" di Giampaolo
Pansa - pag. 313 - Rizzoli
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