giovedì 24 novembre 2016

"BARCONI SOLIDARIETA' E BLA..BLA..BLA"

Tramonti moderni con barcone


di
Il tramonto è uno dei soggetti più ricorrenti nella storia dell’arte; ed anche uno dei più suggestivi. Quasi tutti i pittori lo hanno trattato con diversi stili e diverse inquadrature, ma sempre con grande partecipazione emotiva. Dal celebre tramonto di Giorgione al Tramonto al Montmajour di Van Gogh, scoperto recentemente. Dall’atmosfera quieta, raccolta e quasi mistica del tramonto in cui si inquadra l’Angelus (o Preghiera della sera) di Jean Francois Millet  a quello inquietante che fa da sfondo al celebre Urlo di Edvard Munch. Scene che rappresentano momenti di vita visti sullo sfondo di uno degli spettacoli più affascinanti della natura, il tramonto del sole. Poi il tempo passa, i tramonti più o meno sono sempre gli stessi, belli e coinvolgenti, ma cambiano gli scenari. Questa sotto, per esempio, è una buona rilettura moderna del tramonto sul mare. Non più paesaggi naturali o contadini in preghiera, ma un barcone di migranti in mare verso la terra promessa, l’Europa. Potremmo intitolare l’opera Tramonto con migranti“.
In realtà,  il flusso inarrestabile di migranti africani, arabi, asiatici, in gran parte musulmani, avrà sull’Europa effetti e conseguenze devastanti per la nostra cultura, l’economia, la sicurezza, la stabilità politica e sociale, usi e costumi, tradizioni e morale; il nostro vecchio mondo sarà completamente stravolto dall’arrivo di migranti con cultura, religione, tradizioni, abitudini, completamente diverse che mai riusciranno ad integrarsi col nostro mondo. L’integrazione è fallita dappertutto, come hanno dovuto constatare, in ritardo ed a loro spese,  paesi europei che prima di noi hanno accolto grandi flussi migratori provenienti soprattutto da territori coloniali. Ecco perché ora stanno cercando di rimediare, tardi e male, chiudendo le frontiere, innalzando muri, schierando l’esercito, bloccando i confini con lunghe recinzioni di filo spinato, o adottando misure restrittive sugli ingressi.
Gli unici che non l’hanno ancora capito, o fingono di non capire per qualche strano motivo, sono le anime belle d’Italia: non solo non chiudiamo le frontiere, ma facciamo di tutto per favorire e incentivare l’arrivo di migliaia di immigrati, considerandoli preziose risorse,  schierando le navi della Marina per andare a prenderli direttamente alla partenza dalla costa libica, e stendendo il tappeto rosso all’arrivo, con benedizione papale. I primi segnali di questo lento, ma progressivo degrado sono evidentissimi; basta leggere la cronaca quotidiana. Ed i nostri governanti, in preda a una ideologia terzomondista ipocrita e cieca e ad un malinteso senso di fratellanza universale a metà strada fra Vangelo e marxismo, che non vede le possibili conseguenze in prospettiva,  non riescono a fermare l’invasione per incapacità, o meglio, forse non vogliono fermarla per precisa volontà di perseguire un fine il cui senso sfugge ai cittadini, impossibilitati a reagire, protestare o opporsi a questa scellerata imposizione forzata dell’accoglienza. Ecco perché questa immagine va letta non per quello che appare, ma per quello che rappresenta in prospettiva futura. Più che tramonto con migranti, o tramonto sul mare, più verosimilmente, potremmo chiamarla,  ”Tramonto della civiltà occidentale“. Amen.

Migranti, foto e tarocchi

di , 27 Aprile 2016 21:02
Le bufale in rete si sprecano. Sono così tante che quasi non fanno più notizia. Pochi giorni fa abbiamo appreso che il premio Pulitzer 2016 per la fotografia è stato vinto dall’agenzia Reuters e dal New York Times per  un servizio fotografico sui migranti che tentano di attraversare l’Europa.  Una  delle foto mostra un uomo ed una donna con un bambino tra le braccia, a terra sui binari di una stazione di confine in Ungheria, e dei poliziotti a lato che sembrano minacciarli con dei manganelli. Questo si lasciava intendere; che l’uomo cercasse di proteggere la donna a terra dalla violenza dei poliziotti. Ottima foto che serve a provocare sdegno e denuncia nei confronti di chi, con la violenza, cerca di impedire ai profughi “che scappano dalla guerra e dalla fame” di giungere in Europa. Poi, pochi giorni fa ecco la sorpresa.
La foto è vera, ma il messaggio che si lascia intendere è falso (La foto taroccata che vince il Pulitzer). Infatti non sono i poliziotti ad aver buttato a terra la donna, ma è stato lo stesso uomo a farlo. Lo si scopre grazie ad un video pubblicato da Euronews (Guarda qui il video) nel quale si vede l’uomo che scaraventa a terra la donna, gettandosi poi addosso e rischiando di far male a lei ed al bambino; i poliziotti intervengono per fermarlo. Non è la prima volta che si usano immagini tagliate, modificate o false per sostenere tesi di comodo. Oggi questa è l’informazione; un unico, grande, globale taroccamento.
Passano due giorni ed ecco un’altra scoperta. Questa volta ad opera del COISP, sindacato di polizia, che su Twitter pubblica un’altra foto che da tempo circola in rete e che fa discutere.  Anche in questo caso la foto è vera, ma il messaggio che se ne ricava lascia molti dubbi sull’attendibilità di questi servizi e sulla buona fede di chi li usa strumentalmente (Sui migranti ci prendono in giro).

La foto sembrerebbe, a prima vista, riprendere una scena già vista spesso; dei naufraghi che indossano i giubbini salvagente, in attesa di essere imbarcati sulle navi che li hanno soccorsi. Sarà così?. Ma allora quell’uomo in alto a destra nella foto perché sta in piedi sull’acqua e sembra toccare il fondo? Più che legittima la risposta prospettata: o quell’uomo è alto 7 metri e, quindi, tocca il fondo, oppure galleggia naturalmente sull’acqua per qualche miracoloso evento, oppure…oppure quella foto è stata scattata praticamente quasi a riva e quelli che usano queste foto per intenerire il cuore delle anime belle nostrane a favore dell’accoglienza degli immigrati ci prendono per il culo. Secondo me è buona la terza.
Niente di nuovo e sconvolgente. Che le foto che circolano sui media molto spesso siano taroccate lo sappiamo da tempo. Fin da quando si scoprì, dieci anni fa, che l’agenzia Reuters taroccava con Photoshop le foto del conflitto israelo-libanese per ingigantire gli effetti dei bombardamenti che non rispettavano nemmeno le scuole e gli asili, e dimostrare quanto fossero “cattivoni” gli israeliani che sparavano ai poveri Hezbollah che erano buoni, pacifici, disarmati e indifesi. Poi si scoprì che i polveroni e le nuvole di fumo che uscivano da quelle scuole non erano effetto delle bombe israeliane, ma erano causati dagli stessi hezbollah che si rifugiavano proprio nelle scuole che usavano come deposito di armi e da dove sparavano missili. Ma questo Reuters non lo mostrava. E, guarda caso, anche questa foto che ha vinto il Pulitzer 2016 è della Reuters. Sarà un caso? Eccheccasoooo…direbbe Greggio. Non è la prima volta che riporto notizie di taroccamenti mediatici, di bufale e di manipolazione delle notizie. Ma c’è ancora qualcuno che crede a quello che si vede e si legge sui  giornali, in rete, sui social network, in televisione, nei telegiornali di regime  omologati al pensiero unico?
di ,

Ecco la bergogliata del giorno sui migranti: “Vi abbiamo trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono.”. Un dono un po’ “costoso“, verrebbe da aggiungere. Ma tanto, che gli frega; mica paga lui, pagano gli italiani.
Siamo di fronte ad una vera invasione di afroislamici che sta creando seri problemi all’Europa e sta mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e la stabilità politica ed economica dell’Unione europea. Tanto che si comincia ad erigere muri, reticolati, schierare l’esercito, chiudere le frontiere, rivedere gli accordi sulla libera circolazione, stabilire quote di accoglienza,  e prendere tutte le iniziative possibili per cercare di arginare il flusso migratorio. Perfino la Svizzera, il che è tutto dire, minaccia di schierare i carri armati alla frontiera per evitare l’ingresso di migranti (Svizzera: carri armati al confine con l’Italia). Tutti hanno capito, finalmente ed anche se in ritardo, che l’immigrazione incontrollata è una bomba che esploderà con effetti devastanti per l’occidente. E già ne stiamo pagando il conto salato con aumento della criminalità, disordini causati dalle continue proteste degli immigrati, pericolo di attentati terroristici ed elevatissimi costi economici.
Gli unici che sembrano non averlo capito e vivere fuori dal mondo sono i cattocomunisti di casa nostra: Renzi, Mattarella, Boldrini, Kyenge, gli sciacalli che sull’accoglienza dei migranti speculano incassando milioni di euro e dicono che “Sono preziose risorse“, i buonisti militanti per i quali accogliere mezza Africa è un’operazione umanitaria, ed il Papa per il quale gli immigrati “Sono un dono“, ed ogni giorno lancia appelli per l’accoglienza (a spese nostre, s’intende). Cattocomunisti e Papa sono in sintonia, pensano allo stesso modo, usano le stesse parole. O i comunisti sono stati folgorati sulla via di Damasco, come Paolo, e si sono convertiti (Bertinotti loda Comunione e Liberazione), oppure il Papa è diventato comunista (cosa che sospettiamo da tempo). Oppure sono entrambi solo molto confusi e farebbero bene a fare un periodo di ritiro spirituale, tanto per rinfrescarsi le idee.
Gli immigrati sono un dono? Ma sa quanto ci costa questo dono? Ci costa miliardi di euro che l’Italia potrebbe usare per alleviare le difficoltà degli italiani, dei pensionati al minimo, dei disoccupati, dei giovani, dei precari, per migliorare la scuola, la sanità, la sicurezza sociale, i trasporti, invece che per pagare il soggiorno dei disperati africani in hotel 3 stelle con piscina, Wi-Fi, vitto, alloggio, abbigliamento, biancheria, ricariche telefoniche, TV con antenna satellitare, assistenza sanitaria e sindacale, corsi di lingua e corsi professionali per formazione lavoro (quello che non c’è nemmeno per gli italiani). Questo significa essere completamente fuori di testa; Papa compreso. Oppure significa far parte di quella schiera di sciacalli che hanno capito, come disse Buzzi, che con gli immigrati ed i rom, si fanno più soldi che con la droga. 
Proprio tre giorni fa (Droghe papali) Bergoglio ha ricevuto la visita ufficiale di Evo Morales, presidente della Bolivia, il quale ha portato in dono tre libri sui benefici dell’uso della coca, consigliando al Papa di farne uso per difendersi dallo stress. Non sarà che Bergoglio ha seguito il consiglio e sta esagerando con l’uso “terapeutico” della coca? In ogni caso, viste le continue sciocchezze che continua a sparare a ritmo quotidiano (specie sull’accoglienza dei migranti) ho la sensazione che soffra di qualche “leggerissimo disturbo“, direbbe Fantozzi. Dovrebbe preoccuparsi per la salute e farsi vedere da uno bravo; per la sua tranquillità, ed anche per la nostra.
                                                                                                                                                        

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